Come rilanciare l’economia – MIND CONSULTING
MIND CONSULTING – Da dove bisogna partire per rilanciare l’economia italiana? Secondo i risultati di un’indagine dell‘Ocse, e recentemente messa in luce da una vistosa campagna informativa di Unindustria Venezia, solamente un terzo dello stipendio ritorna in circolo nel sistema economico, la parte restante è trattenuta dallo Stato.
Il cuneo fiscale è spesso motivo di dibattito politico, si tratta della differenza tra quello che paga un’azienda per un dipendente e quello che quest’ultimo percepisce nella busta paga a fine mese. In Italia esso incide fortemente sul potere d’acquisto dei lavoratori rallentando la crescita economica.
A parità di costo per l’azienda (2.400 euro mensili), un dipendente percepisce al netto in busta 1.298 euro in Italia; 1.466 in Spagna, 1.582 euro in Gran Bretagna, 1.865 in Irlanda. Ben 578 euro infatti sono assorbiti dalle pensioni, mentre i servizi pubblici generali e il debito pubblico gravano per un totale di 281 euro. Seguono: sanità (224 euro), affari economici (202 euro), istruzione (141 euro), ordine pubblico (62 euro), difesa (46 euro), abitazioni e assetto territoriale (27 euro), attività culturali ricreative e di culto (27 euro) e protezione ambientale (16 euro).
A questi si devono sottrarre tasse e accise che gravano sui servizi primari come iva, ici (abolita quella per la prima casa), benzina, pratiche amministrative: solamente un terzo dello stipendio torna in circolo per l’economia, la parte restante è trattenuta dallo Stato.
La stessa fonte ha dimostrato però, che il cuneo fiscale in Italia è diminuito dal 46,4% del 2000, al 45,2% del 2006. E’ emerso inoltre che l’Italia è in linea con la Francia e la Germania, che presentano un welfare più simile al nostro; un valore nettamente inferiore si registra nel Regno Unito, dove però è necessario attingere dalla busta paga per finanziare privatamente una parte di servizi sociali che in Europa continentale sono garantiti dallo stato sociale.
L’impatto della finanziaria 2007 sulla riduzione del cuneo fiscale è stato del 5%: 3% a favore delle imprese e 2% a favore dei lavoratori.
L’obiettivo della recente iniziativa di trasparenza delle retribuzioni dal titolo "Chi si mangia la mia paga", promossa da Unindustria Venezia è far capire ai cittadini quanto la mole delle tasse pesi su tutti: privati, aziende e dipendenti. Ridurre il cuneo fiscale significa aumentare il potere d’acquisto dei lavoratori rilancianodo l’intera economia.
Anche la politica di detassazione degli straordinari in quest’ottica, non solo incide positivamente sulla busta paga, aumentando il salario e di conseguenza il potere di acquisto, ma anche sulla produttività e la competitività delle aziende. Sono questi gli ingredienti di successo necessari per il rilancio dell’economia.
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