Nuovi appuntamenti LIVE con Il Club dei Vedovi Neri
Dopo la vittoria dell’VIII Trofeo Wolf e il recente spettacolo teatrale “D’Amore non si muore”, Il Club dei Vedovi Neri continua a raccontare dal vivo le sue storie d’umore scuro. Due i prossimi appuntamenti live, in cui la band presenterà in anteprima i brani del nuovo album:
2 giugno: Concerto @ Il Bettolino – via Ronzani, 7, Casalecchio di Reno (BO)
3 giugno: Concerto @ Bravo Caffè – via Mascarella, 1 – Bologna
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BIO IL CLUB DEI VEDOVI NERI
Il Club Dei Vedovi Neri nasce nel 2009 dall’incontro tra Claudio Brizi, polistrumentista marchigiano, bolognese d’adozione, e Francesco Casarini, cantautore milanese. Ai due musicisti – autori della stesura e arrangiamento dei brani, nonché della produzione artistica – si aggiunge poco dopo anche il bassista Pietro Zanini, il batterista Renato Ranieri e il chitarrista Francesco “Frank” Lesi.
Dopo l’EP autoprodotto, “Lieto fine” il gruppo ha esordito nell’aprile 2010 con l’album “Dodici Storie Nere”, prodotto dall’etichetta C.P.S.R. Produzioni e realizzato in collaborazione con Davide Barbatosta dei Nobraino (tromba), Renato Raineri dei Bononia Sound Machine (batteria), Paolo Carloni (piano) e Giulia Matteucci (cori).
In attesa della realizzazione del prossimo album, il gruppo sta presentando il proprio progetto in diversi eventi live e radiofonici.
web: www.vedovineri.it ||
myspace: www.myspace.com/ilclubdeivedovineri ||
facebook: www.facebook.com/pages/Il-Club-dei-Vedovi-Neri/205450601825
@ [email protected]
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PRESS
“Le loro canzoni non sono mai banali, anzi ci riservano spesso delle sorprese. Più volte si fa ripartire il disco, più si scoprono particolari, suoni, significati che all’inizio non si erano colti…” [Sulpalco.com]
“… le parole si sbriciolano come pane secco tra le mani accompagnate dal miele di una voce perfettamente in sintonia con l’esigenza del racconto di narrativa contemporanea.” [Wiple.it]
“… [le] Dodici Storie Nere si inseriscono in un genere musicale, poco diffuso nella discografia nostrana della murder ballad. Storie urbane, storie di sesso e amore, noir criminali, raccontate con il linguaggio di un canta storie che narra le vicende in modo appassionato e mai volgare, sempre sobrio e intelligente.” [Rockshock]
“Un insieme di storie che mostrano un certo livello musicale ed una certa qualità. Musiche italiane oscure e mistiche indubbiamente piacevoli da ascolto hanno le basi per rendere il disco interessante ed avvincente.” [Rockrevolution]
“… [il Club dei Vedovi Neri] ha saputo accostare l’amore e la morte (Eros e Thanatos), in un compenetrarsi di profondi concetti che fanno di questo album un’opera apprezzabile soprattutto dagli ascoltatori più sensibili.” [Artists and Bands]
“Il disco si lascia ascoltare lieto e cresce la voglia di conoscere l’epilogo di ogni singola storia cantata…” [Rockambula]
“Eleganza e buon gusto non nascondono anche una certa tendenza pop, nell’uso delle melodie senza tempo che sono abbastanza di moda, ma la scrittura non banale ristabilisce le giuste distanze con tanta robetta prodotta solo per le grandi masse” [Salad Days Magazine]
“Vengono in mente nomi e volti della nostra tradizione, e non mancano le assonanze con il nostro cantautorato più “letterario”, veicolate da una vena vocale e compositiva autenticamente comunicativa e oseremmo dire schiettamente “rurale”, abbastanza eclettica da colorarsi di spezie.” [Il Mucchio]
“Ecco allora che la memoria americana del racconto tragico e l’epopea della cosiddetta murder ballad si sposano con una sensibilità tutta italiana, sia nei personaggi e luoghi sia nell’esposizione sonora, quest’ultima niente affatto cupa o peggio involuta.” [Rootshighway]
“Un pizzico di malinconia e tanta umanità impreziosiscono un album che si fa ascoltare con prepotenza irretendoti mentre ti narra i suoi racconti. Un genere oggi un po’ trascurato, che qui riesce a rivivere e a trovare una propria identità e dei bravi interpreti.” [Extra! Music Magazine]
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