Come proteggere un inverter fotovoltaico
In questo periodo si sente tanto parlare di risparmio e tutti siamo d’accordo che non può esserci risparmio se non c’è efficenza e questa regola vale ancor di più quando si parla di energia elettrica.
Spesso mi è capitato di sentire amiche e conoscenti vantarsi della loro lavastoviglie in classe “tripla A” e subito dopo affermare che proprio per questo la utilizzano anche quando non è piena, ovvero sufficientemente carica da consentire l’effettivo risparmio energetico. E’ evidente, senza la necessità di fare complicati conti, che se ho una lavastoviglie che consuma la metà e io la uso il doppio delle volte, non riesco ad ottenere nessun risparmio rispetto alla vecchia lavastoviglie. Tutta questa fame di risparmio energetico ha però portato qualcosa di sicuramente buono, e cioè un interesse sempre crescente per le fonti energetiche alternative di cui abbiamo un estremo bisogno se, come si legge nelle riviste scientifiche più accreditate, i giacimenti di petrolio stimati esistenti, hanno petrolio disponibile per i prossimi 50 anni. E cinquant’anni non sono molti se pensiamo che abbiamo cominciato a sfruttare in maniera intensa il petrolio solo un centinaio di anni fà! Anche in Italia, l’istallazione dei pannelli fotovoltaici, sta avendo il successo che merita e sempre più progettisti e costruttori cominciano ad integrare nei nuovi fabbricati le predisposizioni ad accogliere le istallazioni di tutti quei dispositivi necessari al funzionamento dell’impianto fotovoltaico. Infatti, il pannello fotovoltaico, non è l’unico elemento utilizzato. Il pannello si preoccupa di catturare e trasformare l’energia del sole in corrente continua che, per poter essere utilizzata con i nostri elettrodomestici, ha bisogno di essere trasformata in corrente alternata a 220 Volt e 50 Hz. Per fare questo è necessario collegare al pannello un inverter che trasformi appunto la corrente continua in corrente alternata del tutto identica a quella fornita dal nostro gestore di energia elettrica. Tutti questi elementi, che si istallano solitamente sul tetto, costituiscono la nostra piccola centrale elettrica. Chiaramente sono dispositivi progettati e costruiti per resistere alle intemperie ed agli agenti atmosferici ma, se vogliamo che si mantengano al massimo dell’efficienza per tutta la durata dell’impianto che mediamente è di 25 anni, possiamo sicuramente pensare di proteggerli, per rallentarne il deterioramento e preservarne l’efficacia. Nelle strutture nuove o quando gli spazi a disposizione lo consentono, vengono ricavate nicchie o zone coperte nei sotto tetti ma non sempre questo è possibile. Una soluzione applicabile, che non risulta invadente per l’estetica dell’edificio, e che permette di proteggere la strumentazione da pioggia neve e soprattutto grandine, è quella di utilizzare delle tettoie o pensiline. In commercio si trovano molti prodotti adatti allo scopo ed una soluzione ottimale potrebbe essere quella di utilizzate una pensilina in policarbonato e alluminio che unisce alla versatilità di utilizzo, una durabilità del tempo dovuta ai materiali di qualità utilizzati. La Royal Pat, azienda leader nella produzione di componenti per porte di ingresso, si è sempre distinta per la capacità di realizzare prodotti e servizi innovativi e affidabili. Il sistema di pensiline Egò®, marchio dedicato dall’azienda marchigiana alla progettazione e produzione di pensiline modulari di facile installazione, utilizza materiali che hanno come obbiettivo quello di essere privi di manutenzione e longevi nel tempo. Egò, con la sua linea semplice e pulita, si integra perfettamente con l’architettura esistente senza appesantirne o sconvolgerne l’estetica. Estremamente versatili, possono facilmente adattarsi a qualsiasi larghezza e con le due profondità da 65 cm o 95 cm riescono a soddisfare tutte le esigenze. La pensilina egò risolve tutti quei problemi di copertura da agenti atmosferici quali acqua, neve, grandine nonché l’invecchiamento dovuto ai raggi ultravioletti, di portoncini, finestre, o generici dispositivi che per loro funzionalità devono essere installati esternamente. La pensilina è costituita da mensole di sostegno in acciaio inox, la struttura a muro e la grondaia sono in alluminio anodizzato satinato e la copertura in policarbonato protetto UV che la rendono robusta e longeva nel tempo, dato confermato anche dalla garanzia di dieci anni rilasciata dall’azienda. Inoltre, in un ottica sempre più verde, oltre al 90% dei materiali di scarto della produzione della pensilina viene riutilizzato come materia prima, così dall’alluminio di scarto si ottiene, dopo la fusione, nuovi profili, dall’acciaio nuove mensole e dagli scarti di policarbonato delle coperture altre coperture.