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Una ventina di progetti, con opportunità per circa 60 posti di lavoro, per la valorizzazione del territorio denominata “Progetto100-Centopportunità a Montegabbione” e che vanno dalla Scuola dell’Affresco Italiano, proposta dal restauratore del Duomo di Orvieto Antonio Forcellino, al “Giardino della Cultura”, (un progetto complesso che prevede impianti di lavanda e timo selvatico finalizzati alla produzione di oli essenziali, uniti ad un centro per l’insegnamento linguistico del Metodo “Hocus & Lotus” vincitore del 1° premio ORO come migliore progetto europeo per l’insegnamento delle lingue) proposto dalla Prof. Traute Taeschner dell’Università della Sapienza, dalle fattorie didattiche ad un Centro Natura, da un maneggio con annessa Club House, ad un centro sulla ricerca energetica nella frazione Di Cerqueto. Questo il futuro dell’Ecomuseo dell’Orvietano in cui crediamo, così come ha spiegato il sindaco del comune di Montegabbione Andrea Ricci, nel corso del convegno “L’Ecomuseo – Strumento di valorizzazione del territorio”, tenutosi all’interno della tre giorni “Ecomuseo Tesoro da scoprire” che si chiude oggi, presso il castello di Montegiove.
“Abbiamo già presentato la richiesta per partecipare al bando per i finanziamenti europei per il prossimo anno – ha detto ancora il sindaco. Non solo, abbiamo deciso di creare un’unione tra il nostro Ecomuseo e il progetto dei Parchi del Comune di Parrano, convinti che solo dalla cooperazione non gerarchica tra Territori si possa giungere ad una piena valorizzazione dei nostri tesori e della memoria collettiva della nostra comunità”.
“E’ importante – ha sottolineato Ricci – andare alla ricerca di tutte le potenzialità inespresse della nostra zona: aprire questo scrigno e farlo conoscere ad un pubblico più amplio possibile. Ci conforta il fatto che la legge di stabilità 2013 converga sui temi che noi sosteniamo con il nostro progetto, come la dignità dei territori, la valorizzazione dei comuni montani, dell’agricoltura di montagna e dell’agriturismo”.
“Il nostro ecomuseo del Paesaggio Orvietano – ha detto al convegno la presidente e vicesindaco del Comune di Allerona Maura Gilibini – è il primo in Umbria e la nostra esperienza parte da lontano e si pone come obiettivo di far rileggere il territorio attraverso nuovi stimoli e valorizzando i luoghi, tramite il loro stesso essere”.
La tre giorni si è aperta giovedì scorso con il concerto della cantautrice Pilar, accompagnata da Federico Ferrandina e Alessandro Belli, per proseguire ieri con il convegno e oggi con le esposizioni agroalimentari, le produzioni artigianali e le attività folkloristiche: il tradizionale “Sega la Vecchia”, realizzato dal Piccolo Teatro “La Torre”, il “Cantamaggio” messo in scena dal Circolo Culturale e Ricreativo “Faiolo” ed interpretazioni della banda “Filarmonica di S. Cecilia”.
“Confidiamo – conclude il primo cittadino Andrea Ricci – che questo nostro Ecomuseo sia solo un punto di partenza che ci porti verso un domani in cui il nostro territorio diventi protagonista in Italia, Europa e perché no, nel mondo, insieme alle sue eccellenze agroalimentari, al suo artigianato, ai suoi paesaggi. Tutto questo è il nostro tesoro, un tesoro tutto da scoprire”.
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