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Aprire un nido famiglia in Italia: l’esperienza di una mamma

Aprire un nido famiglia in Italia: l’esperienza di una mamma

Il nido famiglia, una alternativa alla crisi, alla portata di tutte le mamme.

Il nido famigliare è una piccola struttura educativa, preferibilmente realizzata in un’abitazione privata, che può accogliere 5 bambini di età compresa fra 0 e 3 anni. In Italia è una modalità educativa ancora emergente, che si ispira alle tagesmutter del Trentino, ma che risulta ben avviata all’estero, specialmente in alcuni paesi del Nord Europa (Danimarca e Svezia).

Abbiamo chiesto a Barbara Zambelli, una mamma nella rete che gestisce un nido famiglia, come fare per aprirne uno, ecco la sua esperienza.

Mamme nella rete– Come si apre un nido famiglia, quali sono i tramiti burocratici da effettuare?

Barbara Zambelli
– Ci sono 2 modi per aprire un nido famiglia: nel primo caso si fa il corso di tagesmutter con qualche associazione di nidi famiglia autorizzate dal comune di residenza, dopo il corso, ci si associa a loro che cercheranno i bambini da mandarvi e voi verrete stipendiate dall’associazione. Oppure potrete fare, come ho fatto io, un corso per tagesmutter presso Happy child. Vi daranno lezioni di puericultura, pedagogia e vi daranno la possibilità di fare il tirocinio presso un loro nido.
Una volta realizzato questo percorso dovrete costituire un’associazione culturale senza fini di lucro, scrivere al comune e all’asl di zona e chiedere il codice fiscale dell’associazione. In questo modo sarete voi le titolari dell’attività.

MNR– Che requisiti sono necessari per aprire un nido famiglia?

Barbara Zambelli
– In Lombardia serve una abitazione civile in cui sia domiciliata la famiglia della tagsmutter o l’associazione. Non sono necessari titoli di studio specifici, i locali devono essere ovviamente puliti e adattati alla presenza di bambini piccoli (quindi con copri presa, spigoli protetti etc). I bambini possono essere fino un massimo di 5, con età compresa fra 0 e 36 mesi, il giardino non è obbligatorio, ma servono una stanza per giocare, una per dormire,un bagno con fasciatoio, water, lavandino, vasca, e una cucina. Tutto questo fa riferimento al Dgr 20588 del 11 feb 2005; circolari 35 e 45 2005.

MNR– Se ci sono, quali sono le differenze con i nidi ufficiali, c’è qualche differenza nell’approccio pedagogico?

Barbara Zambelli
– Una differenza c’è ed è quella che avendo solo 5 bambini(compresi i propri in età da nido) l’attenzione ad ogni singolo bambino è garantita, e per quanto riguarda l’approccio pedagogico ogni uno sceglie quello piu vicino a se (Montessori,Goldschmied…).

MNR
– Qual’è la tua personale esperienza con il nido famiglia?

Barbara Zambelli– Per me è stata la realizzazione di un sogno. Avendo 3 figli ho dovuto temporeggiare, prima di aprire il nido famiglia Folletti e Fate.
All’inizio non riuscivo a capire cosa servisse, quale fosse la legge di riferimento, poi ho deciso di fare il corso, con grande entusiasmo ho iniziato a volantinare, a fare i colloqui e finalmente a stare con i piccoli del mio nido famiglia.
Mi danno molta soddisfazione i miei bimbi, quest’anno due di loro hanno imparato a camminare, altri hanno imparato mangiare da soli o a stare seduti.
Insieme abbiamo superato i primi momenti di sconforto tramutandoli in riso, ho avuto la possibilità di tirare fuori la fantasia e sbizzarrirmi con giochi e laboratori.

Aprire un nido famiglia è dunque molto semplice, se avete spazio e tempo da dedicare ai bambini, potrete informarvi negli uffici del vostro comune, e trovare il modo di conciliare l’amore per i più piccoli, con un’attività economica che possa essere utile per voi e per gli utenti che accederanno al nido famiglia.

Per informazioni: Nido Famiglia folletti e fate

Per info e foto: [email protected]
www.mammenellarete.it – Facebook – Twitter

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