Legna da ardere in Emilia Romagna: nuove e vecchie forme di riscaldamento.
La crisi ha cambiato profondamente il modo di concepire l’utilizzo dei combustibili sopratutto anche per colpa della minore reperibilità di alcune materie prime, un tempo esistenti in abbondanza sulla terra.
La legna da ardere è da sempre stata un fonte di energia pulita che se impiegata in modo oculato può soddisfare il fabbisogno energico di ogni individuo ora come in passato.
Secondo indagini della Coldiretti, numerose sono le famiglie che hanno deciso nuovamente di mettere in funzione vecchie stufe e camini, o di acquistare moderne stufe a pellet che riescono a produrre tantissimo calore e possono tranquillamente riscaldare abitazioni e strutture commerciali scegliendo ovviamente la capacità e le dimensioni in maniera adeguata.
La legna da ardere è considerata un biocombustibile ed è anche l’unico che non lascia prodotti di scarto nocivi una volta terminata la fase di combustione.
In base alla tipologia di legna si possono ottenere diverse soluzioni di impiego, a seconda anche del luogo in cui si decide di avvalersi di un riscaldamento ecocompatibile.
Ciò che differenzia un tipo di legna da un altro è il suo potere calorifico ossia la capacità di rilasciare calore, fortemente condizionata dalla presenza o meno di umidità.
Come tutti gli esseri viventi anche il legno dei tronchi immagazzina una percentuale di acqua interna.
Nella procedura di combustione è importante che buona parte della percentuale di acqua evapori e ciò può avvenire con adeguati processi di essiccazione e di stagionatura.
Sono questi i motivi che rendono l’acquisto della legna preferibile in determinati momenti dell’anno: tra tutti il periodo estivo, in cui molti provvedono all’acquisto della legna al fine di avere le giuste scorte per l’inverno.
In Emilia Romagna esistono diverse realtà commerciali che provvedono alla compravendita di legname e sono in grado di soddisfare e venire incontro alle esigenze del cliente.