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di Emanuela SabbatiniPopsophia si è chiusa così ieri sera, con Eugenio Finardi seduto in prima fila, i coriandoli a colorare il cielo e poi il palco, un bagno di folla accorso in Piazza XX Settembre e le ultime note cantate all’unisono di “Ciao ciao bambina” di Modugno. Per dirla con poche parole Popsophia si è chiusa con lo spettacolo “Viaggiar cantando canzoni e canzonette” della Compagnia di Musicultura. Un gran finale che sancisce una collaborazione tra due delle più importanti realtà culturali nazionali che condividono la stessa terra natale, le Marche. A conclusione del viaggio fatto in queste quattro settimane, in cui il pensiero critico si è interrogato sulla contemporaneità, dall’economia e il cortometraggio sino alla pornografia, al diritto, la religione, al mondo dei big della cultura popolare, senza dimenticare le serie tv, e persino i classici dell’animazione, il cerchio si riapre come a voler ricominciare un altro viaggio. Perché le due serate finali, quella con Eugenio Finardi e quella con la compagnia di Piero Cesanelli, hanno aperto lo scenario dell’interrogazione filosofica al pentagramma musicale, a quel mythos modulato dalla voce che è la canzone. L’ensemble di Cesanelli, ha condotto il pubblico di una Piazza XX Settembre strabordante, in un viaggio nella storia dell’automobile che si snoda però, con significativi passaggi, nelle vicende mondiali del’ultimo secolo. Da Torpeto blu sino a La casetta in Canada, passando per Nuvolari, Lily Marlen, Albergo a ore, Primavera di Praga, Stand by me, The House of rising sun e numerose altre, lo show, grazie ai testi di Carlo Latini che fanno da collante tra una canzone e l’altra, sfoglia le pagine della storia e della quotidianità radiofonica degli ultimi cento anni. E lo spettacolo si sposa con la filosofia del festival poiché restituisce a partire dalla canzone popolare e dalla canzonetta, il clima di quegli anni, descrivendo con dovizia di particolari, sentimenti, alchimie, paure e filosofie di pensiero, il tutto corredato da immagini videografiche di repertorio.Al termine dell’esibizione, sul palco oltre al patron di Musicultura Piero Cesanelli e al direttore artistico di Popsophia Evio Hermas Ercoli, anche l’assessore alla cultura nonché vicesindaco di Civitanova Marche, Giulio Silenzi che dopo essersi unito ad Ercoli per i ringraziamenti, ha evidenziato come il Festival non si sarebbe potuto realizzare senza il lavoro meticoloso del suo direttore artistico e come Popsophia debba avere mire europeistiche per il prossimo anno. Il 2013 insomma ha l’ambizione di portare Popsophia anche oltralpe.
Tags: civitanova marche, Emanuela Sabbatini, Evio Hermas Ercoli, musicultura, piero cesanelli, Popsophia
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