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In un periodo di ristrettezze economiche come quello attuale, non è certo il caso di sottovalutare gli imprevisti connessi all’erogazione di un prestito, specie se nel caso in cui si abbia intenzione di richiedere un mutuo: le percentuali di mutui erogati nel primo semestre 2012 sono infatti in calo, e la ripresa del credito al consumo fatica ad arrivare.
Il settore del credito al consumo infatti sarebbe in calo vertiginoso, schiacciato sotto la spinta di un mercato dell’occupazione instabile e di un calo dei consumi, in primis dei beni durevoli, come evidenzia il crollo delle immatricolazioni di nuove autovetture, registrato a Giugno 2012; il settore dell’auto motive è in netto calo ed il dato appare particolarmente significativo delle difficoltà delle famiglie ad ottenere credito, soprattutto in un Paese come l’Italia dove la diffusione di automobili è la più alta d’Europa (600 auto ogni 1.000 abitanti).
Il problema del credito al consumo riguarda sia i finanziamenti statali, che a dipendenti delle aziende, dato che il clima di incertezza dei mercati finanziari coinvolge sia i lavoratori statali che quelli alle dipendenze di aziende private. Dall’analisi del patrimonio informativo di EURISC – Il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF che raccoglie i dati relativi ad oltre 78 milioni di posizioni creditizie – emergono dei dati molto precisi, che sottolineano il disagio economico dei nostri tempi: a giugno la domanda di prestiti da parte delle famiglie è dello 0%, mentre dal confronto con il primo semestre del 2012 si vede un calo dell’8%; rispetto al 2008 il calo è addirittura del -23%.
I dati EURISC evidenziano poi i trend dei prestiti finalizzati e personali: per i primi, da gennaio a giugno 2012,la classe di prestiti più richiesta è stata quella per importi rimborsabili in 12 rate (32% del totale), mentre per la seconda il periodo scelto è quello di 60 o più rate (42%). L’ammontare delle cifre richieste in media è il leggero calo rispetto al 2011 sia per quanto riguarda i prestiti personali, che passano da una media di 12.380 euro del primo semestre 2011 a 12.014 euro, che per i prestiti finalizzati (da 5.041 euro a 5.000 euro).
Un dato molto importante da tenere in considerazione però è quello che riguarda i soggetti che hanno potuto beneficiare dei prestiti bancari: l’ammontare del flusso di prestiti complessivamente erogati nel mercato è stato più o meno costante dal 2011 al 2012, e cioè le risorse immesse nel mercato sono le stesse, quello che è cambiato è invece la quantità di denaro destinata alle diverse classi di soggetti. I soggetti che hanno avuto più difficilmente accesso al credito sono state famiglie e imprese (-0.4% ovvero 1.9 miliardi di euro in meno) e assicurazioni (-23.7% pari a 6.25 miliardi di euro in meno).
Da un’indagine svolta dalla CGIA di Mestre sull’andamento dei prestiti fra settembre 2011 e settembre 2012 è poi emerso che le maggiori quote di credito in questo periodo sono state concesse ad istituzioni finanziarie- cioè società di intermediazione immobiliare, le società di finanziamento, le Sicav, le società fiduciarie di gestione- e le Amministrazioni pubbliche e le istituzioni senza scopo di lucro.
Tags: prestito a statali, richiesta prestito
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