DISOCCUPATI INVOLONTARI – Maria Antonietta, da insegnante precaria all’Hand made
Chi non si è mai imbattuto su Facebook nei negozi virtuali: orecchini, collane, bracciali tutto fatto a mano (ne abbiamo parlato in DISOCCUPATI INVOLONTARI – Per arrotondare, vendo su Facebook).
Fra le varie pagine abbiamo scovato anche ” Di giogia in gioia“, su FB da circa 7 mesi, ed ha anche un blog.
D: Utilizzi altre forme di vendita online, come siti di e.commerce, e-bay?? E se si, prima o dopo la vendita su FB?
R: Da circa due mesi ho aperto il negozio virtuale su artesanum.com, e da circa un mese anche su Blomming. Sono secondari rispetto a Facebook che è comunque più immediato. Ma il canale principale di vendita è senza dubbio il contatto diretto, perchè le persone amano vedere l’oggetto e magari provarlo prima di acquistare. Per questo è importante come ci si pone con il potenziale cliente, e soprattutto come si presenta l’oggetto. Le foto e le descrizioni devono essere molto esaustive.
D: Come mai hai deciso di vendere su FB?
R: Ho creato la mia pagina “Di gioia in gioia” quasi per gioco ma, più che per vendere, mi piace averla per condividere le mie creazioni, farle vedere, sentire i pareri delle persone e avere un contatto speciale con tutti. Creare senza mettersi in gioco è limitante e riduttivo, invece pubblicando foto, ispirazioni e anche semplici aggiornamenti di stato si riesce anche a capire cos’è che piace e cosa no, e in questo modo venire maggiormente incontro ai gusti di tutti. Facebook è stato per me molto importante per questo e perchè mi ha permesso di conoscere meglio alcune creative che stimo da tempo e che condividono la loro arte con tutti. Siamo in tante ad utilizzare questo canale, e questo confronto costante non può che aiutare a crescere!
D: Credi che i social network possano aiutare giovani ad arrotondare lo stipendio?
R: Penso che Facebook e tutte le piattaforme di vendita siano un ottimo modo per farsi conoscere. Per quanto mi riguarda non è importante vendere a tutti i costi, ma far vedere agli altri le mie creazioni, condividere, sperimentare, fare qualcosa di nuovo e diverso e capire se piace o meno. Non credo che ad oggi sia possibile pensare di avere come unico canale di vendita la piattaforma on line o il social network. All’estero la situazione è diversa. Siti come etsy sono più utilizzati rispetto ai corrispondenti italiani, e soprattutto c’è una maggiore attenzione degli acquirenti agli oggetti handmade. Ad ogni modo non mi arrendo. Creare è da sempre una mia passione, e se in futuro si potrà concretizzare in qualcosa di più, sarà senza dubbio la realizzazione di un sogno.
Grazie a Maria Antonietta ed i bocca al lupo!
Se volete anche voi raccontare la vostra storia, mandatemi una mail con oggetto “Anche io sono un disoccupato involontario”.
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