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Cuccumella, che passione!

Prima della nascita della Moka, utensile immancabile nelle case degli italiani, faceva capolino la Cuccumella. L’antica caffettiera tipica del Mezzogiorno italiano, al quale era stata attribuita la provenienza per anni, avrebbe in realtà origini francesi.
L’ invenzione, avvenuta nel 1819 ad opera di Morize, uomo francese sul quale non si hanno notizie biografiche, si espanse molto presto in Italia e soprattutto nel Meridione, dove le venne affibbiato un nome in dialetto tipico napoletano. “Cuccumella” infatti, non è altro che il diminutivo di “Cuccuma”, termine che fa riferimento ad un vaso in rame o terracotta, in cui si faceva bollire l’acqua. Esso, deriva a sua volta dal latino “Cucuma”, un paiolo utilizzato in cucina.
Attualmente, la Cuccumella è stata sostituita dalla Moka, utensile di forma ottagonale e d’invenzione di Luigi De Ponti e Alfonso Bialetti nel 1933, chiamata così in onore della città Yemenita Mokha, rinomata per la profuzione di caffè. In alcune case, probabilmente ancora legate alla tradizione partenopea, la cuccumella viene tutt’ora utilizzata. L’utensile, che presenta una particolare forma ‘a torre’, non è altro che una sovrapposizione di due contenitori (serbatoio per l’acqua e contenitore del caffè), separati da un filtro che serve a trattenere la polvere di caffè.
La preparazione della bevanda con questa particolare caffettiera, è tutt’ora considerata un’arte: servono molta attenzione per i dettagli e precisione per preparare questo caffè, utilizzando le giuste quantità d’ingredienti.
Dall’aroma meno intenso, ma dal gusto più marcato e rotondo, il caffè preparato con la cuccumella vanta di essere una vera e propria delizia per il palato; provare per credere!
Fonte: Cuccumella, che passione!

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