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Storie di uomini, di cibo e di territorio

Venerdì 18 luglio all’Antica Osteria “Penacio” di Soghe di Arcugnano andrà in scena la prima delle sette serate che comporranno la tradizionale rassegna organizzata dai ristoratori delle Buone Tavole dei Berici. Dopo aver portato nella scorsa edizione il teatro in cucina, ora questa interazione viene rafforzata nel nuovo ciclo 2014 – 2015 dove le performance teatrali si intersecano con i menu realizzati dai sette chef dell’Associazione. Il tema dominante delle serate enogastronomiche sarà sempre espresso dalle performance della compagnia teatrale “I Saltafossi”, coordinati da Renato Pozza, che quest’anno, insieme al curatore della rassegna Giovanni Veronese, ha scelto di mettere in scena la bellezza solida e terrestre delle pietre. Pietre che si rincorreranno fra realtà e fantasia nelle piéce teatrali, nei racconti di paese, nella cronaca antica di Vicenza e del Veneto, pietre ancora protagoniste di storie curiose e gustose. Così gustose da traslare poi nella concretezza dei menu con le ricette e le invenzioni dei cuochi delle Buone Tavole. In occasione della prima serata, storie di uomini, di cibo e di territorio vengono raccontate attraverso la pietra e la poesia con la cucina di Imera Gianello. Il menu proposto sottolinea i sapori con accorti riferimenti alle pietre che lavorano: le macine dei frantoi per l’olio che condisce l’antipasto di fiori di zucca ripieni al caprino di Montegalda e patè di olive oppure le macine dei mulini per la farina biancoperla della polenta abbinata alla tartare di trota affumicata con julienne di zucchine, sempre insaporita dall’olio dei Berici. E ancora pietre di mulino per la spezzatura grossa atta a realizzare i bigoli nobili veneziani, serviti con canestrelli, bevarasse (vongole nostrane) e colatura di alici dell’Adriatico. Passando al secondo, la pietra si impone protagonista di un metodo di cottura antico come l’uomo, per il roastbeef scottato e accompagnato dagli scorzoni, i tartufi dei Berici. Infine, per il dessert, le macine funzionano anche per i semi di cacao che vengono usati in polvere per una morbida mousse contornata da “pepite” di albicocche fresche. Dopo la pausa agostana, il 26 settembre, Il Piccolo Mondo di Gino e Luisa Gasparella ospita il Primo Atto del “Macinar sapore”: la cucina attraverso il frantoio, mille storie sull’olio dal Levante al Veneto. Il mese successivo, il Secondo Atto del “Macinar Sapore” andrà in scena venerdì 24 all’Antica Trattoria Al Sole di Castegnero di Roberto Berno, dove saranno protagonisti i mulini con i loro prodotti, le farine dalla pasta alla polenta fino ai dolci. Venerdì 14 novembre è di turno la Vecchia Osteria Toni Cuco di Grancona, presso la quale il genio di Canova e sarà interpretato secondo la cucina neoclassica nella quale la pietra prende forma attraverso la creatività di Miresa e Martino Zanella. Alla Trattoria Zamboni di Lapio, invece, “Covoli e giasare” saranno il tema della serata di venerdì 30 gennaio 2015, che Giuseppe Zamboni svilupperà attorno alla tradizione della perpetuazione orale delle ricette, tramandate attorno al fuoco facendo filò. Le pietre d’Istria parleranno al ristorante Primon di Noventa con la cucina di Angelo, Sandra e Mario Primon, venerdì 27 febbraio, raccontando una storia di viaggi, scoperte e fondachi, seguendo le orme di Marco Polo, fra riso e “Milion”. Venerdì 20 marzo, serata finale alla Trattoria Isetta di Grancona con il ricordo di Gadino Gianesin e la sua Val Liona, narrate dalle creazioni culinarie della figlia Monica.
Per informazioni: Il Motto Comunicazione cell.3407081214

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