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Renminbi (o Yuan): nuova moneta per gli scambi con la Cina

Di Lukas Lambrecht, UniCredit Bank AG Munich

La valuta cinese, denominata Renminbi (RMB) o Yuan (CNY), sta diventando sempre più internazionale. L’utilizzo del Renminbi come moneta di scambio per il commercio estero con la Cina, porta con sé nuove opportunità, specialmente in tempi in cui la richiesta di una moneta affidabile e solida sta acquisendo sempre più importanza.
Con una percentuale del 42,5% del volume totale degli scambi internazionali giornalieri, il dollaro rappresenta oggi la moneta più utilizzata al mondo per il commercio estero ed è seguita dall’euro con il 18,5%.
Gli scambi in Asia, compresi quelli con la Cina, sono finora stati principalmente fissati in dollari americani, ma la crisi del debito spinge per una revisione delle vecchie regole. In Europa la situazione è ancora più delicata.
Quanto succede in Cina ha invece dello straordinario. Il Presidente cinese Hu Jintao ha dichiarato di essere intenzionato a posizionare il RMB come valuta internazionale, anche se ciò dovesse richiedere molto tempo. Le prime misure in questa direzione sono già in atto a Hong Kong, dove è stato stabilito un mercato offshore del RMB. Strumenti derivati Swap sono stati creati insieme alle banche centrali estere, al fine di procurare liquidità.
Le autorità cinesi hanno permesso alle istituzioni finanziarie di emettere obbligazioni in RMB e i residenti di Hong Kong possono ora convertire nelle proprie banche valuta locale HKD in RMB fino a un ammontare massimo di 20,000 RMB al giorno.
Con queste misure, la moneta cinese, un tempo fortemente regolamentata, si sta aprendo all’internazionalizzazione.

Ma quale impatto avranno questi cambiamenti sulle aziende d’oltreoceano e quali sono i benefici nell’effettuare scambi commerciali in RMB?
Data la non convertibilità del RMB cinese fuori dai confini nazionali, le attività commerciali con la Cina sono finora state effettuate utilizzando come valuta il dollaro americano. Per le società cinesi questo rappresentava, e tuttora rappresenta, una difficoltà. Per avere accesso alle valute estere è infatti necessaria l’autorizzazione di diverse entità statali, come la SAFE (State Administration of Foreign Exchange).
Nel 2009 la Banca Popolare Cinese ha annunciato le “Regolamentazioni Amministrative in merito al Progetto Pilota per le transazioni commerciali internazionali in RMB”, segnando l’inizio del processo di commercio internazionale attraverso l’utilizzo della valuta cinese. Il programma originale era limitato soltanto a cinque città cinesi (Shanghai, Guangzhou, Shenzhen, Zhuhai e Donguan) e alle società risiedenti a Hong Kong, Macao e appartenenti all’ASEAN. Queste prime misure erano molto restrittive e quest’opportunità era limitata a un piccolo numero di aziende cinesi.
Nel giugno 2010, il programma è stato esteso a un più ampio raggio di imprese all’interno della Cina e a tutte le società straniere operanti fuori la Cina. Oggi una società estera che si occupa di export è autorizzata ad esportare merce e fornire servizi in RMB se la controparte è situata in una delle 20 provincie e città prescelte che coprono le regioni economicamente più influenti del territorio cinese (Beijing, Tianjin, Mongolia interiore, Liaoning, Shanghai, Jiangsu, Zhejiang, Fujian, Shandong, Hubei, Guangdong, Guangxi, Hainan, Chongqing, Sichuan, Yunnan, Jilin, Heilongjiang, Xizang e Xinjiang).
Nel caso in cui una società straniera importi dalla Cina, il supplier cinese deve rientrare nella categoria di MDE (Mainland Designated Enterprice), attribuita dalla commissione centrale su raccomandazione del Governo locale.
Il numero di società cinesi con la qualifica di MDE è cresciuto fino a superare quota 65,000 unità.
Poiché questi cambiamenti sono volti a stabilire il RMB come moneta di scambio, ma allo stesso tempo la proteggono dalle speculazioni, le parti coinvolte nel trading devono dimostrare il fine commerciale di tutte le transazioni effettuate.
Per questi motivi, documenti di supporto come fatture/ricevute o polizze di carico devono accompagnare ogni transazione.
L’ampliamento delle regolamentazioni in materia rappresenta finora il più importante passo compiuto verso l’internazionalizzazione.

Nuove opportunità
Il volume degli scambi in RMB è aumentato considerevolmente: nel 2010 si calcolava attorno ai 500 miliardi di CYN, che sono solo il 2% del totale del commercio cinese. Nel primo trimestre del 2011 il volume ha raggiunto il 7%.
La domanda è in crescita e l’importanza degli scambi in RMB aumenterà anche per le imprese.
Con la Cina al primo posto al mondo per esportazioni, infatti, queste nuove possibilità hanno di certo chiari e considerevoli effetti sia sulle imprese cinesi che sugli importatori/esportatori esteri.
I vantaggi per gli importatori stranieri sono la riduzione dei costi, una maggiore trasparenza dei prezzi, una miglior rapporto coi fornitori, un maggior numero di fornitori. I vantaggi per gli esportatori stranieri sono la semplificazione del cambio valuta e della tesoreria, l’ampliamento del portfolio clienti, le sopravvenienze attive.
I vantaggi per le imprese cinesi sono una maggiore trasparenza dei prezzi, la semplificazione, la riduzione di rischi e costi legati al cambio, una maggiore efficienza.
Per le aziende cinesi si ha una semplificazione della contabilità e della relativa documentazione, meno burocrazia nei rapporti con le autorità Governative, una migliore efficienza operativa.
Al di là dell’eliminazione dei rischi legati al cambio, anche i costi di conversione e di copertura sui cambi si riducono. Inoltre, gli scambi effettuati in RMB semplificano i rapporti con i clienti e con i fornitori, aprendo così nuove opportunità di business”, sostiene Simon Stoll, Relationship Manager di UniCredit Bank AG Hong Kong.
Rispetto al mercato fortemente regolamentato del RMB onshore (CNY), il mercato del RMB offshore (CNH) è abbastanza liberale. In questo mercato, la Hong Kong Monetary Authority (HKMA) collabora con la PBoC e regola il sistema del RMB. Il tasso di cambio dipende dalla domanda e dell’offerta. I prodotti offshore in RMB si stanno sviluppando ad un ritmo molto rapido. Per esempio a Hong Kong, città di spicco per il business internazionale, è stato stabilito un mercato obbligazionario in RMB, chiamato Dim-Sum-Market, dove gli investitori possono ora investire in obbligazioni denominate in RMB.
Tuttavia, il più grande vantaggio della CNH rispetto al CNY si riscontra una volta che il RMB è all’estero, dove esso è trattato come qualsiasi altra valuta. Un altro vantaggio è che le corporate clients non hanno più bisogno di aprire conti offshore per stabilire i loro scambi in RMB.
Alcune previsioni sostengono che ci vorranno più di cinque anni prima che il RMB diventi una valuta convertibile liberamente. Per ottenere un vantaggio competitivo sui rivali, le imprese dovrebbero essere pronte a valutare le opportunità che questi cambiamenti portano con sé.
Il ruolo del RMB nel commercio transfrontaliero di certo aumenterà celermente nei prossimi anni. Ci sono grandi opportunità per le aziende d’oltreoceano, bisogna solo coglierle.

Per maggiori informazioni circa l’evolversi dell’economia cinese, visita la Rassegna Stampa di China Briefing.

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