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Storia delle bomboniere e dei confetti

Al giorno d’oggi esistono diversi tipi di bomboniere e i negozi che mettono in vendita bomboniere sono molto diffusi, ma può essere interessante sapere che l’usanza di
regalare tali oggetti è più antica di quanto si possa immaginare, e
seguirne l’evoluzione può anche dirci qualcosa in più sulla storia del
costume e dell’arte europea. Innanzitutto la parola bomboniera deriva
dal francese “bombonnière”, ossia contenitore di dolci (bon-bon in
francese), termine diffuso in Francia già nel XVIII secolo. Si trattava
di scatolette o piccole coppe preziose contenenti confetti o altro, che
venivano lavorate finemente da orafi e artigiani, e che quindi venivano
considerate come delle piccole opere d’arte da mostrare e di cui essere
fieri. Per la loro valenza come portafortuna, tali oggetti ben si
prestavano ad occasioni importanti quali matrimoni e nascite.

Anche
se il termine bomboniera deriva da una parola francese del XVIII
secolo, l’usanza di regalare degli oggetti preziosi beneauguranti
contenenti confetti o altro era già diffusa nei secoli precedenti: in
Italia, per esempio, già nel XV secolo i futuri sposi si scambiavano
dei cofanetti preziosi, e il fidanzato recava in dono alla futura
moglie la cosiddetta “coppa amatoria”, ossia un piatto di ceramica
pieno di confetti, un dono pensato come augurio di fecondità e
prosperità. I confetti, in particolare, da sempre simbolo di felicità e
abbondanza (già nell’antichità gli invitati regalavano alla coppia di
sposi mandorle, noci, frutta secca o piccoli dolci, che possono essere
considerati come gli antenati dei confetti), si diffusero dopo la
scoperta delle Indie, grazie all’importazione dello zucchero. Anche in
Inghilterra, nel XVI secolo, era diffusa l’usanza di regalare delle
“sweetmeat box”, ossia delle scatoline realizzate con materiali
preziosi che venivano donate alle dame come gesto augurale.

Durante il XVIII secolo tali oggetti cominciarono ad essere utilizzati specificamente come bomboniere matrimonio
e, come detto, erano già apprezzate in Francia, soprattutto dai nobili
(erano infatti oggetti molto preziosi, realizzati in madreperla,
avorio, oro). Tuttavia, è a partire dall’Ottocento che cominciarono a
diffondersi maggiormente, grazie allo sviluppo della produzione
industriale, e a partire dal secondo dopoguerra si diffuse l’abitudine
di regalare bomboniere anche per altri eventi importanti, come
battesimi e comunioni. Inizialmente uno dei materiali principi della
produzione di bomboniere era la ceramica, oltre all’argento, che non è
mai passato di moda: ancora oggi molti sono gli sposi che optano per
bomboniere argento, che siano cucchiaini, scatoline, portapillole,
piattini o altro ancora.

Le forme delle bomboniere hanno invece
seguito le principali correnti artistiche: dalle ceramiche in stile
rococò a quelle in stile neoclassico della fine del Settecento, fino ad
arrivare agli anni Venti del Novecento, quando le fabbriche di ceramica
italiane cominciarono a produrre bomboniere ispirate al Futurismo.

Al
giorno d’oggi le bomboniere non sono più necessariamente degli oggetti
preziosi, e a volte si preferisce optare per articoli utili e facili da
riutilizzare, o che siano personalizzati in base ai gusti della coppia
che li sceglie (per questo motivo sono sempre più richieste le bomboniere originali,
magari realizzate artigianalmente), in modo da sottolineare, e
ricordare agli invitati alle nozze, l’unicità del sentimento che unisce
la coppia.

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