Difendere un opera letteraria dal plagio
Quando uno scrittore decide di pubblicare un libro, un racconto o qualsiasi altra opera, dovrebbe sempre compiere alcuni accorgimenti per difendersi dal plagio. Nella realtà le ipotesi di plagio sono piuttosto rare, è difficile infatti che un vostro testo inviato ad una casa editrice possa essere copiato e poi e poi pubblicato sotto un falso nome. Quale vantaggio trarrebbe la casa editrice nel fare ciò, non sarebbe maggiormente conveniente mettere voi sotto contratto in modo da ottenere tutte le vostre pubblicazioni, passate, presenti e future?
Ciò nonostante ogni giorno si consumano moltissimi plagi, questo avviene perché viviamo in un mondo globalizzato dove è molto facile reperire informazioni sfruttando il potente mezzo di internet ed è anche molto facile usare queste informazioni, tradurle in altre lingue, modificarle, e appropriarsene. Ma quali sono gli strumenti che ha a disposizione un autore per difendersi dal plagio?
Purtroppo non esiste nessun organo in grado di monitorare e scoprire i casi di plagio, ciò avviene perché monitorare tutte le pubblicazioni che ogni giorno vengono diffuse sarebbe assolutamente impossibile, quindi la scoperta dei casi di plagio è interamente demandata ai singoli, all’autore e ai suoi lettori.
Ma cosa fare una volta scoperto che la propria opera è stata fatta oggetto di un plagio?
È necessario provare di essere i reali autori dell’opera in oggetto, e per fare ciò occorre adottare alcuni accorgimenti da effettuare preventivamente alla diffusione dell’opera con qualsiasi mezzo, anche prima di inviare l’opera agli editori per proporne la pubblicazione.
Quali sono questi accorgimenti?
Per provare la paternità dell’opera è possibile ricorrere a diversi metodi, come ad esempio la registrazione alla SIAE oppure il deposito dell’opera stessa presso un notaio di fiducia, entrambi questi metodi , tuttavia, pur essendo sicuri, hanno il difetto di essere piuttosto dispendiosi.
Uno strumento altrettanto sicuro ma non dispendioso è quello di inviarsi l’opera al proprio domicilio mediante pacco raccomandato, in questo modo il timbro postale con la data varrà come prova della paternità dell’opera. Ovviamente dovete avere cura di non aprire il pacco e di conservarlo in modo che la data resti sempre visibile.
Questo metodo è sicuramente il più usato e il più economico, certamente preferibile agli altri che prevedono un notevole aggravio di spese e anche burocratico, in quanto l’iscrizione alla SIAE è notevolmente complessa e di difficile attuazione.
Se seguirete questi accorgimenti sarete in grado di provare la paternità della vostra opera, ma non dimenticate che spetterà a voi individuare il plagio, in quanto non esiste alcun organismo in grado di svolgere questo compito al vostro posto.
Non temete comunque, come vi ho detto i tentativi di plagio sono davvero molto rari e difficilmente ne sarete vittime, quindi scrivete e diffondete le vostre opere con fiducia
buona fortuna.