La diversità è la nostra forza: dieci anni di Sphera Group
Prudential of America, tra le poche realtà finanziarie USA non
travolte dall’ ultima crisi, ha più di 180 anni e il suo marchio, la
roccia di Gibilterra, campeggia imperioso su Time Square a New York, la
Guiness ha 250 anni. Sphera Group non vende assicurazioni e non si
occupa di intrattenimento, ma compie 10 anni ed è decisamente inserita
nel contesto contemporaneo.
Sphera Group è stata ideata e fondata, tra gli altri, da Maurizio
Siciliano oggi Amministratore delegato e Responsabile delle strategie.
Siciliano ha lavorato tra gli altri in Banca S.Paolo di Torino, oggi
Intesa, AWD, Prudential of America e collaborato con altre realtà
nell’ambito della consulenza finanziaria e della consulenza di
direzione, prima di fondare nel 2000 Sphera Group.
Sphera Group lavora in un modo complicato: aiutare il management e le
imprese a generare risultati sostanziali e valorizzare il patrimonio
dell’impresa. La sfida è riuscire a convogliare verso le piccole e medie
imprese la cultura manageriale tipica delle imprese multinazionali.
Con il suo modello organizzativo e metodologico, Sphera sfrutta il
potere della “diversità”. In Sphera hanno assunto da sempre, un impegno
per la diversità nel mercato e nelle metodologie. Ci riescono
attraverso le “persone”, quelle che abilmente creano e distribuiscono
servizi e che fanno di tutto per distinguersi dai concorrenti. In
Sphera sono tutti impegnati a promuovere un ambiente di lavoro che
valorizzi le differenze e sfrutti questa opportunità a vantaggio dei
clienti.
Ho intervistato Maurizio Siciliano
– Come ricorda gli esordi e chi l’ha aiutata?
Gli inizi sono stati appassionanti e da veri pionieri. L’azienda negli
anni è cresciuta divenendo un punto di riferimento importante nel
mercato della consulenza alle imprese. Nel 2000 c’era invece la
“frenesia” per Internet e tutti pensavano al modo migliore per
cavalcare la “new economy” e fare soldi facili. Nacquero anche molti
modelli di aziende atipici. Sappiamo tutti come è andata a finire. Io e
alcuni miei collaboratori di allora, venivamo da esperienze in aziende
multinazionali molto concrete ed era molto evidente per noi che
“persone” e “cultura manageriale” erano parole chiave dalle quali non
volevamo discostarci per avventure ignote e quindi Sphera Group era l’
ambiente di sviluppo ideale per i nostri progetti. Ho sempre pensato che
il valore si genera dall’avere e gestire talenti e dalla ricerca e
innovazione continua.
– In cosa consiste per Sphera il concetto di
“differenziazione”?
La diversità è la nostra forza, ” Diversity our strenght” c’è scritto
nello stemma della città di Toronto. Diversità data dalle competenze
dei Talenti che ricerchiamo e selezioniamo per noi e per i nostri
clienti. Persone dotate di grande competenza, passione e capacità
intuitiva. D’altro lato la diversità evolutiva propria dei “salti di
paradigma” possibili solo grazie all’ elaborazione di strategie e
metodologie di lavoro al servizio di soluzioni che creano reali
vantaggi competitivi e valore aggiunto per i nostri clienti. La forza
del fare e dell’ avere un progetto, un’idea da realizzare. Alla Revlon
direbbero che “in fabbrica si fanno i cosmetici, nei negozi si vendono i
sogni”.
– Qual’ è stata la carta Vincente di Sphera?
Per ottenere risultati vincenti bisogna credere in ciò che si fa. Avere
un team di Talenti motivato dai risultati e da un
obiettivo condiviso e offrire un servizio corretto e mirato alle reali
esigenze dell’interlocutore. E non accettare compromessi rispetto al
proprio punto di vista. Il Cliente ci chiede soluzioni, non si
accontenta di scambiare opinioni.
– In questi 10 anni le cose sono molto cambiate e viviamo un
momento critico. Cosa ne pensa?
Il mercato è irrazionale e disorganizzato e si evolve. La crisi
colpisce soprattutto chi sta fermo e non differenzia l’offerta. Questa
crisi è un’opportunità che stimola i cambiamenti radicali e le
innovazioni, induce le persone a sforzi notevoli di adattamento,
favorisce chi è abbastanza agile nel differenziarsi. Per molti invece
questa crisi sarà decisiva per la sopravvivenza, anche se alcuni per
adesso non sentono molti effetti negativi sulle loro produzioni, i loro
fatturati e i loro guadagni. Ogni tanto mi capita di visitare qualche
azienda dove tutti sono eccitati e soddisfatti per avere tenuto
rispetto all’anno precedente o avere perso un po’ meno del competitor
principale. Comunque segni negativi all’ombra di modelli di business
ormai morti e da ripensare. In azienda si possono tollerare molti
errori e si può correggere la rotta spesso, ma sbagliare le decisioni
strategiche significa autodistruggersi. L’agonia è lenta e dolorosa.
– Come vede il futuro?
Non mi avventuro in previsioni. Mi sembra ormai evidente che chi fa
previsioni, soprattutto a lungo termine, rischia il ridicolo e che le
sue previsioni risultino errate.
I modelli di business sono cambiati e stanno cambiando e la tecnologia e
le reti sia di comunicazione che dei trasporti sono la ragione
principale. Io credo fermamente nella supremazia delle persone sulle
organizzazioni e penso che vedremo affermarsi un’imprenditorialità più
diffusa. Tom Peters in questa idea ci ha preceduto alcuni
anni fa auspicando piccoli centri di profitto autonomi, staff snelli,
puntare tutto sul soft del prodotto/servizio, essere piccoli, essere
liberi e gestire le informazioni. Massima libertà e
responsabilizzazione del team di lavoro. Ad ogni
modo solo ciò che aggiunge valore merita di stare in un’organizzazione
aziendale. Questo potrebbe essere il trend.
– E il futuro di Sphera?
Anche qui non faccio previsioni. Continuiamo con i nostri valori e
l’impostazione che ho espresso nelle parole precedenti. Accresceremo
certamente la nostra capacità di dare risposte e soluzioni anche
attraverso l’acquisizione di nuove competenze caratterizzate da nuovi
brand del gruppo, soprattutto in ambito marketing strategico e
consulenza fiscale e finanziaria.
– Se non si occupasse di Sphera Group cosa le piacerebbe
fare?
Certamente mettermi al servizio della comunità nell’ottica della “res
publicae” dei nostri antenati, ma non so se mi assumerebbero…
Per approfondimenti: www.spheragroup.it
Potete anche commentare l’articolo direttamente sul nostro blog: BlogoSphera