Ecosin e Telecom Italia per l’informazione socio-ambientale non-profit e partecipativa
Ecosin è un sito di informazione socio-ambientale, che produce e condivide gratuitamente video e inchieste utilizzando fonti istituzionali e indipendenti, coinvolgendo gli utenti attraverso la partecipazione attiva e condivisa.
I cittadini sono al centro di Ecosin: attraverso l’interactive storytelling, sul modello del New York Times, chiunque potrà partecipare alla creazione di dossier interattivi inviando contenuti, materiali e sollecitazioni dai diversi territori del nostro Paese.
PERCHÉ ECOSIN?
Sensibilità e sostenibilità ambientali sono la vera eredità che stiamo lasciando ai nostri figli e alle future generazioni: http://wedo.telecomitalia.com/projects/835/ecosin.
In Italia, secondo le valutazioni del Ministero dell’Ambiente, il 3% del territorio nazionale è contaminato. Un’area contaminata grande complessivamente quasi quanto la Regione Umbria: circa 1.800 chilometri quadrati di aree marine, lagunari e lacustri, e 5.500 chilometri quadrati di aree terrestri, dislocati a macchia di leopardo in tutte le Regioni d’Italia.
#1
Ex centrali nucleari e depositi di scorie radioattive
– Saluggia, Vercelli (Piemonte)
– Trino Vercellese, Vercelli (Piemonte)
– Caorso, Piacenza (Emilia-Romagna)
– Borgo Sabotino, Latina (Lazio)
– Sessa Aurunca, Caserta (Campania)
– Rotondella, Matera (Basilicata)
#2
Amianto, dopo la produzione e oltre la contaminazione
– Balangero, Torino (Piemonte)
– Casale Monferrato, Alessandria (Piemonte)
– Broni, Pavia (Lombardia)
– Bari (Puglia)
– Biancavilla, Catania (Sicilia)
#3
Discariche regolamentari e abusive
– Émarèse, Aosta (Valle d’Aosta)
– Scandiano, Reggio Emilia (Emilia-Romagna)
– Sassuolo, Modena (Emilia-Romagna)
– Pitelli, La Spezia (Liguria)
– Malagrotta, Roma (Lazio)
– Guglionesi, Campobasso (Molise)
– Agro Aversano, Caserta (Campania)
– Litorale Domitio-Flegreo, Napoli (Campania)
– Pianura, Napoli (Campania)
#4
Acciaierie, tra interruzioni e riconversioni
– Sesto San Giovanni, Milano (Lombardia)
– Piombino, Livorno (Toscana)
– Papigno, Terni (Umbria)
– Bagnoli-Coroglio, Napoli (Campania)
– Taranto (Puglia)
#5
Petrolio e filiera dei derivati
– Trieste (Friuli-Venezia Giulia)
– Porto Marghera, Venezia (Veneto)
– Laghi di Mantova, Mantova (Emilia-Romagna)
– Fidenza, Parma (Emilia-Romagna)
– Ravenna (Emilia-Romagna)
– Massa e Carrara (Toscana)
– Livorno (Toscana)
– Falconara Marittima, Ancona (Marche)
– Porto Torres, Sassari (Sardegna)
– Napoli Orientale, Napoli (Campania)
– Brindisi (Puglia)
– Milazzo, Messina (Sicilia)
– Priolo Gargallo, Siracusa (Sicilia)
– Gela, Caltanissetta (Sicilia)
#6
Chimica generale, tra tutele del lavoro e dell’ambiente
– Pieve Vergonte, Verbano-Cusio-Ossola (Piemonte)
– Serravalle Scrivia, Alessandria (Piemonte)
– Saliceto, Cuneo (Piemonte)
– Cengio, Savona (Liguria)
– Cogoleto, Genova (Liguria)
– Pioltello, Milano (Lombardia)
– Cerro al Lambro, Milano (Lombardia)
– Brescia (Lombardia)
– Trento (Trentino-Alto Adige)
– Laguna di Grado, Gorizia (Friuli-Venezia Giulia)
– Laguna di Marano, Udine (Friuli-Venezia Giulia)
– Scandiano, Reggio Emilia (Emilia-Romagna)
– Sassuolo, Modena (Emilia-Romagna)
– Massa e Carrara (Toscana)
– Orbetello, Grosseto (Toscana)
– Bussi sul Tirino, Pescara (Abruzzo)
– Valle del Sacco, Frosinone (Lazio)
– Manfredonia, Foggia (Puglia)
– Tito, Potenza (Basilicata)
– Crotone (Calabria)
– Sulcis-Iglesiente (Sardegna)
PERCHÉ AIUTARCI?
Il tuo aiuto consentirà non solo la realizzazione della piattaforma innovativa dove ognuno potrà contribuire alle inchieste ambientali e richiederne di nuove, ma ti permetterà anche di ricevere, come ricompense, dei prodotti creati e realizzati in edizione limitata per Ecosin secondo i più elevati standard di qualità, rispetto e sostenibilità ambientale del made in Italy e dell’industria pulita: PERPETUA – LA MATITA PRODOTTA DA ALISEA IN EDIZIONE LIMITATA E FIRMATA PER ECOSIN
Smaltire scrivendo. Un’intuizione unica che diviene invenzione e che delinea il futuro. Perpetua permette lo smaltimento di diverse tonnellate di grafite, scarti di un processo industriale e quindi destinate a non essere più sfruttate. Chiunque utilizzi Perpetua salva 15 grammi di materiale altrimenti destinato ad essere sotterrato sotto i nostri piedi. Grazie a Perpetua la grafite, tenace e determinata ad assolvere il suo compito, rifiuta il destino di essere scarto e diventa oggetto da desiderare e pronto ad entrare nella quotidianità di tutti. Perpetua dunque non è soltanto una scelta di stile nello scrivere, ma anche e soprattutto la scelta di vivere rispettando il nostro Pianeta.
Dona ora 20 euro, personalizzazione e spedizione in Italia incluse, grazie!
PERPETUA – IL TACCUINO PRODOTTO DA ALISEA IN EDIZIONE LIMITATA E FIRMATA PER ECOSIN
Un Taccuino diverso dagli altri. La copertina in carta EcoPhilosophy ha caratteristiche uniche: è una carta a rilievo, realizzata negli anni ‘60, nata per contenere in sacchi industriali prodotti pesanti e umidi quali farina, crusca, grano, collanti, cemento, in grado di resistere all’usura, agli strappi e idrorepellente.
Le copertine in carta EcoPhilosophy sono stampate con inchiostri ecologici in cui ai solventi classici sono stati sostituiti prodotti naturali derivanti dalla soia.
A completamento di un ciclo produttivo che rispetta l’ambiente, la stampa di Perpetua – Il Taccuino è realizzata in uno stabilimento alimentato ad energia solare. Per le pagine interne, nessun albero è stato abbattuto perché interamente realizzate con carta riciclata al 100%.
I due “O-Ring” che chiudono Perpetua – Il Taccuino sono realizzati in Italia, in gomma naturale, estratta dalla pianta, e colorati con ingredienti naturali. Gli “O-Ring” – guarnizioni idrauliche in origine solo nere – “per la prima volta” vengono ripensati da PERPETUA in nuove tinte, diventando così anche braccialetti multi-color da poter indossare.
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BORSA MONOSPALLA PRODOTTA DA ALISEA IN EDIZIONE LIMITATA E FIRMATA PER ECOSIN.
Il cotone è una fibra vegetale ottenuta dalle capsule mature della pianta ed è utilizzato fin dall’antichità, oltre che per l’abbigliamento, anche per la realizzazione di sacchi leggeri e traspiranti per contenere riso, cereali, farine e sale.
Purtroppo, dopo un successo secolare, è arrivata la crisi e la produzione di sacchi alimentari è diventata estremamente rara.
E siamo arrivati noi. Perché non dare ascolto a una piccola azienda che parlava, con un pizzico di caparbietà e tanta determinazione, di un’idea per realizzare borse partendo dalle balle di tessuto e senza produrre alcun materiale di scarto?
Meravigliose shopper dotate di una monotracolla: un progetto perfetto per utilizzare ogni centimetro di tessuto: 100% biodegradabile, 100% riciclabile, abbina leggerezza a robustezza.
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UN PRODOTTO A SCELTA TRA:
– SOLDA, CANTINETTA PORTA-BOTTIGLIE
– BAN, OROLOGIO A MURO
– CALINO, CAVALLINO A DONDOLO
Interamente realizzati in cartone riciclabile al 100% con un design innovativo ed elegante da Nardi – Mobili in Cartone in edizione limitata e firmata per Ecosin.
Una produzione basata su prodotti ambientalmente sostenibili crea un contributo concreto verso uno sviluppo ecologico.
Il nostro obiettivo è produrre beni caratterizzati da un innovato design che permettano di conciliare la convenienza ecologica e quella economica. I materiali usati, le tecnologie adottate e il design si miscelano per creare prodotti funzionali e duraturi.
Nardi – Mobili in Cartone si propone di soddisfare le richieste di chi vuole arredare spazi sia abitativi che lavorativi dove la scelta di un design innovativo si coniuga con la riduzione dell’impatto ambientale.
Creiamo prodotti per soddisfare le scelte di persone sensibili alle tematiche ambientali, dove la propria scelta responsabile riesca a far riflettere e trasmettere la sua sensibilità alla comunità.
La consapevolezza e la nostra responsabilità verso l’ambiente ci porta a utilizzare materiali sempre più eco-compatibili e naturali.
Il cartone, un materiale antico, riciclabile al 100%, semplice nella costruzione e naturale, è formato solamente da cellulosa e amidi e resine naturali. Da sempre impiegato per l’imballaggio, oggi in un’ottica innovativa, viene adottato per essere un materiale d’arredo. Tutti i nostri mobili vengono realizzati con pannelli di cartone ondulato da 14 mm. vergine, garantendo così, anche se impiegati anche per la creazione di articoli per bimbi, l’assoluta certezza di non contenere all’interno sostanze dannose derivanti da riciclaggi precedenti.
L’esclusiva qualità di questi cartoni data dalle fibre vergini di cui sono composti, rendono il materiale più solido permettendo ai progettisti di spingersi sino alla costruzione di strutture fieristiche. Leggerezza e resistenza meccanica non sono le uniche qualità che contraddistinguono i cartoni che utilizziamo. La presenza al loro interno di resine naturali idrofughe, assicurano il loro collocamento anche in presenza di forte umidità. Altri materiali impiegati come vetro, legno, gommapiuma e cotone, sono scelti sempre in base alle loro caratteristiche di utilità, riciclabilità ed eco-sostenibilità.
Dona ora 250 euro, personalizzazione e spedizione in Italia incluse, grazie!
ALTRE INFORMAZIONI
In Italia, secondo le valutazioni del Ministero dell’Ambiente, il 3% del territorio nazionale è contaminato.
Un’area complessiva contaminata grande quasi come la Regione Umbria: circa 1.800 chilometri quadrati di aree marine, lagunari e lacustri, e 5.500 chilometri quadrati di aree terrestri.
I territori corrispondenti alla denominazione di S.I.N. – Siti di Interesse Nazionale sono quelle in cui “l’inquinamento di suolo, sottosuolo, acque superficiali e sotterranee è talmente esteso e grave da costituire un serio pericolo per la salute pubblica”.
E ancora, in particolare: “I siti di interesse nazionale, ai fini della bonifica, sono individuabili in relazione alle caratteristiche del sito, alle quantità e pericolosità degli inquinanti presenti, al rilievo dell’impatto sull’ambiente circostante in termini di rischio sanitario ed ecologico, nonché di pregiudizio per i beni culturali ed ambientali”.
Il progetto non-profit di Ecosin, in parallelo con l’attività del C.N.S.C. – Coordinamento Nazionale per i Siti Contaminati (che riunisce le associazioni di cittadini nei territori più difficili), punta all’informazione aggiornata e alla sensibilizzazione costante e trasversale sullo stato di avanzamento delle bonifiche dei siti inquinati.
Bonifiche che, oltre al doppio focus sulla messa in sicurezza del territorio e sul ripristino di condizioni salutari per la collettività, rappresentano un potente elemento di accelerazione economica, a maggior ragione in tempo di crisi.
Secondo la citazione della Rete dei Comuni S.I.N., “le aree contaminate sono una risorsa importante qualora si riuscisse a promuovere la loro bonifica garantendo nel contempo continuità, rilancio e riutilizzo delle attività industriali già esistenti per lo sviluppo di nuovi cicli produttivi nel senso della green economy”.
Il volano economico delle bonifiche e le migliori applicazioni della green economy, inoltre, possono essere sostenuti e incentivati anche dalla presenza, spesso nelle immediate vicinanze dei siti contaminati, dei S.I.C. – Siti di Interesse Comunitario, “che contribuiscono in modo significativo a mantenere o ripristinare le tipologie di habitat, a mantenere in uno stato di conservazione soddisfacente le specie protette e/o che contribuiscono in modo significativo al mantenimento della biodiversità”.
La rete dei siti comunitari “ha l’obiettivo di preservare le specie e gli habitat per i quali i siti sono stati identificati, tenendo in considerazione le esigenze economiche, sociali e culturali regionali in una logica di sviluppo sostenibile.
Mira a garantire la sopravvivenza a lungo termine di queste specie e habitat e mira a svolgere un ruolo chiave nella protezione della biodiversità nel territorio dell’Unione Europea”.
L’interconnessione e la partecipazione attiva di tutti oggi possono migliorare e stimolare la best practice sociale e istituzionale, anche e soprattutto nella sfera ambientale: accesso ai dati, data visualization e aggregazione dei contenuti, fruizione anche in mobilità sono elementi di consapevolezza per la collettività e, allo stesso tempo, di stimolo per la (buona) politica per riconoscere, circoscrivere e correggere gli errori e le lacune della storia industriale e urbanistica nazionale.
L’obiettivo della ricerca di fondi è impostato sul doppio canale di piattaforma web responsive e mobile app, nell’ottica di un’informazione aggiornata in tempo reale e fruibile in ogni condizione di accesso.
Accesso in più dimensioni che vanno dallo storytelling dell’inquinamento al video-racconto dell’avanzamento della bonifica, dall’accesso ai documenti ufficiali alla facoltà di comunicare direttamente con i referenti territoriali per quanto concerne il monitoraggio e lo stato di avanzamento dei lavori di messa in sicurezza e bonifica: il tutto attraverso mappe interattive e video-inchieste aggiornabili, basate sull’ufficialità dei dati pubblici e costantemente verificate e confrontate con il riscontro delle associazioni di cittadini che nei territori contaminati vivono e lavorano.
Il percorso narrativo e di documentazione che abbiamo ideato punta alla massima facilità di comprensione, alla fruibilità più intuitiva ed immediata e, al contempo, alla massima aderenza al rigore scientifico dei dati pubblici (A.E.A. – Agenzia Europea dell’Ambiente, Ministero dell’Ambiente, I.S.P.R.A. – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, A.R.P.A. regionali, A.S.L. territoriali, Camere di commercio e del lavoro, organizzazioni sindacali, dipartimenti universitari, consorzi di bonifica e altri enti pubblici e privati).
Raccontiamo l’Italia, con un grande orizzonte di ottimismo per un cambio di marcia verso la tutela della nostra salute e del futuro dei nostri figli, attraverso una serie di viaggi tematici che toccheranno, approfondendoli, tutti i siti contaminati (nazionali e regionali, seguendo gli aggiornamenti normativi in materia) e le realtà associative che, fuori dall’apparente egoismo che la comunicazione mainstream tende a sottintendere, combattono una battaglia a favore di tutti.
Aggregando i dati di diverse fonti, sempre ufficiali, il percorso di approfondimento seguirà più linee tematiche e geograficamente trasversali, coniugando in ognuna l’evidenza dell’inquinamento, le criticità socio-sanitarie, l’aggiornamento sui processi di bonifica e le prospettive di sviluppo socio-economico dei territori locali.
Più in dettaglio, ecco il lavoro che mettiamo in campo e che continueremo a fare, grazie al supporto economico ed operativo di tutti: mescoleremo in un flusso narrativo in continua evoluzione tutti gli strumenti di fruizione che a tutt’oggi tendono a rimanere autonomi e separati:
IMMAGINI
Le immagini di repertorio e d’epoca (con le fondazioni e gli istituti archivistici pubblici e aziendali).
Le cartoline e le diapositive delle nostre famiglie, attraverso i percorsi personali e familiari di chi, anche attraverso l’emigrazione, ha contribuito a costruire l’ossatura economica del Paese.
I reportage fotografici di oggi (digitali e in tempo reale, attraverso smartphone e tablet, o analogici di un tempo neanche troppo lontano).
DOCUMENTI
I documenti, le mappe e le perimetrazioni ufficiali (attraverso scansioni rese poi navigabili e quindi interattive).
Le cronache giornalistiche d’epoca (dal racconto della genesi della produzione industriale ai risvolti di emancipazione socio-economica delle differenti classi sociali, ma anche, ad esempio, le prime assemblee di cittadinanza attiva e gli scioperi per la salute e i diritti dei lavoratori).
I grandi processi ambientali relativi ai siti contaminati, con aggiornamenti sui vari iter procedurali fino alle sentenze giudiziarie dei vari gradi, con le valutazioni delle diverse parti in causa.
Le indagini epidemiologiche, locali e nazionali (e comparate anche su parametri internazionali), con integrazioni e spiegazioni affinché tutto sia dichiarato in modo onesto e trasparente, ma anche per poter rispondere con rigore e puntualità ai facili allarmismi.
AUDIOVISIVO
I materiali d’archivio, per raccontare e meglio comprendere il “luogo” anche temporale da cui veniamo.
Le riprese di oggi, dei siti così come sono, delle bonifiche e della loro percentuale di avanzamento.
Le interviste e le spiegazioni tecniche di chi lavora sul campo (dipartimenti universitari scientifici, aziende e consorzi incaricati delle bonifiche, tecnici e operai).
La bellezza. La bellezza dei luoghi che un vero sviluppo industriale della messa in sicurezza e delle bonifiche farebbe presto tornare ad essere tale.
RACCONTO
La scrittura e il racconto come elementi di raccordo che uniscono tutti i precedenti strumenti, che li collocano nel flusso narrativo e gli donano il massimo risalto, la più alta efficacia comunicativa in grado di stimolare un vero invito all’azione.
Un tangibile e riconoscibile passo oltre, attraverso l’azione, per noi stessi e per la nostra comunità sociale.
STORYTELLING INTERATTIVO
È il vero cuore progettuale, il vero valore aggiunto che va oltre un mero progetto di ricerca: un flusso narrativo costante, fruibile e aggiornabile in qualunque momento e, sopratutto, in qualunque momento del percorso.
Abbiamo colto e afferrato uno dei primi spunti dall’interactive storytelling del New York Times, soprattutto per la capacità di esaltare la forza di ogni singolo strumento al meglio del suo potenziale, e con l’obiettivo di raggiungere e coinvolgere (in modo consapevole) il pubblico più vasto, l’audience maggiore, e, probabilmente ancor più importante, nicchie generazionali trasversali.
Abbiamo parlato di cuore progettuale: in un percorso in divenire come quello dei lavori di messa in sicurezza e di avanzamento delle bonifiche ambientali, non può esserci una sola ed univoca modalità di trasmissione e comunicazione.
La narrazione interattiva, coadiuvata dal sostegno privato e dall’apertura (nel senso della disponibilità) pubblica, è la soluzione più incisiva per la realizzazione della piattaforma aperta, in cui far confluire il lavoro sul campo e le legittime aspettative sociali.
Al contempo, in termini comunicativi e partecipativi, è vincente la facoltà di poter intervenire sul flusso narrativo in qualunque punto della narrazione stessa: non solo la “fine” potrà essere continuamente scritta e sovrascritta (le bonifiche vanno oltre la messa in sicurezza, le bonifiche possono produrre sviluppo, e lo sviluppo può essere uno dei pilastri su cui fondare il nostro essere cittadini più consapevoli e attivi), ma anche l’inizio di una storia (industriale, sociale, personale) potrà di volta in volta partire con un’angolazione diversa.
E sarà la partecipazione attiva la cifra stilisitica, la vera chiave di volta del progetto collaborativo, condiviso e costantemente aperto al dialogo di “Ecosin”.
TEMPI E COSTI DI ESECUZIONE
Tempo di esecuzione del progetto integrale: 1 anno
Costo di esecuzione: 40.000 euro
Fasi di lavorazione attivate al raggiungimento del goal di 40.000 euro:
– acquisizione e selezione dei documenti e materiali utili alla mappatura dei siti contaminati, attraverso il coinvolgimento delle popolazioni locali, delle istituzioni e delle reti di associazioni (ad esempio il C.N.S.C. – Coordinamento Nazionale Siti Contaminati, la Rete Comuni S.I.N. ed altre);
– mappatura del territorio nazionale;
– integrazione, proprio in ottica partecipativa, della documentazione relativa ad ogni sito con le informazioni e i materiali d’archivio creati e classificati dalle associazioni territoriali o dai singoli cittadini;
– riprese filmate nei territori contaminati, raggruppati per macro-aree: dall’esecuzione dei lavori di bonifica, alle interviste ai protagonisti, dal repertorio storico-sociale alle prospettive di cambiamento e di sviluppo;
– elaborazione dei flussi narrativi tematici: montaggio e integrazione armonica delle immagini, dei documenti storici e tecnici, dei filmati e delle interviste, sempre in modalità “aperta”, cioè sempre permettendo l’aggiornamento e l’integrazione di nuovi elementi non appena disponibili;
– rielaborazione e sintesi della documentazione raccolta, al fine di facilitare l’orientamento e la comprensione delle 6 aree tematiche; con la realizzazione di 6 brevi documentari da 15’ e 6 inchieste;
– promozione e divulgazione della web-app per estendere la partecipazione e per implementare i flussi narrativi interattivi già realizzati e, auspicabilmente, per generarne di nuovi non necessariamente come testimonianza di nuovo inquinamento, ma per raccontare e condividere la prevalenza di buone pratiche socio-ambientali.
Fasi successive di lavoro che saranno messe in opera al superamento del goal di 40.000 euro, secondo lo schema che segue.
Con 50.000 euro:
– aggiunta dell’area delle cave estrattive (5.592 attive e 16.045 dismesse e monitorate), entrando nel merito dei temi del consumo di suolo e del dissesto idrogeologico del nostro Paese, tra messa in sicurezza e riqualificazione territoriale.
Con 70.000 euro:
– aggiunta dell’area della contaminazione subacquea, integrando le ricerche già in corso con percorsi specifici di approfondimento documentale, audiovisivo ed interattivo.
Con 80.000 euro:
– aggiunta delle aree contaminate da armi chimiche e poligoni militari: ad esempio, Salto di Quirra (Sardegna), Pesaro (Marche), Manfredonia e Molfetta (Puglia), Lago di Vico e Colleferro (Lazio), Ischia (Campania) e molte altre.
Con 100.000 euro:
– creazione e realizzazione della mobile app, finalizzata principalmente alla migliore esperienza di fruizione e a maggiori opportunità di partecipazione diretta;
– apertura di un canale di comunicazione diretto con i referenti territoriali delle associazioni locali.
– condivisione off line dei vari livelli di documentazione e informazione raggiunti: il successo dell’iniziativa on line portato “fuori”, insieme ai protagonisti, dove le persone vivono, studiano, lavorano.
– creazione di sportelli virtuali di tutela della salute e assistenza legale, per chiarire e delineare i diritti dei cittadini e di chi vive nelle aree inquinate (dall’informazione ambientale alle pratiche di accesso ai dati, dalle forme di tutela collettiva agli aggiornamenti normativi e ad altre più specifiche azioni).
Partecipa e condividi, dona ora.
Grazie del sostegno!