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ARRIVA IL CALENDARIO 2017 “STORIE DI UN’AMICIZIA”

Alimenta l’Amore è una campagna promossa da Coop Lombardia, in collaborazione con il comune di Milano, che consiste in una raccolta permanente di cibo per cani e gatti presso i punti vendita della città di Milano e di altri comuni della Regione. In due anni sono stati raccolti oltre 70 tonnellate di cibo e distribuito migliaia di pasti agli animali in difficoltà tramite le associazioni animaliste che hanno aderito all’iniziativa. Il progetto si sta estendendo ad altri comuni della Regione. Con il calendario 2017 si vuole celebrare il successo ottenuto in due anni con la campagna di sensibilizzazione Alimenta l’Amore per la raccolta di cibo per cani e gatti, raccontare l’amicizia che lega i bambini agli animali ma, soprattutto, riflettere su questa relazione da un punto di vista culturale e filosofico. Sono sempre più numerose le persone che decidono di allargare la famiglia accogliendo nella propria casa una creatura non umana. Una scelta che arricchisce la nostra vita e che regala ai nostri figli un confronto che li aiuta a crescere, come studi autorevoli dimostrano. Una scelta, però, non sempre accompagnata dal buon senso. Sono ancora molti, troppi, gli animali che vengono maltrattati o abbandonati. Spesso si cede alla tentazione di prendere un cucciolo di cane o di gatto perché è “così carino”, trascurando l’impegno che comporta, altre volte si prendono animali della cui gestione ed etologia si conosce poco. Il coniglio, per esempio, è al terzo posto nella classifica dei pet più presenti nelle nostre case. Una specie tanto simpatica quanto delicata che richiede cure e attenzioni. Per questa ragione sono stati inclusi nel progetto Alimenta l’Amore anche animali da compagnia non convenzionali e di collaborare con Aae Onlus (Associazione Animali Esotici) che da anni si occupa di scoraggiare la diffusione degli animali esotici nelle nostre case. Con troppa leggerezza si acquistano specie che non si sanno gestire e che poi vengono cedute o abbandonate. Aae Onlus promuovere il riconoscimento e il rispetto di questi animali tenuti in cattività come pet: invertebrati, pesci, anfibi, rettili, uccelli e piccoli mammiferi e interviene concretamente per trovare loro una nuova famiglia in caso di abbandoni e maltrattamenti. L’ESSERE AMATI SENZA BISOGNO DI PARLARE di Maria Rita Parsi – psicoterapeuta I bambini considerano gli animali parte integrante della famiglia, anche a motivo della relazione esclusiva che si instaura con loro: se dai genitori, infatti, i bambini possono sentirsi costantemente corretti, valutati, puniti o contraddetti, questo non accade, invece, nel rapporto con loro. Con il cane, in particolare, la comunicazione – che è alla base di qualunque forma di affettività, anche nel legame tra esseri viventi di specie diverse – avviene sul piano del linguaggio non verbale, fatto di mimica facciale, versi, gesti, prossemica, tatto ecc., ovvero di tutti quei segni che l’animale possiede per farsi capire. Quando, nel gioco terapeutico, chiedo ai bambini di disegnare la propria famiglia, la maggior parte di loro include anche il cane o il gatto, anche e soprattutto per la possibilità che essi sperimentano di proiettare sull’animale sensazioni e emozioni profonde, senza timore di giudizio e di colpa. Quando, ancora, voglio aiutarli a mettere in scena le loro angosce, le loro ansie, i loro timori segreti, suggerisco una serie di titoli che fungono da pretesto per iniziare a raccontare una storia. Il cane cacciato di casa è uno di questi: può stimolare il bambino a mettere in scena la paura dell’abbandono, del rifiuto o del timore di deludere le aspettative dei genitori. Ecco allora che, a seconda delle emozioni del bambino, la storia potrà avere finali diversi: il cane cacciato potrà essere ritrovato e riportato a casa; potrà essere adottato da nuovi padroni; potrà essere preda di animali feroci e soccombere. Un cane può diventare, specie per i bambini, anche l’estensione di loro stessi o di una persona cara, un antidoto per elaborare i “lutti”, piccoli e grandi, della loro vita. Anche nella mia infanzia, come in quella di molti bambini, c’è stato, dall’età di sei anni, un cane. Si chiamava Dick, un trovatello con la rogna sulla groppa. La sensazione è stata quella di avere un compagno con il quale condividere ansie e paure, esternare bisogni e desideri, esprimere pensieri e sentimenti. Quello che in un rapporto d’amore rimane, poi, per molti, un’aspirazione insoddisfatta, nella relazione con un cane, il più delle volte, invece, si realizza. L’essere amati, accettati, riconosciuti, compresi e “festeggiati”, senza bisogno di parlare. Per ulteriori informazioni: Ufficio stampa Descrizione: logo CMYK Dir. Gen. e Resp. Serv. Clienti: Patrizia Fabretti [email protected] Resp. Cliente: Valentina Riva [email protected] 20123 Milano – Via Sant’Agnese, 14 – tel 02 87384640 Per informazioni:
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