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Milano, Cenerentola d’Europa, debutta in società sul NY Times

Milano è la città italiana che il New York Times consiglia di visitare nel 2011, annoverandola tra le visite meno scontate e più sorprendenti del bel paese. Una bella rivincita per la Cenerentola d’Europa che in questo 2011 al ballo ci va davvero, almeno in campo artistico e culturale. I plus? Il Duomo spacchettato, il neonato Museo del Novecento, le aree ex industriali trasformate in spazi espositivi, il nuovo Hotel Milano Scala, definito eco-chic nell’articolo The 41 Places to Go in 2011. La stampa italiana si pavoneggia della benevolenza mostrata oltreoceano. Milano, città da visitare, luogo diviso tra eccellenze internazionali e problemi di tutti i giorni. Chi sono i veri protagonisti del 2011? Chi porterà la Cenerentola al ballo? Quando? Dove?

IL PRINCIPE – MASSIMILIANO FINAZZER FLORY
Assessore alla cultura del comune di Milano, l’uomo che ha sostituito Vittorio Sgarbi, che ha portato Dalì (che ha raggiunto quota 270 mila visitatori), Cattelan (quest’ultimo nel polverone di polemiche di cui abbiamo parlato più volte nella nostra rassegna stampa, oltre alla news della proroga dell’esposizione del “dito” L.O.V.E. in piazza affari) e Tiziano gratis a Palazzo Marino (170 mile visite), ma anche Angiolina Tremonti al Pac e Dario Ballantini alla Triennale Bovisa, si gongola su il Giorno: «… il New York Times ha fatto una pagina sul coraggio mio e di Letizia Moratti. Io sul Dito ho messo in discussione il mio assessorato. (…) Ma certo che se un giornale come il New York Times dice dell’opera di Cattelan “Vorremmo averla noi al Guggenheim”, la scelta non sarebbe sbagliata». La ricetta dell’assessore è “titoli di grande richiamo popolare per le mostre storiche, star internazionali per l’arte contemporanea” è quanto si legge su il Giornale, assieme all’offerta culturale per i prossimi 3 anni. L’assessore, per nulla intimidito dalle prossime elezioni della giunta di Milano, annuncia l’offerta culturale dei prossimi anni: 2011 – l’Arcimboldo per rappresentare la metafora di Expo 2015, gli Impressionisti, con taglio di vista del collezionismo americano, l’artista iraniana Shirin Neshat e Gherard Richter nel 2012 e Jackson Pollock nel 2013!…
IL BALLO – AAF, IL PIÚ COOL DELL’ANNO
Mentre Pierluigi Sacco, ordinario di Economia della cultura presso lo IUAV di Venezia, su Tafter.it bacchetta tutto lo stivale ricordando i tagli a quella cultura che «… riceve attenzione e risorse in quelle società in cui le persone vengono considerate, e si considerano, non tanto pubblico più o meno pagante, quanto membri di una comunità di pratica che produce idee con energia ed entusiasmo, e assorbe golosamente quelle degli altri», Milano prosegue indisturbata la propria ascesa portando l’arte ad un pubblico vasto, giovane e non per forza straricco. L’appuntamento più cool dell’anno è l’AAF, the Affordable Art Fair o al fiera dell’arte “conveniente”, decennale esperienza già vissuta in città come Londra, Bristol, New York, Parigi, Amsterdam, Bruxelles, Sidney, Melbourne e presto a Singapore, che per la prima volta si presenta in Italia e sceglie la città meneghina e la superlocation Superstudio Più in Via Tortona durante la settimana della moda, dal 3 al 6 febbraio 2010. 60 gallerie internazionali presentano opere di artisti viventi, con prezzi che vanno dai 100 ai 5.000 euro, un pubblico atteso di 9.000 presenze nell’evento presieduto da un giovane illustratore, Marco Trevisan.
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