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ABIEventi presenta BANCHE E CINEMA 2011

La dimensione industriale del settore cinematografico italiano è di oltre 5.500 imprese e 5 miliardi di euro circa di fatturato complessivo annuo. Il cinema sarà uno dei business principali delle economie sviluppate nei prossimi anni e uno strumento di successo per l’internazionalizzazione del sistema paese. L’economia deve, quindi, saper dialogare con questo settore ed è per questa ragione che il rapporto tra banche e industria cinematografica è divenuto negli ultimi anni sempre più importante e cruciale ai fini della realizzazione di importanti produzioni. Le recenti modifiche legislative, che hanno reso operativo nel 2010 il “Tax Credit“, rendono sicuramente più interessante per banche e imprese l’investimento in produzioni cinematografiche.

L‘ABI, in collaborazione con Anica e Biennale di Venezia, cogliendo questi segnali, ha deciso di creare il nuovo evento Banche e Cinema 2011, utile per approfondire e valorizzare le opportunità di business che provengono dalla settima arte e migliorare la conoscenza della normativa e dei meccanismi a essa relativi. Questa iniziativa è il primo passo di un appuntamento annuale tra banche e cinema, utile ad avviare un’interazione positiva tra il settore bancario e una delle “industrie simbolo” del paese.

L’evento si terrà a Venezia Lido presso l’Hotel Excelsior, Sala degli Stucchi il prossimo 9 settembre 2011.

Per iscriversi all’evento è possibile consultare la pagina dedicata all’evento Banche e Cinema 2011 sul sito ABIEventi.

  • Cos’è il tax credit (dal sito del Ministero per i Beni Culturali)
  • Le disposizioni sul tax credit – credito d’imposta prevedono la possibilità di compensare debiti fiscali (Ires, Irap, Irpef, Iva, contributi previdenziali e assicurativi) con il credito maturato a seguito di un investimento nel settore cinematografico. Destinatari sono le imprese di produzione e distribuzione cinematografica, gli esercenti cinematografici, le imprese di produzione esecutiva e post-produzione (industrie tecniche), nonché le imprese non appartenenti al settore cineaudiovisivo associate in partecipazione agli utili di un film dal produttore di quest’ultimo. 1. Tax credit produzione (art. 1, comma 327, l. 244/2007 e decreto 7.5.2009 “tax credit produttori”) Il credito di imposta può essere chiesto dalle imprese di produzione cinematografica ed è pari al 15% del costo complessivo di produzione è fino all’ammontare massimo di euro 3.500.000 per periodo d’imposta.Nel caso di produzioni associate il credito di imposta spetta a ciascun produttore associato, in relazione alle spese di produzione direttamente sostenute e in proporzione alla quota di effettiva partecipazione.Nel caso di produzioni con contratti di appalto il credito di imposta spetta sia al produttore esecutivo sia al produttore appaltante, in relazione alle spese di produzione da ciascuno sostenute.Sono beneficiari del credito d’imposta:

    • Film di nazionalità italiana (art.5 della “legge cinema” (decreto legislativo n. 28 del 2004) e decreto 7.5.2009 “tax credit produttori”);
    • Film riconosciuti di interesse culturale dalla Commissione per la cinematografia (art. 7 della legge cinema e decreto 7.5.2009). Nell’ambito di questi ultimi, la Commissione per la cinematografia può attribuire l’ulteriore qualifica di “film difficile”, ai fini di un maggior livello della soglia di aiuti pubblici e quindi anche dell’entità del beneficio fiscale.


    Riconoscimento requisiti per i produttori
    Per accedere alle agevolazioni fiscali, le imprese di produzione devono chiedere alla direzione generale per il Cinema il riconoscimento dell’eleggibilità culturale dei film prodotti. I film in oggetto sono sottoposti a un test di eleggibilità che ne assicura la matrice culturale italiana o europea (tabella A del decreto 7.5.2009). Viene effettuata una specifica istruttoria tecnica, ricorrendo se necessario al parere della Commissione per la cinematografia. Se entro il mese successivo alla richiesta di riconoscimento non interviene un provvedimento di diniego, il film ottiene automaticamente l’eleggibilità culturale.Il credito d’imposta attribuito viene revocato e decade per:

    • Mancato riconoscimento in via definitiva del requisito della nazionalità
    • Subentro di altra impresa di produzione
    • Violazione del vincolo di territorializzazione


    Vincolo di territorializzazione in Italia (art.2, comma 7, del decreto “tax credit produttori”) = deve obbligatoriamente essere speso sul territorio nazionale un importo pari ad almeno l’80% dell’entità del beneficio fiscale.
    2. Tax credit produzione esecutiva film stranieri (art. 1, comma 335, l. 244/2007 e decreto 7.5.2009 “tax credit produttori”) Il credito di imposta spetta nel caso di realizzazione sul territorio italiano di film o parti di film “stranieri” (ovvero non riconosciuti di nazionalità italiana), su commissione di produzioni estere, con valorizzazione del territorio stesso ed evitando ambientazioni artificiali. Destinatarie sono imprese di produzione esecutiva e industrie tecniche.In questo caso, il credito d’imposta:

    • è pari al 25% del costo di produzione della singola opera.
    • è per spese di produzione, effettuate sul territorio italiano, che non eccedano il 60% del budget complessivo.
    • è limite massimo, per ciascun film, di 5 milioni di euro
    • è non è cumulabile con il credito di imposta “produzione film nazionali”

    I film in oggetto sono sottoposti a un test di eleggibilità che ne assicura la matrice culturale italiana o europea (tabella C del decreto 7.5.2009). 3. Tax credit investitori esterni (art. 1, comma 325, l. 244/2007 e decreto 21.1.2010 “tax credit investitori esterni e distributori”) Il credito di imposta spetta all’investitore “esterno” (ovvero diverso dal produttore cinematografico), che fornisce un apporto di capitale alla realizzazione di un film.

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