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Provvigioni dimezzate: ma i mediatori sono ancora contenti o hanno capito che li prendono a schiaffi?

Se si va su internet a vedere i pareri dei mediatori su questa nuova legge pare che tutti siano contenti di essere presi a schiaffi. Tutti elogiano questa nuova legge perché finalmente il ruolo di mediatore assurge al più nobile status di consulente. Naturalmente consulente del consumatore a cui il mediatore spiegherà, quando sarà necessario, che non è assolutamente il caso di indebitarsi oppure gli suggerirà di prendere un prestito di 1.000 euro e non di 30.000 . Ma in che mondo stanno vivendo questi signori? Il mediatore prende soldi dalla banca se vende un prestito al consumatore, non certo se gli fa una consulenza in cui magari gli consiglia di non prendere un finanziamento. Ora ammettendo anche che i mediatori siano tutti come “Lupo de Lupis il lupo tanto buonino” dei cartoni animati, ma alla fine del mese che cosa mangeranno e che cosa diranno ai loro interlocutori bancari che gli chiederanno conto degli scarsi risultati?

Io personalmente faccio il mediatore creditizio e il mio ruolo è quello di mettere in contatto due realtà: una vuole acquistare dei soldi e l’altra li vuole vendere. Io guadagno su questa transazione. Tutti gli altri discorsi sono aria fritta. Poi all’interno di questo ruolo si può essere persone oneste o disoneste e quindi si può svolgere l’attività in maniera più o meno professionale. Ma questo non attiene alla professione in sè che non ha nulla di sbagliato o di imbarazzante, ma attiene all’onestà di ciascuno. E’ ora di finirla di dare dei nomi fantasiosi a delle professioni molto semplici e facilmente schematizzabili il cui risultato contrasta con la ratio delle norme che vengono fatte allo scopo di rendere trasparente l’iter al consumatore ed evitargli confusione sui ruoli.

E adesso incominciano a vedersi gli effetti di queste norme favorevoli ai consumatori: anche a voi i fornitori vi hanno imposto provvigioni dimezzate da un giorno all’altro con l’eccellente scusa della legge sull’usura del 1996? Per 15 anni tutto bene e adesso siamo usurai. Chi crede che quell’x% tolto alle nostre provvigioni, che in teoria va a vantaggio dei consumatori non verrà presto inglobato dalle banche nei propri introiti è un ingenuo.

Immagino che a breve avremo qualche altra eccellente novità.

La HOX PRESTITI S.r.l. (Hoxprestiti.com) sta pensando ad una alternativa per cercare di ammortizzare gli effetti negativi di questa legge. L’alternativa è quella di capitalizzare la società ai livelli minimi richiesti dal D. LGS. 141 e metterla al contempo a disposizione di tutti quei mediatori che operano come persona fisica o attraverso piccole società magari con fatturati molto bassi e per nulla appetiti dalle banche e dai grossi mediatori: di metterla anche a disposizione di tutti coloro che hanno le nostre stesse perplessità e vorrebbero, per quanto possibile, continuare ad operare come hanno sempre fatto cioè:

  • nella massima libertà decisionale,
  • con i propri fornitori,
  • con la possibilità di testarne di nuovi,
  • con la possibilità di mandare le pratiche che il fornitore abituale rifiuta, ad un altro,
  • senza nessun vincolo territoriale,
  • senza nessuna imposizione di produzione minima.

Questo agglomerato di mediatori porterebbe anche dei vantaggi a ciascuno dei partecipanti poiché unificando sotto lo stesso cappello la produzione di tutti, si potranno chiedere ed ottenere dalle banche tabelle provvigionali migliori; questo significherà poter caricare provvigioni più alte a parità di rata per il cliente. Infine si potranno negoziare ed ottenere dalle stesse banche dei premi produzione a fine anno che verranno suddivisi tra tutti.

Questo alla fine compenserebbe i costi di “affiliazione” che dovremo chiedere poiché necessari per sostenere tutto l’apparato amministrativo destinato alla gestione dei mediatori. Al momento non siamo ancora in grado di quantificare precisamente questi costi, anche se una stima si può azzardare, poiché essi dipenderanno dal numero di adesioni. In linea di massima si tratterà di costi estremamente abbordabili e che soprattutto daranno la possibilità a tutti i partecipanti di godere ancora di quella libertà di azione che la nuova legge pare volerci togliere.

Stiamo studiando molto seriamente questa opzione e vorremmo capire se ci siano abbastanza persone tra i mediatori, anche titolari di piccole società che potrebbero essere interessati. Le stime che abbiamo fatto ci dicono che se il progetto potesse coinvolgere almeno 150 – 200 mediatori anche con fatturati molto bassi, saremmo in grado di presentarci sul mercato con una certa autorevolezza. In fondo su 120.000 iscritti all’albo qualche numero interessante potrebbe venire fuori perché pensiamo che siano in molti a condividere il nostro pensiero.

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