L’importanza della formazione in azienda
I dati relativi a infortuni e vittime sul lavoro in Italia mostrano uno scenario preoccupante, infatti non si riscontra ancora una riduzione abbastanza significativa del numero di decessi e incidenti sul lavoro.
L’entrata in vigore prima della Legge 626 del 1994 e successivamente dell’attuale Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro (Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81) hanno contribuito a sensibilizzare le aziende sul problema. La normative vigenti stabiliscono che tutti i membri dell’organizzazione devono partecipare attivamente alla prevenzione e alla promozione della sicurezza. Oltre al coinvolgimento di figure quali Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, Responsabile del servizio di prevenzione e protezione, Medico competente e datore di lavoro, è opportuno comunque intervenire a livello comportamentale e culturale su ogni singolo dipendente. Gli articoli 36 e 37 del D.Lgs. 81/2008 prevedono l’erogazione, da parte del Datore di Lavoro, di informazione e formazione ai lavoratori, ai dirigenti ed ai preposti in merito ai rischi presenti in azienda.
Ma se la formazione è veramente importante, come si organizza un buon evento formativo?
Innanzitutto bisogna ricordare che la formazione dovrebbe essere aggiornata periodicamente per dare i risultati sperati e che bisognerebbe coinvolgere i partecipanti nell’organizzazione dei momenti formativi, così da far maturare una consapevolezza ed una coscienza sull’importanza della formazione stessa.
Si dovrebbe cominciare con l’analisi dell’organizzazione aziendale, ovvero evidenziare quali sono i bisogni formativi. Per poter agire in tal senso non basta prendere visione del Documento di Valutazione dei Rischi, ma è necessario interpellare i lavoratori, i preposti, i dirigenti e tutte le figure del Servizio di Prevenzione e Protezione per avere la “percezione del rischio”.
Un aspetto strategico al quale bisogna dedicare una particolare cura e attenzione è la scelta dei formatori e soprattutto le modalità di esecuzione del percorso formativo.
La domanda quindi è: quale metodo è il più efficace?
Non esiste una risposta certa e valida per tutte le società: molto dipende dalla realtà aziendale e dai partecipanti. I metodi attivi (lezioni in aula, training on the job, esercitazioni, etc.) risultano efficaci, così come la Formazione a Distanza (FAD). In entrambi i casi, comunque, occorre osservare e interagire con i soggetti aziendali per decidere la metodologia migliore. La formazione risulta quindi fondamentale per ridurre il rischio di infortuni ed è altrettanto strategica per l’aumento della produttività. Si può facilmente esprimere questo concetto attraverso il seguente schema: La problematica più importante resta comunque il far maturare nei lavoratori la consapevolezza che la formazione non va sottovalutata e proprio a tal fine è necessaria la loro partecipazione attiva e il loro coinvolgimento. Assume così grande importanza l’organizzazione di riunioni periodiche (al di là da quanto previsto dell’art. 35 del D.Lgs. 81/2008) che possano servire da momento di scambio, di confronto e quindi di crescita.
Affidare questi incarichi ad un buon consulente, quale Spaziottantotto, può aiutare il Datore di Lavoro nell’organizzazione di quanto fin qui esposto per poter raggiungere l’obiettivo del miglioramento continuo sia del livello di sicurezza sia del benessere fisico e mentale dei dipendenti.