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Italia, dal sequestro della democrazia all’esproprio dei beni degli italiani!

LE RADICI DELLA GRANDE DEPRESSIONE – “Chiagnere e fottere” è una colorita espressione napoletana che indica, in questo caso, una Casta, un’Elite, un sistema quello finanziario – bancario che ha goduto e gode di privilegi e ciononostante si lamenta, quasi fosse discriminato. Privilegiati a cui non basta mai nulla, insomma. Perché il “denaro non dorme mai”, il denaro è una puttana e ha trasmesso la sifilide all’economia. Un sistema quello finanziario – bancario che senza timore alcuno possiamo definire l’Antricristo del III° millennio. Uomini, soprattutto, e donne una casta che da sempre è ritualmente devota alla socializzazione delle perdite e alla privatizzazione dei profitti che ha generato, quasi nell’indifferenza generale di uomini e donne narcotizzati da armi di distrazione di massa, il sequestro della Democrazia e della vita sociale di intere comunità, da parte di questa finanza composta da esaltati, assolutamente razionali nel perseguimento del massimo risultato spesso attraverso diffuse frodi e manipolazioni. E ci sono economisti, accademici che si prodigano a spiegarci questa crisi attraverso dinamiche economico/finanziarie, politiche, raccontandoci quotidianamente la favola del rischio sistemico, di istituzioni troppo grandi per fallire, magari in buona fede, senza specificare che in questa crisi troppi interessi non si sono assunti la responsabilità dei loro fallimenti. La Questio va ben oltre la Casta, l’Elite che non ha pagato in alcuna maniera, anzi continua ad essere sommersa da una cascata di buone uscite, la mancata responsabilità sociale dei loro comportamenti, va ben al di là delle sette di banchieri o istituti finanziari che sembra controllino le dinamiche economico/finanziarie globali. Il peccato originale sta nell’azzardo morale permanente che continua ad incoraggiare il rischio e l’esaltazione di un manipolo di uomini che ama identificarsi nella “mano di un dio minore” il loro, quello dell’avidità e del profitto, senza il quale il mondo dovrebbe estinguersi disintegrandosi in un olocausto finanziario. Questa crisi finanziaria doveva e dovrebbe essere risolta con la soluzione della nazionalizzazione, invece di continuare a tenere in vita entità finanziarie fallite, veri e propri parassiti sociali, facendo pagare ai loro azionisti ed obbligazionisti il prezzo del fallimento del loro investimento. Inoltre continua a persistere la sottopatrimonializzazione e lo stato di insolvenza di gran parte del sistema finanziario mondiale, motivi per i quali non cambia in alcun modo la mia visione di un lungo decennio perduto in stile giapponese, un periodo nel quale verranno messe a dura prova tutte le sicurezze e le leggende sulla crescita infinita raccontate in questi ultimi decenni. Pensate ai circoli viziosi che ancora tutt’oggi si perseguono… la Bce si è dovuta comprare un sacco di titoli di “bassa qualità” con due conseguenze: deve emettere moneta anche se poi sterilizzabile, e si mette in pancia titoli di bassa qualità, facendo nascere il dibattito se stia diventando una “bad bank”. Io non critico queste operazioni ma l’agenzia – quest’agenzia dovrebbe essere messa in piedi presso l’Esfs, l’attuale fondo di stabilità europeo per gestire un mercato di titoli pubblici e offrire gli Eurobonds – permetterebbe la liberazione della Bce da compiti impropri potenzialmente inflazionsitici e questo agli occhi tedeschi dovrebbe valere molto. Queste sono le dichiarazioni di Mario Monti – economista ed ex commissario europeo – rilasciate al Sole 24ORE, in un intervista di oggi, Gli Eurobond nell’interesse tedesco. I titoli di “bassa qualità” sono quelli dei cosiddetti Piigs cioè noi Italia, Portogallo, Irlanda, Spagna e Grecia. Vi vogliamo ricordare che gli azionisti della Bce sono gli stessi Piigs cioè i Paesi con i maggiori debiti sovrani d’Europa…

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