Giuliano Ravazzini, Biennale di Venezia, Pacific Trash Vortex
Biennale di Venezia – Città di Venezia dal 7/06/2009 al 22/11/2009 affissioni
Pacific Trash Vortex
Lo chiamano Oceanic garbage patch oppure Pacific Trash Vortex, ed è esattamente un vortice di spazzatura nell’Oceano Pacifico.
L’artista Giuliano Ravazzini immagina questa colossale area tossica (che ha un diametro di 2500 km ed è profonda 30 mt.) come un brodo plastico o una zuppa traslucida sospesa nell’acqua. E’ come se fosse un’immensa isola galleggiante nel mezzo dell’Oceano Pacifico, composta da spazzatura anziché rocce. Questa incredibile e poco conosciuta discarica si è realmente formata a partire dagli anni Cinquanta, in seguito all’esistenza di una lenta corrente oceanica che, muovendosi in senso orario a spirale, ha determinato l’accumulo dei materiali abbandonati. A causa di questo vortice l’area si è riempita di plastica al punto da essere considerata una vera e propria isola galleggiante. Un deserto oceanico immaginato dall’artista come un luogo dove la vita si è ridotta al minimo, un rifugio forzato di biodiversità e come tale generatore attivo di mutamenti in divenire. Forse vi sono in corso processi di adattamento, pesci pionieri in grado di viverci, in tal caso un segnale che l’equilibrio biologico si sta riorganizzando. Interrogativi e motivate supposizioni ci inducono a riflettere, l’artista con questo racconto risveglia in noi stupore, meraviglia e indignazione. FATTA "L’ISOLA"
All’origine questi rifiuti erano spontaneamente sottoposti a biodegradazione, ma questo lento processo non è in grado di smaltirne la quantità in eccesso. La plastica invece di essere fotodegradata si disintegra in pezzi sempre più piccoli, che mantengono la caratteristica polimerica anche quando raggiungono le dimensioni di una molecola, la cui ulteriore assimilazione risulta molto difficile.
Il galleggiamento di tali particelle, che apparentemente assomigliano a zoo plancton, inganna i molluschi che se ne cibano, e che finiscono nella catena alimentare.
Se di fronte a tematiche ambientaliste o a istanze ecologiche più o meno evidenti parliamo di opere site specific, l’artista ironicamente ci parla di site pacific, e si interroga se non è questo un luogo antropizzato degno di attenzione, al pari degli intrecci di tronchi costruiti sulla sponda opposta dello stesso mare.
L’opera d’arte di Ravazzini consiste nel visualizzare in una cartografia gli effetti devastanti, costruendo meticolosamente un’impressionante e gigantesca immagine del planisfero attraverso un processo “coloured” di ricalcolo binario.
Ilario Baudanza
Durante la 53. Esposizione Internazionale d’Arte, Biennale di Venezia il progetto Pacific Trash Vortex si manifesterà ai giardini, e attraverso 530.000 indirizzi email
Raggiungerà una selezione di utenti Web, e sarà visibile in laguna attraverso il servizio di affissioni pubbliche.