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Le tante possibilità degli attori esordienti a Milano

Accanto a Napoli, Milano può considerarsi la capitale del Teatro italiano, non solo per la presenza magnifica del Teatro alla Scala, meta privilegiata dei cantanti lirici e degli orchestrali provenienti da tutto il mondo, ma anche per la presenza di un sottobosco nutritissimo di realtà teatrali, nelle cui quinte si formano tra i migliori talenti della scena teatrale nazionale. Una selezione di professionalità e talenti che non ha la forma di una casta, quanto aperta grazie alla presenza di vari corsi di teatro a Milano ad adesione libera, che permettono un primo contatto con la professione a chiunque abbia la volontà di cimentarsi o comunque fare qualcosa di diverso dalla routine quotidiana; per coloro che invece aspirino a perseguire una carriera vera e propria, vi sono invece corsi di teatro a Milano con un sistema di selezione più stringente, con la previsione di audizioni davanti a una commissione qualificata di esperti. Il teatro ha probabilmente il suo punto di forza – a differenza di altre forme d’arte – nel fatto di non essere statico, una rappresentazione plastica dell’immaginario dell’artista che si pone davanti ai nostri occhi. Infatti come i fiocchi di neve ogni singola rappresentazione è diversa, anche se ci si trova davanti a un ciclo di repliche; gli interpreti non sono mai sempre gli stessi: alla immortalità dei volti del cinema si contrappone una successione continua di attori che si cimentano su personaggi che sono immortali senza una faccia familiare che li identifichino; una separazione solo formale con il pubblico, testimone e giudice della vicenda e interlocutore allo stesso tempo, unico a poter decretare la riuscita o meno dello spettacolo, la rottura della patetica imitazione per arrivare alla sospensione del giudizio e un’immedesimazione completa nella vicenda. La vita di un attore teatrale, tracciato questo quadro, si può descrivere dunque come in continuo movimento, scandita dalle scadenze della Seite: 1 von 2 stagione teatrale e temprata dalle difficoltà economiche che stanno colpendo i teatri italiani in questo momento della storia, mai veramente adagiata sugli allori di una fama ormai consolidata: lo stesso Eduardo de Filippo raccontava della grande dedizione per il lavoro necessaria anche solo per guadagnarsi da vivere giorno per giorno, il dover continuamente dare fondo alla propria creatività per far fronte alle esigenze del cartellone, così il grande Giorgio Strehler morì durante le prove di “Così fan tutte”, ancora in fervente attività e con diversi progetti per il futuro – infatti di lì a poco sarebbe stato inaugurato il Nuovo Piccolo Teatro. La decisione di perseguire una carriera nel mondo del teatro assume oggi, più che in passato, la forma di una vocazione e di una continua scoperta delle proprie potenzialità recitative. Non è semplicemente recitare a memoria un testo tenendo eventualmente conto delle didascalie inserite dall’autore, quanto un percorso emozionale che porta a un’immedesimazione totale nel personaggio, fino a diventare una sorta di alter ego, una trasposizione materiale dal copione sul palco. Il riuscire a instaurare un legame con il pubblico fino a persuaderlo del fatto che la persona che sta calcando il palcoscenico in quel momento si tratti davvero di Otello, Peer Gynt o Luca Cupiello. Un insieme di abilità e competenze che non può essere sostenuto unicamente da una predisposizione naturale, ma che invece necessita di una mano che guidi il talento innato e lo incanali perché possa esprimere il proprio massimo potenziale, che è l’obiettivo primario dei vari corsi di teatro a Milano e il parametro principale con cui misurare la validità dell’offerta formativa.

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