TURNI MASSACRANTI ORA LA VIOLAZIONE È DOPPIA: VIA AI RICORSI
NUMEROSE SEGNALAZIONI A CONSULCESI: DELUSIONE DEI MEDICI
PER LA MANCATA APPLICAZIONE DELLA LEGGE 161
«È ARRIVATO IL 25 NOVEMBRE, MA IN CORSIA NON È CAMBIATO NULLA…»
Il Direttore Generale Simona Gori: «I camici bianchi sono stanchi. Se anche la legge resta inapplicata
l’unica soluzione è passare alle vie legali come hanno già fatto oltre 5mila colleghi
È imminente la nostra nuova azione collettiva: 350 avvocati a disposizione dei medici»
«Lavoro in media 70 ore a settimana». «Ho 100 giorni di ferie accumulati». «Gli ospedali piccoli ora rischiano di chiudere». «Con le ore che facciamo prendiamo meno di una badante…». «Penso di emigrare all’estero». I medici non ne possono più. Questi sono solo alcuni degli sfoghi raccolti da Consulcesi, contattata da numerosissimi professionisti sempre più scettici sul loro presente e sul loro futuro lavorativo in Italia e sui turni massacranti a cui sono stati sottoposti finora. I maggiori dubbi, ora più che mai, riguardano l’applicazione della Legge 161, che – in vigore da oggi – deve garantire il rispetto dell’orario di lavoro europeo anche per il comparto sanitario, l’unico ad esser stato escluso dalla direttiva comunitaria 2003/88. Ma al giorno fatidico si è arrivati senza nessun provvedimento concreto e l’unica difesa dei medici sono i ricorsi. «Le tardive trattative tra governo, regioni e sindacati non hanno portato a nulla – commenta Consulcesi, punto di riferimento per la tutela legale della categoria –. Difficile credere anche ad una soluzione in extremis che porti allo sblocco del turnover per consentire al personale sanitario di non superare le 48 ore settimanali e godere di almeno 11 ore di riposo tra un turno e l’altro, come prescrive la legge». Il timore dei medici che continuano a rivolgersi a Consulcesi è anche un altro, ovvero quello di dover subire una doppia beffa, o meglio una doppia violazione: quella della direttiva europea 2003/88 insieme a quella della Legge 161 entrata in vigore in queste ore. «Per questo ai 5mila ricorsi già avviati – annuncia il Direttore Generale di Consulcesi Group, Simona Gori – continuano ad aggiungersene sempre di più. I medici hanno una netta percezione che quei turni massacranti che hanno fatto e che rischiano di dover continuare a fare, costituiscono una violazione subita direttamente dallo Stato, corso ai ripari solo sotto la minaccia di sanzioni da parte dell’Ue. I numerosi sfoghi che raccogliamo stanno testimoniando anche la voglia dei camici bianchi di sancire un nuovo principio di giustizia. Una situazione che ricorda molto la vicenda degli ex specializzandi in favore dei quali proprio Consulcesi ha cambiato la giurisprudenza con migliaia di vittorie nei Tribunali di tutta Italia ed oltre 400 milioni di euro riconosciuti finora. Proprio per questo stiamo lanciando una nuova azione collettiva e numerosi OMCeO, Enti, Associazioni, Sindacati e Società Scientifiche hanno convenzionato tutti i loro iscritti. Insieme faremo valere i diritti di migliaia di camici bianchi. A disposizione oltre 350 avvocati e consulenti legali che rispondono gratuitamente al numero verde 800.122.777 e sul sito www.consulcesi.it».