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Tuttavia il 72% degli italiani non è a conoscenza delle coperture assicurative integrative già previste dai contratti di lavoro Bologna, 15 giugno 2011 Se gli italiani, come rilevato da una precedente ricerca dell’Osservatorio Sanità1[1] di UniSalute, considerano in larga parte che la sanità sia un diritto (67%), non per questo ritengono che sia solo lo Stato a doversene occupare. Secondo i dati della nuova indagine online2 dell’Osservatorio, commissionata all’istituto Nextplora dalla compagnia del gruppo Unipol specializzata in assistenza e assicurazione sanitaria e realizzata su di un campione rappresentativo della popolazione italiana, il 71% degli italiani ritiene infatti che le aziende che operano all’interno del nostro Paese dovrebbero occuparsi maggiormente di problematiche legate al mondo della sanità e della salute dei propri dipendenti. In particolare, il 66% degli intervistati crede che le imprese dovrebbero predisporre misure in favore della tutela della salute dei lavoratori. Un ruolo attivo che permetterebbe di ridurre i costi sostenuti dal Sistema Sanitario Nazionale e che risponderebbe a un’aspettativa molto diffusa nel nostro paese. In questo senso, un’indagine Watson Wyatt Eurisko dello scorso anno, dedicata alla diffusione dell’assistenza sanitaria integrativa realizzata su di un panel di lavoratori dipendenti di 250 aziende medio grandi, metteva al 1° posto tra gli interessi degli impiegati la possibilità di vedersi rimborsate le spese mediche. Tuttavia sembra che gli italiani non siano a conoscenza di ciò che già oggi hanno a disposizione. Colpisce, infatti, che il 72% degli intervistati non sia a conoscenza del fatto che all’interno dei contratti di lavoro sono previste delle coperture assicurative che coprono diverse tipologie di spese mediche. In particolare sono i lavoratori over 45 ad essere poco informati (75%), mentre un intervistato su tre (36%) nella fascia tra i 25 e i 34 anni ne è a conoscenza. Se si analizzano poi le risposte di coloro che hanno dichiarato di sapere che molti contratti includono questo benefit, la ricerca evidenzia come l’accesso alle informazioni sulla copertura medica assicurativa prevista dal contratto di lavoro firmato sia tutt’altro che uniforme. Il 57% ha infatti dichiarato di essere stato informato dalla propria azienda al momento della stipula del contratto, mentre il 43% ha letto personalmente se e quale tipo di tutela sanitaria il contratto prevedeva. Sono in particolare i lavoratori del Centro Italia a dichiarare di essere stati informati dall’azienda stessa (72%) mentre sono quelli del Nord Ovest che sono risultati i più scrupolosi nel verificare direttamente quanto contenuto nel proprio contratto (58%). Differenze che si riscontrano anche confrontando alcune città del nostro Paese: se infatti i lavoratori di Bologna e della zona Adriatica tra Rimini ed Ancona sono stati messi al corrente dai propri datori di lavoro (80%), il 45% dei milanesi dichiara di essersi informato in prima persona, leggendosi il contratto. Perché lo scenario fotografato da questa ricerca possa migliorare sarebbe necessario l’impegno di entrambe le parti coinvolte: da un lato, le società dovrebbero comunicare maggiormente la presenza di questo benefit, magari anche estendendolo a un più ampio numero di dipendenti, allo stesso tempo occorrerebbe che questi ultimi fossero maggiormente consapevoli di quanto il contratto di lavoro propone. UniSalute, fondata dal Gruppo Unipol nel 1995, è la prima Compagnia in Italia ad occuparsi esclusivamente di assicurazione salute attraverso un modello innovativo e differente: al tempo stesso potente centrale di acquisto e controllore specializzato della qualità delle prestazioni sanitarie per tutti i propri assicurati. Sintesi tra competenze assicurative e cliniche – anche alcune decine di medici specialisti tra i suoi dipendenti – UniSalute opera attraverso una rete di oltre 6.200 strutture convenzionate presso le quali gli assicurati possono usufruire di prestazioni sanitarie di qualità con ridotti tempi di attesa e con il pagamento della prestazione da parte della Società.Ad oggi conta oltre 3 milioni e 500 mila clienti e nel 2010 ha raggiunto il primato nazionale nella gestione dei Fondi Nazionali di categoria assicurati e delle Casse Professionali. [1] L’Osservatorio Sanità di UniSalute, avviato nel 2002 con l’obiettivo di monitorare il mondo della sanità integrativa, si occupa oggi anche della percezione degli italiani su fiducia, competenza, conoscenza dei servizi sanitari pubblici e privati, oltre che sul ruolo dell’welfare sanitario in azienda. 2 Indagine CAWI condotta ad inizio marzo 2011 su di un campione rappresentativo della popolazione italiana per quote d’età (over 25), sesso ed area geografica (totale 601 casi).
Tags: unipol, Unisalute
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