No Banner to display
L’archeologia, porta aperta sul passato, svela misteri, racconta curiosità e spiega con dati concreti come si viveva nei tempi antichi.
Fra le ultime curiosità emerse dai lavori di scavo dislocati in giro per il mondo si apprende che nell’isola di Cipro è venuta alla luce quella che finora sembra essere la più antica profumeria al mondo, con strutture risalenti a circa quattromila anni fa, scavate da una missione italiana nel sito di Pyrgos-mavroraki, cinquantacinque miglia a sud-ovest di Nicosia.
Le essenze profumate venivano conservate in apposite giare di argilla e ora gli studiosi progettano di trarre dei campioni dai residui intrappolati sulle pareti dei contenitori per ricrearle. Le prime analisi hanno comunque dimostrato che a Cipro per confezionare profumi venivano utilizzate prevalentemente piante locali o tipiche della macchia mediterranea come alloro, mirto, anice, bergamotto e cannella, aromi tuttora molto apprezzati.
Un’altra notizia singolare arriva direttamente dall’estremo oriente. La quantità di strutture antiche conservate in questo territorio ha spinto gli addetti ai lavori a porre particolare attenzione allo studio della tecnica e dei componenti con cui gli edifici venivano costruiti. Tanto più che alcune leggende della tradizione cinese raccontano dell’usanza di mescolare la farina di riso alla malta per accentuarne la funzione di legante. Non esistevano però prove in proposito fino a quando a Xi’an sono state rinvenute tracce di una sostanza apparentemente sconosciuta che sembrava saldata sui mattoni. Le analisi compiute su questo strano materiale sembrano confermare l’ipotesi che si tratti di glutine di riso che, con la sua azione collosa, avrebbe reso più resistenti le mura della città .
Dal centro di Mahabalipuram in India arriva l’eco di un racconto dai risvolti molto interessanti. La cittadina colpita dallo tsunami scatenatosi nel dicembre del 2004 ha conquistato le prime pagine dei giornali di tutto il mondo grazie ad alcuni pescatori che giurano di aver visto con i loro occhi, mentre il mare si ritirava nei pochi istanti prima che le onde distruttive si abbattessero sulla costa, i resti imponenti di una città immediatamente inghiottita dall’acqua.
Secondo le informazioni raccolte dai presunti testimoni, si sarebbe trattato di edifici crollati, blocchi di pietre enormi e addirittura un tempio. Questo confermerebbe una storia locale che fa riferimento ad un’antica città portuale dedita al commercio con l’oriente e famosa per i numerosi e prestigiosi templi indù dislocati lungo la costa.
Per la verità , già da qualche tempo l’area costiera era oggetto di indagini archeologiche terrestri e subacque. Tuttavia, sebbene gli esperti non abbiano confermato ne smentito l‘esistenza di questa Atlantide indiana, è certo che lo tsunami ha portato alla luce lungo l’arenile una serie di blocchi sagomati con effigi di donne e animali, da tempo nascosti sotto decine di centimetri di sabbia.
Ora in molti attendono che l’indagini archeologiche proseguano.
Tags: archeologia, misteri, scienza
Disponibile in free download il bilancio sociale è disponibile sul…
Il politetrafluoroetilene PTFE, più conosciuto come Teflon, oggi conosce mille…
Che siate mattinieri o dormiglioni, nessuno ama la sveglia. Ma…
Your email address will not be published.
Δ