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Nasce Tumangia.it, il sito dove si mangiano storie e si trasmettono ricette

Con l’inizio del 2013 si è affacciato nei meandri della rete Tumangia.it, uno spazio online che parla di ricette e di persone, di territori ed emozioni legate al cibo.Ogni piatto racconta una storia, ogni ricetta oltre ad essere una lista di ingredienti trattiene anche l’intimo segreto di un ritmo, che chi cucina deve saper sentire, interpretare e riprodurre.

Tumangia nasce dall’idea di mettere insieme umanità e professionalità diverse: chef ed antropologi, pasticcieri ed esploratori del gusto, food blogger, addetti ai lavori, chimici ed archeologi. Per farlo ha messo in piedi una redazione composta da collaboratori dislocati in varie parti d’italia, che ci raccontano della loro professione, dei loro viaggi, o magari semplicemente dei loro pranzi di coppia.

Minimo comune denominatore è appunto la ricerca del ritmo, la voglia di raccontare l’emozione che produce l’atto del cucinare, del mangiare. Scrivere sul web o raccontare una propria ricetta per imamgini è anche parlare di se stessi, del proprio modo di intendere ed affrontare la vita. Non stiamo parlando perciò solo di materie prime, di preparazioni, ma di attitudini, di desideri ed aspettative, di innamoramenti, accordi e disaccordi.

C’è chi gira per ristoranti, bar, pizzerie ed è interessato a scrivere recensioni un po’ più lunghe delle tre righe di Tripadvisor, chi magari si fa strada parlando ed andando a intervistare. Che siate chef, cuochi, gourmet, baristi…o magari soltanto persone in gamba, con le orecchie aperte ad ascoltare il consiglio la signora all’angolo della strada che vende granite e pasta di mandorle.

Quando il nostro interesse va oltre il semplice atto del mangiare, si apre un mondo, un dietro le quinte dove si produce cultura. Meglio un piatto ben presentato e tutto arzigogolato che magari vi viene servito freddo e vi lascia l’amaro in bocca perché vi si presenta in quantità minime (quasi farmaceutiche), oppure un prodotto che profuma e quando vi arriva nel piatto parla ancora come se fosse vivo. Ci dice cose inaudite su chi l’ha preparato, sulle modalità di lavorazione, sull’energia che attraversa menti e corpi.

Per questo motivo non facciamo differenza fra cucine a cinque stelle, odorose cantine e stamberghe, camioncini all’angolo della strada…. sempre che propongano un prodotto genuino.

Insomma il nostro interesse è scoprire come e dove si mangiano storie, si bevono aneddoti e si chiacchiera di manicaretti. Sono i luoghi dove si produce e si cucina il cibo che parlano di sé: noi ci limitiamo a descriverli con parole ed immagini, sentimento ed emozioni.

Di blog sul cibo e le ricette là fuori ce n’è davvero a bizzeffe, ma se state cercando qualcosa di diverso, allora siete i benvenuti su Tumangia.it. È infatti inutile riproporre una ricetta se non si conosce a fondo chi l’ha inventata. Una preparazione che meriti di essere chiamata tale è essenzialmente un atto d’amore verso il creato e va oltre il qui ed ora di un supermercato, di un frigorifero, di una serie di strumenti riposti in una cucina.

Come dicevamo c’è il ritmo, c’è la musica, e vengono prima, vengono sempre prima, sono quelle espressioni dell’energia che scaturisce dalle persone, di quei legami invisibili ad occho nudo, che però sono essenziali. Sono proprio quelle relazioni fra le persone che compongono il gusto, che lo rimescolano ogni volta rendendolo nuovo, mai scontato o banale.

Non importa se si tratta di un fritto misto, una pasta al pomodoro o una tartare di tonno, quando impariamo ad ascoltare un piatto, possiamo scoprire un sacco di cose sul suo conto prima ancora di essercelo portati alla bocca.

www.tumangia.it

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