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Sirio nella Mitologia TerrestreSirio da sempre ha attirato l’attenzione dei popoli più diversi in tutte le culture della Terra, tanto da vantare oltre 50 nomi diversi. Il nome proprio più diffuso di questa stella è quello derivante dal latino, S?rius (italianizzato in Sirio), che a sua volta deriva dal greco antico Σε?ριος (Seirios, con significato di “ardente”), sebbene i Greci sembra abbiano importato a loro volta questo nome dall’epoca greca arcaica. In arabo è nota come al-shira, ossia “Il Capo”, da cui deriva il nome alternativo Aschere, addirittura nel libro sacro dell’Islam, il Corano, Allah (Dio) viene definito il “Signore di Sirio”. In sanscrito la stella era nota col nome di Mrgavyadha (Cacciatore di Cervi) o Lubdhaka (Cacciatore), in Scandinavia era nota come Lokabrenna (La Torcia di Loki), mentre in Giappone il nome della stella è Aoboshi, la “Stella Blu”. Molte culture storiche hanno dato a Sirio dei forti significati simbolici, in particolare legati ai Cani, in effetti, è spesso chiamata con l’appellativo “Stella del Cane”, ossia la stella più luminosa della Costellazione del Cane Maggiore, in quanto legata sin dall’antichità al mito di Orione e al suo cane da caccia. L’eccessiva colorazione di questa stella, spesso, poteva essere messa in relazione con l’avvento di disastri naturali o di periodi particolarmente secchi (specie ai giorni di inizio estate, “estate dies caniculares” dei Romani in riferimento alla stella Canicula o “piccolo cane”), perché in questo contesto ci si riferiva al tempo lontano in cui Sirio sorgeva durante i giorni della canicola, vale a dire durante il periodo in cui si instaurava piuttosto regolarmente la stagione della massima calura annua, tra la fine di luglio e la fine di agosto. Tale riferimento si è manifestato anche in altre culture del Mondo, anche distanti e non comunicanti tra loro: “stella del cane celestiale” in cinese, giapponese, coreano; “faccia di cane” tra i Piedi Neri, popolazione indigena dell’America del Nord, ma anche la “Stella Lupo o Coyote” nei popoli indigeni del Nebraska, “Cane della Luna” tra gli Inuit dell’Alaska, etc. I Cherokee, invece, appaiavano Sirio ad Antares e le consideravano come due cani da guardia alle estremità di quello che chiamavano “Il Percorso delle Anime”.
La Storia dei DogonNel 1931 un antropologo francese, il dottor Marcel Griaule, si recò a scopo di studio presso la tribù dei Dogon, popolazione che vive in una landa desertica del Mali, in prossimità del confine con il Burkina Faso. Quello tra lo studioso francese e questo popolo, fu un incontro che affascinò il ricercatore e al tempo stesso lo lasciò sconcertato, in quanto venne a conoscenza di una mitologia intricata e complessa collegata a determinate costellazioni del cielo. I Dogon, infatti, celebrano ogni cinquantanni la “Festa del Sigui”, una cerimonia che in sostanza intende esprimere il desiderio di rinnovamento del Mondo. Il momento preciso dell’inizio viene segnato da Po Tolo, la stella del “Sigui”. Il Po è una graminacea dai chicchi piccolissimi, che i Dogon coltivano come cereale, è Digitaria exilis e sotto il nome di Digitaria, il piccolo Po è entrato nella letteratura per indicare “la stella invisibile”. Questa Digitaria, come raccontano i Dogon, compirebbe una rivoluzione completa intorno al luminosissimo Sirio, una volta ogni cinquantanni e, inoltre, sarebbe sempre invisibile. Inoltre la tradizione Dogon, tramanda un’altra notizia ancora, secondo la quale, questa Digitaria sarebbe la stella più pesante e che determina la posizione di Sirio mentre gli gira intorno percorrendo la propria orbita. Ma le conoscenze dei Dogon si spingono ben oltre, perché sanno, da tempo incalcolabile, che Sirio B non è affatto l’unico accompagnatore del luminosissimo Sirio A. I loro miti, infatti, parlano della stelle Emme Ya, il sorgo femmina più grande della stella detta Digitaria, ma con una densità di quattro volte minore, che percorre anch’essa, nell’arco di cinquantanni e nella stessa direzione di Sirio B, un’orbita più lunga. Inoltre Emme Ya sarebbe addirittura accompagnata da un satellite che essi chiamano “Stella delle Donne”, e parlano inoltre di un terzo accompagnatore di Sirio, cui hanno dato il nome di Calzolaio. Il Calzolaio si troverebbe a una distanza maggiore di Sirio e di tutti gli altri suoi pianeti, e percorrerebbe un orbita in senso opposto a tutti gli altri. Le indicazioni relative a Emme Ya e al Calzolaio non sono ad oggi verificabili, perché non disponiamo tecnicamente degli strumenti astronomici in grado di localizzare gli eventuali satelliti di una stella lontana da noi otto anni luce e mezzo. L’analisi del moto orbitale della coppia Sirio A-B, però, ha più volte lasciato sospettare la presenza di una debole sorgente perturbativa incognita, un terzo corpo definibile come Sirio C.
I Nommo e gli OannesDei tanti misteri che circondano questo popolo si è già ampiamente discusso, quello che però ci interessa particolarmente ai fini dello sviluppo delle ipotesi contenute in questo libro, è la loro complessa cosmogonia, basata sulla fede in un dio creatore, Amma, e in una creazione prodotta dai movimenti dell’Uovo del Mondo. In base a queste credenze, i “Nommo”, gli otto progenitori dei Dogon, portarono sulla Terra una cesta con dentro l’argilla necessaria per costruire i depositi di grano dei loro villaggi. Questa immagine, che a prima vista appare abbastanza semplice e priva di particolare significato, nasconde in realtà una conoscenza assai profonda dell’Universo e dei corpi celesti in esso contenuti. Il granaio rappresenta l’Universo, le sue scale simboleggiano sia le coppie di maschi e femmine che generarono i Dogon, sia le varie stelle e costellazioni. Tutto, quindi, ebbe quindi inizio da una “cesta”, ovvero un contenitore che trasportava la vita. Il Nommo era una creatura metà uomo e metà anfibio, proveniente da Sirio, che atterrò nella terra della Volpe, un territorio a nord-est di Bandiagara, nella regione di Mopti. Il nome Nommo deriva da una parola Dogon che tradotta letteralmente significa “far bene”, ma spesso questo essere viene ricordato come “Il Maestro dell’Acqua”, l’Ammonitore o il Distruttore. Ogotemmeli, sacerdote dei Dogon, sentenziò: “L’energia vitale della Terra è l’acqua… questa energia è contenuta perfino nella pietra, perché l’umidità è dappertutto… Nommo scese sulla Terra, portando fibre di piante che già crescevano nei campi celesti… Dopo che ebbe creato la Terra, le piante e gli animali, Nommo creò la prima coppia umana, dalla quale nacquero poi gli otto antenati degli uomini. Questi proavi vissero infinitamente a lungo.” Il fatto che in Egitto e soprattutto in Mesopotamia, siano state rinvenute curiose raffigurazioni e bizzarre statuine di creature anfibie, quali, ad esempio, il mostruoso istruttore Oannes babilonese ed i mitici Dagon e Atargatis dei Filistei, nonché testi in cui tali ibridi uomo-pesce sono i protagonisti di leggende e tradizioni, induce a ritenere che gli antenati dei Dogon, i Garamanti, abbiano acquisito le conoscenze astro-cosmogoniche, che in futuro avrebbero reso così famosi i loro discendenti, a seguito degli scambi culturali con le popolazioni dell’antico Egitto e della terra del Tigri e dell’Eufrate, popolazioni che avrebbero interagito nella notte dei tempi con una civiltà proveniente dal sistema stellare di Sirio.
Sirio e la Costellazione del CaneConosciuta anche come Stella del Cane o Stella Canicola (in latino S?r?us), Sirio è una stella bianca della Costellazione del Cane Maggiore, la stella più brillante del cielo notturno con una magnitudine apparente pari a -1,46 e una assoluta di +1,40. Vista dalla terra possiede due volte la luminosità apparente di Canopo (α Carinae), la seconda stella più brillante del cielo e in una notte limpida, senza Luna e possibilmente senza i pianeti più luminosi, è persino in grado di proiettare a terra una leggerissima ombra degli oggetti. Sirio può essere osservata da tutte le regioni abitate del nostro pianeta, la sua brillantezza in cielo è dovuta sia alla sua luminosità, sia alla vicinanza al Sole, infatti si trova ad una distanza di soli 8,6 anni luce, risultando una delle stelle più vicine al nostro pianeta. Ha una massa di circa 2.4 volte quella del Sole, la sua luminosità è pari a 25 volte quella della nostra stella, ma è meno luminosa di altre stelle come Righel o Canopo, perché sono più lontane. In realtà Sirio è un sistema binario, infatti attorno alla componente principale (chiamata Sirio A) orbita una nana bianca, chiamata Sirio B, che compie la propria rivoluzione attorno alla primaria ad una distanza compresa tra 8.1 e 31,5 UA, (grosso modo la distanza fra il Sole e Urano) e un periodo orbitale di poco superiore ai 50 anni. Osservazioni più recenti non sono riuscite a confermare l’esistenza di un terzo membro del sistema (Sirio C), ma ancora non hanno del tutto escluso la possibilità che possa esistere. L’età del sistema solare Siriano è stata stimata sui 230 milioni di anni, e si pensa che inizialmente fosse composto da due stelle bianco-azzurre orbitanti l’una attorno all’altra, in un’orbita ellittica di 9,1 anni.
Il Pianeta dei SirianiAll’interno della Costellazione del Cane Maggiore e attorno alla stessa Sirio, dalle nostre informazioni, risulta trovarsi un sistema solare del tutto particolare e che vede tra i pianeti principali quello della razza aliena dei Siriani. Questo pianeta è l’unico roccioso interno, posto a poco più di 4 UA da Sirio A e nel punto minimo da Sirio B, pressoché a metà strada tra le due stelle, questa particole conformazione ha contribuito, non solo alla nascita di questo mondo ma lo ha anche preservalo da pericoli esterni, dovuti ad asteroidi, comete e meteoriti, presenti in grande quantità al di fuori della parte interna del sistema siriano, dove vi fanno parte altri tipi di pianeti più irregolari, sia rocciosi e gassosi (giganti) soggetti molto spesso a frequenti bombardamenti da parte di questi corpi celesti. In questa situazione del tutto unica, si è sviluppato un pianeta straordinario nel suo genere e che durante la sua esistenza ha conosciuto radicali trasformazioni e modifiche, dapprima naturali ed in seguito artificiali, grazie all’evoluta tecnologia raggiunta dalla razza aliena che lo abita. Il pianeta, come scritto in precedenza è roccioso, non molto dissimile dalla Terra anche se più grande di almeno tre volte, questa somiglianza è stata affine sino a qualche migliaio di anni fa quando ancora vi erano terre emerse, poi, a seguito di modifiche climatiche e geologiche, il pianeta è diventato completamente acquatico e i Siriani sono intervenuti nel ripristinare intere zone asciutte. Data la sua posizione e la particolare luce emessa da Sirio A e Sirio B, il pianeta è definito blu (Pianeta Blu), di questo colore intenso è invasa l’atmosfera e il mare che attualmente ricopre quasi l’intera superficie. A seconda della rotazione di Sirio B e della differenza di irradiazione solare durante i 50 anni di rotazione attorno a Sirio A, il colore del pianeta può cambiare sensibilmente, passando da periodi di luce bianca intensa ad altri più blu, con periodi in cui l’intera superficie, grazie alla posizione delle stelle, non conosce mai la notte, mentre in altri, si svolge una regolare rivoluzione tipica e del tutto simile come sul nostro pianeta. Tale processo, variabile e continuativo, modifica sensibilmente il clima, infatti nei periodi in cui l’irradiazione è continua da parte di entrambe le stelle, il pianeta diventa più caldo e si ricopre completamente di acqua sommergendolo, e senza lasciare alcuna terra emersa, mentre nei periodi in cui Sirio B si trova all’opposto di Sirio A, contribuendo al regolare scambio di giorno e notte, si raffredda sviluppando enormi glaciazioni ai poli e che contribuiscono ad abbassare il livello del mare e al ritorno delle terre emerse.
Struttura e SocietàTutte le forme di vita primordiali presenti nel pianeta sono nate e si sono evolute all’interno degli oceani, persino la stessa razza siriana è di origine acquatica (da qui il riferimento mitologico ai Nommo o agli Oannes precedenti), divenuta poi terrestre durante un periodo di glaciazione in cui le terre emerse permisero il passaggio sulla terraferma. Da questo unico essere acquatico originario, una volta divenuto terrestre, tramite l’intervento di alcune razze extraterrestri esterne (Felini, Andromediani e Uomini di Società divenute Parassita), attraverso varie manipolazioni genetiche, vennero a formarsi ben cinque diverse razze nelle varie fasce climatiche del pianeta: nella zona fredda dei poli si svilupparono i Siriani “Elfi”, in quella temperata i “Simil-Terrestri” e “Biondi”, nella zona desertica gli “Orange”, sino ad arrivare alla fascia tropicale dove si formò la razza dei “Giganti”. Tutte queste razze (descritte in seguito) si modificarono nel corso dei millenni, anche fuori dal Pianeta Blu, non solo per naturale evoluzione ma anche per forti ingerenze artificiali, (ulteriori auto-manipolazioni genetiche) e che contribuirono a formare il loro attuale aspetto fisico. Già evoluti quando erano ancora esseri acquatici, sia per intelletto che livello spirituale, la loro ulteriore spinta in avanti avvenne non appena furono in grado di diventare creature terrestri, facendo notevoli passi avanti nel campo delle scienze. E’ stato nel corso di questo periodo “asciutto” che svilupparono la tecnologia necessaria per creare zone artificiali, prive di acqua, contribuendo al continuo sviluppo e crescita, non solo delle loro antiche città, ma anche di forme vegetali e animali che nel frattempo erano nate, sviluppandosi sulla terraferma. Questa eccezionale tecnologia, permette di porre ai quattro angoli di un territorio delle enormi macchine magnetiche, in grado di generare un onda gravitazionale che, collegandosi tra di loro, crea uno scudo capace di erigere una vera e propria diga invisibile e magnetica che respinge l’acqua del mare. Viste dall’alto, queste zone asciutte appaiono come degli enormi buchi nell’acqua (tondi, quadrati, rettangolari, triangolari, a seconda delle esigenze territoriali), permettendo alle terre di restare all’asciutto e ai suoi abitanti di condurre normalmente la propria vita e le attività quotidiane. Da una di queste terre si vedrebbero straordinari e diversificati panorami, essendo “buchi” che possono essere grandi anche migliaia di chilometri, al confine di questa barriera sarebbe possibile ammirare un muro d’acqua alzarsi in verticale per centinaia o migliaia di metri in altezza, con le onde del “Grande Oceano” (in quanto formato da un unico mare planetario) infrangersi contro queste “pareti” e senza penetrarle in alcun modo. L’aspetto sarebbe simile a quello di un gigantesco acquario, dove le forme di vita che si avvicinano al confine diverrebbero visibili, mentre all’interno di queste zone asciutte, magari lontane anche migliaia di chilometri, il mare sarebbe visibile soltanto in lontananza come una striscia azzurra o, a seconda della geologia del territorio, anche del tutto non visibile. L’interno di questi territori presenta un clima tra i più diversificati che si conoscano, alternando deserti a zone temperate o tropicali, ricche di vegetazione ed animali di ogni tipologia e grandezza. Il clima, ovviamente, risente della particolare condizione dovuta alla sua natura artificiale, in quanto la posizione delle stelle Sirio A e B e la maggior luminosità, produce un effetto nei “buchi” simile a quello prodotto nelle “serre”, anche se attraverso questi fattori restano nella maggior parte dei casi mediamente temperati e del tutto abitabili. Intere zone sono occupate dalle città dove vivono i Siriani, città enormi dalle strutture imponenti, interamente costruite di pietra rossa, marrone e bianca, di una bellezza indescrivibile, paragonabile solamente al fasto degli antichi Romani, Egizi o dei Maya, ma moltiplicandone la maestosità di decine di volte. Molta importanza è data all’educazione e allo sviluppo intellettivo dei propri simili, guidati dall’infanzia sino all’età adulta, tanto che la conoscenza è insegnata in grandi strutture che ricoprono una posizione centrale, non solo nelle città, ma nella sfera sociale e gerarchica della società stessa. Queste strutture sono simili alle nostre Università e potremmo utilizzare questo nome per identificarle, ma sono totalmente diverse e immerse in enormi parchi che mantengono ognuno a contatto con la natura o “l’essenza spirituale delle cose”. In queste scuole vengono insegnate discipline mistiche, esoteriche, spirituali, affiancate ad una moralità fatta di rigide regole, considerate le basi dell’equilibrio del loro mondo, tra le quali spicca una forte componente ecologica, naturalistica, che si manifesta come un rispetto a carattere etico nei confronti di tutte le creature del mondo. Gli Alieni Siriani, a differenza delle altre razze, possiedono un loro concetto religioso del tutto unico, fondato nel riconoscimento del divino come energia animica manifesta sotto forma del pianeta stesso. Ad un nuovo visitatore le loro città potrebbero sembrare deserte, dal momento che non esiste traffico veicolare e poco movimento di persone o animali in superficie. La rete di trasporti avviene completamente al di sotto della superficie, attraverso un reticolo di strade che, oltre a raggiungere ogni edificio cittadino, è capace anche di collegarsi (passando sotto il “Grande Oceano”) persino alle altre città sparse sul pianeta. La tecnologia sviluppata da questa civiltà è in genere tra le più avanzate: possiedono piccole astronavi esplorative, grandi navi galattiche addette alle lunghe esplorazioni e alla difesa dei propri territori, dispongono anche di tele-trasporti e dispositivi di occultamento, scudi protettivi e armi di diverso tipo, nonché una scienza medica all’avanguardia tra le più importanti a livello galattico.
Esiste, inoltre, una variante costituita da un gruppo di Siriani di tipo Elfico (considerati come i Paria indiani) tagliati fuori dalla società e relegati a vivere in vere e proprie riserve, situate nelle zone desertiche del pianeta. Il motivo di questo esilio è da ricercarsi nel loro comportamento ribelle nei confronti della “Gerarchia Superiore”, che persegue progetti comprendenti la manipolazione genetica, l’ibridazione e il conseguente rapimento di esseri viventi, tra cui noi terrestri. Non disponendo di alcun tipo di tecnologia, sia perché negatagli dalle altre razze, sia per un loro rifiuto, hanno comunque sviluppato gli stessi benefici attraverso la strada spirituale: per la comunicazione la medianità, per gli spostamenti il viaggio astrale, etc. Rispetto alle altre razze non partecipano alle abductions, per questo motivo non sono tra le tipologie più conosciute, anche se raramente comunicano con alcuni terrestri ad esclusivo scopo di confronto culturale e spirituale.
Tipologia e RazzeEsiste una grande confusione quando si comincia a parlare di Extraterrestri dall’aspetto Umano, o Umanoide, spesso raggruppati sotto il nome di Siriani, quando in realtà esistono altre tipologie e razze che provengono da diverse costellazioni, come ad esempio gli Ariani e i Pleiadiani. La civiltà Siriana è anche tra quelle forze aliene che ha una maggiore diffusione nel quadrante della Galassia dove attualmente ci troviamo, tanto che il suo colonialismo si è spinto nel conquistare e adattarsi su diversi sistemi stellari, tra i quali ricordiamo i più importanti: Sirio (i Siriani) il sistema dove hanno avuto origine, Toro (i Siriani Tauriani) il sistema dove vivono perlopiù gli Orange, il Sole (i Siriani Marziani) il nostro sistema solare e in particolare il pianeta Marte, nel quale coesistono diverse razze aliene. Sotto la definizione di Alieni Siriani vengono raggruppate diverse razze (Biondo, Orange, Giganti, Elfi e Simil-Terrestri), accomunate da alcuni fattori: l’aspetto umanoide o simil-umano, la pelle diafana, spesso chiara e delicata, ma anche “abbronzata”, gli occhi chiari, e naturalmente i capelli biondi, biondo castano o rosso, etc. Tali caratteristiche hanno fatto sì che, alcuni ricercatori, abbiano frettolosamente classificato qualsiasi incontro ravvicinato con creature di questo tipo, come sogni o fantasie, in cui l’addotto in questione si sarebbe convinto di aver visto delle creature semi-angeliche, ed è probabile che in passato, questi esseri, siano stati scambiati per dei veri e propri messaggeri divini. Il carattere di questi alieni varia da gruppo a gruppo, va detto però che in genere, sono caratterizzati da una certa gentilezza di modi e un comportamento che potremmo dire dettato, tanto dalla logica e dalla disponibilità verso l’umano. Anche nei casi di rapimenti effettuati contro la volontà dell’adotto, in genere mostrano una capacità di interagire, cercando di calmare la persona parlandogli telepaticamente, e alla richiesta di spiegazioni, se le condizioni lo permettono, queste vengono fornite senza problemi. Talvolta sembrano interessati anche ad uno scambio culturale con gli umani, anche se sulle loro tradizioni sappiamo molto poco; fanno spesso riferimento ad un loro passato in cui hanno rischiato di auto-distruggersi per un eccesso di passioni violente. Superato quel periodo hanno iniziato poi a costruire una società equilibrata, prima soffocando fin troppo le loro passioni, successivamente cercando di reinserirle senza esserne travolti.
Rapporti e Interferenze con gli UominiGli Alieni Siriani sono nostri lontani parenti, in quanto responsabili della creazione genetica degli Esseri Umani, infatti possiedono la nostra dettagliata mappatura genetica, tanto che sanno distinguere le persone da scegliere per i rapimenti, da quelle che vanno scartate perché non possiedono il loro codice genetico originario, poiché successivamente ibridate dalle altre razze. Sono loro ad intervenire quasi sempre per primi nell’arco della vita di un addotto, spesso preparandosi il terreno già dalla nascita dell’individuo prescelto. Sono anche coloro che cercano sempre di porre rimedio ai vari problemi che possono presentarsi in determinate situazioni. Non è un caso che in alcuni tentativi di suicidio da parte degli addotti, sono tra i primi che appaiono nel cercare di salvare la persona in questione: sono loro che intervengono sull’addotto perché rimanga in ottima salute durante la sua vita, e sono sempre loro quando devono persino porre rimedio ai danni causati, volontariamente e non, da parte delle altre razze aliene, soprattutto quelle parassita. Proprio per questa particolarità, hanno un carattere dolce e mansueto, spesso impassibile, a volte definito anche “sornione”, ma che in realtà denota un certo distacco dalle emozioni e da un possibile coinvolgimento con le emozioni umane. Detengono un livello spirituale più elevato di noi e proprio per questo motivo, in passato, hanno avuto molti contatti con i terrestri, spesso mischiandosi e abitando in mezzo a noi per raggiungere i loro obbiettivi; il fatto di essere vegetariani e praticare più livelli di meditazione, sia personale che collettiva, hanno contribuito in modo massiccio anche alla nascita di religioni e pratiche sul nostro pianeta. Non a caso gli addotti con un Corpo della Personalità (Ego) Alieno Siriano, a loro collegato, sono spesso vegetariani, praticano arti marziali o professano religioni e filosofie orientali.
Tratto da “Le Razze Aliene” di Federico Bellini e Ambra Guerrucci, Risveglio Edizioni
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