Come deve essere un buon insegnante di pianoforte
Veloce premessa per comprendere che cosa cercare in un buon insegnante.
Se volessimo citare un grande insegnante di pianoforte vissuto tra il 1700 e il 1800 sicuramente bisognerebbe parlare di Muzio Clementi, autore di opere molto significative per il repertorio pianistico.
Perché cito proprio lui?Non fu l’unico grande insegnante della storia musicale,ma fu uno di quelli che capì che ogni persona era caratterizzata da un’intelligenza musicale differente.
Egli comprese che avrebbe dovuto avere un’idea precisa di ogni singola persona che andava a lezione da lui.
Conosceva anche bene che cosa volesse dire “suonare bene” cioè esprimere la propria creatività principalmente.
Per Clementi il musicista “virtuoso” era colui che riusciva ad esprimersi con le proprie qualità artistiche,intellettuali e tecniche.
Molti insegnanti credono ancora adesso che suonare bene significhi muovere le dita più velocemente possibile.
Questo può essere anche vero,ma senza espressione dell’anima musicale, per me, non significa nulla.
Tu cosa ne pensi?
Il vero segreto che conosce l’ottimo insegnante è quello di
personalizzare l’insegnamento a seconda delle caratteristiche e dell’età di ogni individuo.
Non è possibile ed è anche un grande errore applicare un sistema unico ad ogni singola persona.
E’ neccessario che il buon insegnante conosca realmente la persona,che ne conosca le attitudini e le difficoltà sia a livello tecnico che a livello psicologico(per ciò che riguarda il pianoforte naturalmente.)
Questo perché solo in questo modo può aiutare l’individuo che vuole imparare a suonare il pianoforte a risolvere i problemi legati a quella difficoltà
e,contemporaneamente a potenziare le sue qualità.
Questo tipo di studio viene considerato dagli esperti un tipo di studio “razionale” che tra le altre cose aiuta tantissimo anche a sviluppare l’orecchio musicale.
E’ importante che l’insegnante imposti subito il senso del ritmo per esempio.
Il ritmo non è una cosa innata ma va esercitato e si assesta nel tempo.
SEGRETO DEL SECONDO GIORNO
Il buon insegnante perché sia tale ti deve aiutare a sviluppare le tue qualità creative,musicali e intellettive,contemporaneamente deve insegnare la tecnica necessaria per poterle esprimere.
Alla prossima
Cristina