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Uno dei componenti del computer che tende ad invecchiare più velocemente è la scheda video ed essa è la diretta responsabile della qualità delle immagini che appaiono sul monitor; dalle sue caratteristiche dipendono la risoluzione, il numero di colori visualizzati, la frequenza di aggiornamento dello schermo e la fluidità delle scene in movimento. La continua immissione sul mercato di schede sempre più potenti fa sì che ciò che fino a ieri sembrava il non plus ultra oggi non serva quasi più e quindi sia abbandonato.
Solo, però, negli ultimi tempi il ritmo delle novità è cresciuto vertiginosamente, mentre in precedenza le nuove tecnologie necessitavano di un tempo maggiore sia per essere sviluppate che per essere proposte in produzione.Scegliere quindi una scheda video è divenuto estremamente complicato e difficile se non si possiedono alcune conoscenze di base.
Poiché la scelta è vasta (anche se alcune ditte produttrici sono addirittura scomparse) ed è arduo orientarsi tra le varie possibilità offerte, al momento di acquistare una scheda video bisogna riflettere sulle effettive necessità, cioè per quali applicazioni essa serva.Infatti, se si utilizza il computer soltanto per scrivere, compilare tabelle o navigare su Internet, non c’è bisogno di una scheda particolarmente potente e veloce.
Va anche detto che è inutile acquistare una scheda video straordinaria e abbinarla ad un monitor scadente: bisogna considerare che su un monitor a 15 pollici è impensabile visualizzare immagini al di sopra della risoluzione di 800×600.
Le schede video possono essere collegate in diverso modo alla scheda madre:
Lo standard PCI ha sostituito le altre interfacce nel 1993. Il PCI permette una connettività dinamica delle periferiche e non richiede l’utilizzo di jumper per la configurazione. l’interfaccia AGP invece è dedicata esclusivamente alle schede grafiche, introdotta nel 1997 in seguito alla crescita del mercato di schede video con accelerazione 3D. È diventata l’interfaccia standard per le schede video per i numerosi vantaggi che presentava ed è stata più volte migliorata (AGP 2x, 4x, 8x) La PCI Express è evoluzione del bus PCI rilasciata nel 2004 che sta sostituendo l’AGP come interfaccia di connessione delle schede grafiche in quanto offre una larghezza di banda maggiore e maggiore potenza erogata.
Attualmente esiste la possibilità di installare fino a due schede video sulla stessa scheda madre le soluzioni proposte dai due maggiori produttori sono:
Soluzione Nvidia
Il concetto che è dietro la sigla "SLI" (Scalable Link Interface), nome ricalcato dalla tecnologia di calcolo parallelo delle Voodoo 2 di 3dfx, è l’aumento della potenza elaborativa della parte grafica sistema tramite l’accoppiamento di due, tre o quattro schede video identiche tramite un determinato chipset nForce ed una determinata predisposizione della scheda madre. Questa tecnologia permette a due (ora anche a tre e a quattro grazie a sistemi molto complessi denominati "3-way SLI" (disponibile dalle GPU 8800GTX e Ultra) e "Quad SLI" (solo per 7950X2, 9800GX2 e GTX295)) schede video di comunicare e suddividere i calcoli per l’elaborazione video a patto che esse siano identiche. Oltre alle due schede video bisogna possedere una scheda madre che supporti due o più socket PCI-Express, mediamente più costosa delle controparti con un solo socket; per collegare le due schede NVidia offre in dotazione un "ponte elettrico" (un piccolo cavo rigido) che collega le due schede sulla loro parte superiore tramite due appositi connettori. Le due schede si dividono così il lavoro: ognuna elabora i dati di una metà dello schermo (suddiviso in varie maniere, o metà e metà oppure anche a "scacchiera" rendendo la suddivisione più uniforme) per poi unire i dati mandandoli al monitor. Recentemente sono stati presentati da NVidia sistemi basati su soluzioni Quad-SLI ovvero sistemi che utilizzano due schede video in modalita SLI ma ognuna di queste schede utilizza a sua volta 2 unità di elaborazione. Sistemi di questo genere hanno tuttavia costi proibitivi per l’utente medio
Soluzione ATI
Nel 1999 ATI introdusse la sua prima soluzione a doppio processore grafico che non ebbe molto successo: la Rage Fury MAXX. A pochi anni di distanza e con l’avvento del modello SLI di NVidia l’azienda Canadese risponde con un proprio metodo di accoppiamento di schede video: il Crossfire. Per funzionare un sistema Crossfire necessita di una scheda madre con un chipset compatibile e due slot PCI-Express per inserire fisicamente le due schede. Diversamente però dal sistema SLI della concorrente NVidia non esiste la limitazione di possedere due schede video identiche ma basta che una delle due in possesso sia una scheda certificata Crossfire di tipo Master, ovvero una scheda video abilitata per questa tecnologia che possieda sul proprio PCB un chip denominato Compositing Engine che, a seconda della potenza dell’altra scheda collegata al sistema e denominata Slave, distribuisca la mole dei calcoli in maniera equilibrata rendendo così tutte le schede compatibili. Per collegare le due schede, ATI utilizza un cavo esterno (nVidia, al contrario, usa un ponte interno tra le schede) che collega due uscite DVI delle due schede e presenta un terzo connettore che va collegato al monitor.
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Tags: Crossfire, scheda video, VGA
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