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7 luglio 2010 Giornata anticontraffazione: anche i consumatori senza saperlo alimentano la contraffazione del pallet eur-epal ed il taglio illegale

Roma. Il 7 luglio, Confindustria, con il supporto del
Ministero dello Sviluppo Economico e del Dipartimento per le Politiche
Comunitarie della Presidenza del Consiglio ed il patrocinio del Ministero degli
Affari Esteri, organizzano la prima edizione della “Giornata Nazionale
Anticotraffazione”.

 

L’evento ha come obiettivo la sensibilizzazione di imprese e cittadini sul
crescente fenomeno della contraffazione ed intende gettare le basi per
imminenti e concrete iniziative mirate al contrasto del mercato del falso.

 

E’
importante evidenziare come anche il settore dei pallet in legno sia danneggiato
da questo fenomeno: la contraffazione dei pallet , supporto su cui si
movimentano tutte le merci, avviene mediante l’alterazione o la riproduzione
del marchio distintivo “Eur-Epal” e la riparazione da parte di personale non
autorizzato; tanto che ad oggi si è sviluppato un mercato illegale parallelo
che ha raggiunto il fatturato di una multinazionale, provocando ingenti danni
economici, sociali e ambientali all’intera società.

 

Nel
nostro paese si stima circolino oltre 60 millioni di pallet Eur-Epal. Negli
ultimi anni, quindi sono emerse tre problematiche principali:

1)       contraffazione
di queste marchiature ed immissione sul mercato di “falsi” a prezzi
notevolmente più bassi

2)       contraffazioni
anche sul trattamento fitosanitario ISPM15: questo significa che i pallet non
hanno subito realmente il trattamento e potrebbero contaminare le foreste di
altri continenti.

3)       conseguenze
devastanti a livello economico e ambientale.

 

Tutto
questo comporta un’evasione fiscale stimata in 396 milioni di euro annui,  l’aumento
dei costi per l’industria e la distribuzione, un ingente danno per le foreste, la
diminuzione dei prezzi per l’introduzione di “falsi”, la compromissione della sicurezza sul
lavoro e quindi un danno per la collettività.

 

Quali sono le soluzioni
possibili? cosa possono fare le imprese e i cittadini?

 

Innanzitutto
è necessario riportare
alla luce  le criticità appartenenti a
questo settore
ed informare oltre che le imprese, anche il
consumatore cittadino,  affinchè possa
intervenire ed contribuire alla creazione di 
filiere sostenibili con le proprie azioni,  riscoprendosi co-produttore ed essendo
responsabile delle scelte che stanno dietro al processo produttivo .

 

Molte aziende usano i “pallet contraffatti” alimentando, a volte senza
saperlo, mercati illegali, così occorre informarle di questi fenomeni che
coinvolgono trasversalmente tutti i settori, in quanto il pallet trasporta e
movimenta qualsiasi tipo di prodotto.

 

Dall’altro lato molti consumatori non sono a conoscenza di
questo fenomeno e non sanno che quotidianamente, con i loro acquisti,  vanno possono alimentare un mercato
illecito.

Anche il pallet, pur
essendo un prodotto “essenziale”, un imballaggio terziario, ha un importante
ruolo nella società: movimenta il 90%
delle merci
, così è importante che venga realizzato con la stessa
responsabilità ed eticità dei prodotti che trasporta; diviene anche un
importante mezzo per promuovere la sostenibilità, in quanto se realizzato con
legname certificato FSC e PEFC è possibile avere una sua completa tracciabilità
ed alimenta una gestione corretta e responsabile delle foreste secondo rigorosi
standard economici, sociali ed ambientali. Inoltre molti consumatori non sanno
che il costo del pallet è incluso nel prezzo che pagano per ogni prodotto che
acquistano.

 

 

Oggi, la soluzione più diretta ed efficace per allentare
il mercato illegale di pallet
e le criticità che provoca la propone una
ditta di Viadana (Mn), la
PALM S.p.a., leader nella progettazione e produzione di
pallet in legno ecosostenibili come il GREENPALLET
sano, sistemico e giusto
, prodotto utilizzando esclusivamente legno
proveniente da boschi certificati FSC e PEFC, a garanzia di una corretta
gestione forestale e una totale tracciabilità della provenienza del
legno. Il Greenpallet sano, sistemico e giusto è anche accompagnato
dall’etichetta AssoScai che ne certifica l’intera filiera produttiva e la comunica
in modo trasparente e non fraintendibile al consumatore.  

 

Quindi oggi la soluzione può derivare sia dalle
scelte delle imprese,  sia  da quelle dei 
consumatori.

 

Ogni Italiano contribuisce,  annualmente, ad acquistare quattro pallet a
pro capite  da ciò  si può ben capire come sia importante anche
per noi consumatori essere informati e chiederci da dove vengono i prodotti che
acquistiamo, chi li ha fatti e come sono stati realizzati, divenendo così parte
attiva della filiera bosco-legno-consumatore responsabile e co-produttori
responsabili delle proprie  scelte
d’acquisto.

 

Infatti, anche il consumatore ha un grande ruolo perché
è parte integrante dell’intera filiera produttiva, ma ne può divenire parte
attiva solo se informato: deve pretendere 
dalle imprese e dalla grande distribuzione una completa tracciabilità e
trasparenza!

 

La GDO da parte sua può promuovere la trasparenza,
la sostenibilità e soprattutto la legalità.

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