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La luce è intrinseca nelle sue opere. Non è però né il mezzo né il linguaggio con cui esprime la sua arte, perché a Chiara Dynys interessa il significato che la luce porta con sé. Affascinata dalla genesi, dal lato primordiale, ha scelto di indagare quattro elementi naturali che, per vivere, hanno un bisogno biologico della luce.
Da qui, da un percorso che dall’Italia ha portato l’artista fino in Siria e in Argentina, è nato “Clean Your Eyes” un lavoro frutto di oltre un anno di ricerca, ospitato nell’autunno del 2011 nella Galleria Fumagalli di Bergamo. Un progetto che nel 2012 toccherà prestigiose tappe europee.
“Ho progettato quattro spazi, ognuno rappresenta una stanza che viene delimitata da una cornice di gesso. Ciascuna include un paesaggio e riporta a un elemento primario: richiamano il fuoco, l’aria, il ghiaccio e i deserti. Tutte le immagini sono scatti unici. Ho realizzato quattro installazioni, ognuna delle quali include 20 pezzi: 5 oro, 5 bianchi, 5 rosso e 5 azzurro. Ed è proprio la simbologia del colore che richiama gli elementi naturali” spiega la Dynys.
Concept del progetto, il desiderio di “ripulire gli occhi per riuscire a godere della natura nella sua vera bellezza. Se da una parte, la cornice allontana il paesaggio ancora di più dal nostro sguardo, dall’altra ci permette di vedere davvero. Se lo stato di natura è un’utopia, la cultura – qui rappresentata dalla foto, dalla cornice e dalla metafora – diventa l’unico strumento per conservarne almeno memoria”.
“Ho scelto il gesso perché è un materiale misterioso, ma anche molto luminoso e trasmette leggerezza”.
L’artista è in mostra fino alla fine di aprile al Museum of Contemporary Art di Karlsruche in Germania, dove espone un’altra opera dal significato profondo, frutto dell’incontro tra luce e religione. La Dynys presenta l’installazione “Non c’è nulla al di fuori“: una lampada ruota e riflette sulle superfici oro delle pareti e del soffitto la scritta che dà il titolo all’opera ed è tratta da un postulato della Chiesa cattolica, “Non c’è nulla è al di fuori, perché tutto è in Noi”.
Nell’arte della Dynys sono frequenti i riflessi e i giochi di luce. L’artista sceglie i monocromi e non sfrutta mai la luce come strumento diretto perché, spiega, “amo lavorare sul significato della luce che diventa più importante del mezzo. Il lato primario della luce diventa linguaggio quando è visto attraverso un’altra forma”.Continua a leggere su Archilight: http://www.archilight.it/GetPage.pub_do?id=8a8a8ac118545b3f0118552b0eb70167&_JPFORCEDINFO=4028e41534f9a5410134fbe433e40041
Light is intrinsic in her artistic work. It is neither the medium nor the language by which she expresses her art because Chiara Dynys is interested in the meaning of light. She is fascinated by the ‘genesis’, the primordial essence of things; this is why she investigates into four natural elements, which biologically need light to survive.
This is precisely the starting point of a journey that has taken the artist from Italy to Syria and Argentina, resulting into the creation of “Clean Your Eyes”, a work which required over one year of research experience, exhibited in the autumn of 2011 at the Galleria Fumagalli in Bergamo. The project will be displayed in major cities across Europe throughout 2012.
“I designed four spaces, each representing a room defined by a chalk frame. Each one includes a landscape and represents a primary element: fire, air, ice and deserts. Every image is a unique photo. There are four installations including 20 photos with frames of different colours: 5 are golden, 5 are white, 5 are red and 5 are blue. Each colour is the symbol of the natural element it intends to evoke” explains Dynys.
The concept behind the project is the desire to “clean one’s eyes and enjoy nature in its true beauty. On the one hand, the frame moves the landscape away from the sight, while on the other, it helps us truly ‘see’ the picture. If we consider nature as utopia, then culture – which is represented here by the photo, frame and metaphor – becomes the only tool we have to preserve at least the memory of it”.
“I use chalk because it is a mysterious, yet very bright material capable of conveying lightness”.
The artist will be exhibiting at the Museum of Contemporary Art in Karlsruche in Germany until the end of April, where she will also present another work with a profound meaning, the meeting between light and religion. Here Dynys presents the installation “Non c’è nulla al di fuori” [Nothing is beyond]: a lamp rotates and reflects the golden surfaces of the walls and the ceiling with the phrase that is also the title of the piece, taken from a postulate of the Catholic Church, “Nothing is beyond, because everything is in Us”.
In Dynys’ art there are frequent reflections and plays of light. The artist chooses monochromes and never exploits light directly because: “I love to work on the meaning of light which becomes more important than the medium itself. The basic essence of light becomes a language per se when it is seen through another form”.Read on Archilight: http://www.archilight.it/GetPage.pub_do?id=8a8a8ac118545b3f0118552b0eb70167&_JPFORCEDINFO=4028e41534f9a5410134fbe433e40041&language=ENG
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