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Barack Obama, durante il suo incontro con Raul Castro a Cuba, avvenuto il 21 marzo di quest’anno, proclama “l’inizio di un giorno nuovo” nelle relazioni tra Cuba e Stati Uniti. Il Presidente cubano riconosce al Presidente americano il merito di aver riavvicinato i due Paesi, ma sottolinea la necessità della “revoca totale dell’embargo”, sottolineatura a cui Obama risponde così: “La tempistica dipende dal superamento delle divergenze tra noi e Cuba sui diritti umani. Non so quando, ma l’embargo finirà”, una decisione per la quale l’ultima parola spetta al Congresso.Tale riavvicinamento ha avuto un impatto immediato. Ad approfittarne è stata subito la Nestlè che ha annunciato che dal prossimo autunno venderà capsule contenenti l’ambita miscela caraibica, il “Cafecito de Cuba”, sebbene inizialmente in quantitativi limitati. Il dipartimento di Stato Usa ha infatti aggiornato la lista dei prodotti importabili da imprenditori privati dopo il disgelo diplomatico e commerciale. Dopo oltre cinquant’anni di embargo l’isola potrà dunque nuovamente esportare caffè negli Stati Uniti.Attualmente Nestlé acquistava caffè cubano attraverso rivenditori europei. Ora, invece, poter rifornirsi direttamente dai coltivatori isolani costituirà un risparmio che l’azienda ha deciso di reimpiegare per sostenere il lavoro dei coltivatori indipendenti attraverso una partnership con TechnoServe, una società no profit di Washington.I consumatori americani saranno sicuramente contenti di poter di nuovo degustare questo incredibile caffè, contraddistinto da note di legno e un leggero sapore caramellato. La parziale revoca dell’embargo, dunque, presenta molteplici benefici, che passano anche attraverso il palato.
Tags: caffè, Cuba, Stati Uniti
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