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Free pay. Chiaia Magazine si rinnova e diventa metropolitano

A sette anni dal primo numero Chiaia Magazine, edito da Iuppiter Group, si rinnova nella grafica e nei contenuti, e inaugura nuove rubriche che tratteranno di economia, mobilità, turismo e cultura. Inoltre, da marzo, il periodico, oltre a rafforzare la sua distribuzione in città, sbarcherà anche nelle edicole della provincia di Napoli e a Roma.
«Dopo gli ultimi anni in confezione “patinata” – scrive nell’editoriale il direttore Massimiliano De Francesco – ritorniamo al formato e allo spirito delle origini, quelli che ci hanno fatto conoscere alla città, ma con un nuovo obiettivo: divenire un mensile sempre più metropolitano, battagliero, intrigante, e portatore di virus satirico». Il nuovo numero, infatti, è caratterizzato da una prima pagina, che si ispira ad un’opera di Maurizio Cattelan, in cui campeggia un dito medio che emerge dal logo del Forum delle Culture formato da una mischia di mani: una provocazione che sottolinea guai, magagne e veleni di un evento ancora tutto da decifrare.
All’interno ampio spazio anche alle polemiche sulla Coppa America, alle inchieste sull’emergenza carceri, sulla crisi del mercato immobiliare, e a storie dimenticate come quella di Giuseppe Veropalumbo, ucciso da un proiettile vagante la notte di capodanno di quattro anni fa. Tra i servizi da non perdere: i segreti di “Happy Male”, la prima applicazione per i-Phone che misura la virilità e le interviste a Ferdinando Flagiello, presidente di Confcooperative Napoli, e a Maurizio Casagrande che racconta il suo debutto alla regia con il film «Una donna per la vita». Infine, nelle pagine del Saper Vivere, le mostre, i concerti e gli eventi in corso, oltre alle recensioni delle ultime novità editoriali.

Una nuova sfida per vederci chiaro La carta quando cade non fa rumore. È come le foglie: stessa fragilità, stessa poesia. Chi vuoi che si accorga più, in giornate in cui la persistenza della “connessione” è il morbo senza cura e l’informazione è stregata dai new media, di un giornale che chiude. Del suo cuore accartocciato, dei suoi giornalisti, dei suoi battiti d’inchiostro. Affascinati dalle nuove frontiere della comunicazione, conserviamo, per questioni di cuore e lavoro, un fervido occhio di carta, un’abitudine romantica a ritrovarsi nel fruscio cartaceo tra titoli e occhielli, corsivi e refusi. Sarà per questo che, nonostante il cimitero della carta stampata si riempia di testate, proseguiamo la magia del giornale tradizionale. Chiaia Magazine, al suo settimo anno di vita, si rinnova nella grafica e nei contenuti. Dopo gli ultimi due anni “patinati” – esperienza suggestiva ma economicamente insostenibile – ritorniamo al nostro formato d’origine, quello che ci ha fatto conoscere al pubblico negli anni delle magagne bassoliniane e dei letarghi della Iervolino. Serviva un restyling anche alla testata in cui è ben visibile il logo della società editrice fondata, insieme a me, da un’eroica cordata di professionisti. Chiaia Magazine, dal prossimo numero, arriverà anche nelle edicole della provincia di Napoli. L’obiettivo è quello di divenire un periodico sempre più metropolitano, battagliero, intrigante e portatore di virus satirico. Non resta che affidarsi al sorriso, ad esempio, quando si entra “nel forum” delle Culture e si assiste al “cineforum” del sindaco. Cari lettori, si riparte. C’è tanto da capire e scrivere. Non vedevamo l’ora. Una nuova sfida per vederci chiaro.

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