The Box e l’inquietante pulsante della morte
E’ da pochi giorni nelle sale ‘The Box’, ultimo film del regista di ‘Donnie Darko’ Richard Kelly. Un fanta thriller in cui i protagonisti, Cameron Diaz e James Marsden, si troveranno di fronte a un terribile dilemma morale: premere o non premere un pulsante che potrebbe cambiare in meglio la loro vita, ma allo stesso tempo porre fine a quella di uno sconosciuto da qualche parte nel mondo.
Ma partiamo dall’inizio: l’inquietante storia del ‘pulsante della morte’ risale al 1986, quando nella famosa serie tv soprannaturale ‘Ai confini della Realtà’ (The Twilight Zone), fu trasmesso l’episodio ‘Button, button’ dalla cui estensione nasce ‘The Box’.
Una mattina del 16 dicembre 1976, in Virginia, Norma Lewis (Cameron Diaz) trova ‘The Box’, una scatola, davanti alla porta di casa. Suo marito Arthur Lewis (James Marsden) apre la scatola e vi trova un cubo di legno con un grosso pulsante; allegata a questo, c’è anche una lettera nella quale s’informa che il signor Steward (Frank Langella) li visiterà in serata. Durante il giorno, Norma, che fa la maestra al Libby Hill viene prima umiliata da uno studente a causa di una sua deformazione al piede e poi si ritrova in grossi guai con la commissione scolastica.
Nel frattempo, il marito, che sta lavorando per la NASA a una potente e innovativa macchina fotografica, riceve una lettera dove lo s’informa che la sua domanda per la posizione di astronauta è stata respinta. Giunti in serata, il signor Steward, un uomo dal viso raccapricciante e deformato, si presenta a Norma e le consegna una busta con una chiave per aprire la cupola di vetro che custodisce il pulsante. Ora Norma ha ventiquattro ore per decidere se premere il pulsante o no. Se sceglierà di premerlo, qualcuno, in qualche parte del mondo, sarebbe morto, ma lei in cambio avrebbe ricevuto un pagamento di un milione di dollari in contanti. In entrambi i casi, le loro vite sono destinate a cambiare radicalmente.
Come spesso piace fare alla gente di Hollywood, c’è un nesso tra ‘Button, button’ del 1986 e questo ‘The Box’; l’attore caratterista Basil Hoffman, che in questo film interpreta Don Poates, nella versione originale era, nientemeno, che il signor Steward.
Kelly si è rivelato un grande maniaco dei numeri, in particolare del ’13’. A esso si fa riferimento almeno quattro volte. Il primo, verso l’inizio, con l’immagine dell’orologio della camera da letto che mostra le ore 05:44, le cui cifre sommate ammontano a ’13’. Il secondo riferimento è legato all’auto Mr. Steward il cui numero di targa è ‘XH34-568’. Non vi dice niente? Le lettere ‘X’ e ‘H’ sono rispettivamente i numeri 24 e 8 dell’alfabeto. Ventiquattro più otto fa 32. Trentadue più gli altri numeri sulla targa (3, 4, 5, 6 e 8) da 58: 5 + 8 ammonta a ’13’. Il terzo riferimento è l’ora della morte della donna colpita al petto, il cui marito lavora a Langley: ore 4:45 (4+4 = 8, 8+5 = 13). Infine, l’ultimo riferimento è l’indirizzo di casa Lewis: il numero civico è 7.321, ovvero 7 più 3 più 1 più 2… sempre ’13’.
I personaggi principali, Norma e Arthur Lewis Lewis, sono modellati sui genitori del regista Richard Kelly. Sua madre ha sofferto per un piede paralizzato dopo un incidente con i raggi X e suo padre, ha lavorato per la NASA e co-progettato la macchina fotografica montata poi sul Mars Viking Landers (come nel film).
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