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Marketing orizzontale o marketing verticale? Domanda da un milione di dollari, tuttavia il guru del Marketing Seth Godin sembra non avere dubbi: il Marketing orizontale, sta avendo ed avrà sempre di più la meglio su ogni altra forma di marketing verticale. Ma quale differenza sussite tra i due e perche il primo dovrebbe avere la meglio sul secondo? Il secondo, il marketing verticale è quello lontano dalle nuove teorie del neomarketing, in tutte le sue singole sfaccettature, dal Web Marketing, al Search Engine Marketing SEM, al Social Media Marketing, è quello ideato nelle stanze di ricerca e sviluppo delle grandi aziende, più attente a sviluppare un prodotto che non a soddisfare le esigenze del mercato. Sono quelle che nell’elaborare un prodotto si basano su categorie sociologiche studiate a tavolino, e non hanno ancora compreso la nuova logica tribale del moderno mercato dei consumatori contemporaneo. Il secondo invece è il marketing che sorge dal basso, in cui l’impresa comprende come la personalizzazione del prodotto sia alla base di un moderno Brand di successo ed a grandi exploit di vendite per prodotti o linee di prodotti. Gli adepti del marketing orizzontale sono attenti alle dinamiche del mercato, comprendo che i consumatori sono persone, non definiti da vuoti e sterili recinti precostituiti da regole del passato. Quelle regole sono ormai dei fossili in via di estinzione. Le moderne tribù vogliono essere parte attiva nel costituire il DNA del prodotto o del brand che amano, non si limitano a riceverlo passivamente dall’alto come è sempre successo nelle vecchie startegie di business management. Amazon, Ducati, Coca Cola, Apple sono brand di successo poichè hanno compreso che se il marketing strategico è alimentata da questi input che arrivano dal basso, non potrà che essere una strategia di successo. GIà Kotler aveva analizzato queste nuove tendenze di mercato, e le aveva mirabilmente sintetizzate nel suo celeberrimo “Marketing 3.0”, vera e nuova Bibbia del marketing, cosi come lo era il suo “Marketing Management”. Ora anche Seth Godin riaffronta con forza questo principio nel suo Blog. Colui che aveva smontato tutti i miti dei vecchi guru del marketing, con le sue celeberrime teorie del Tribal Marketing, ritorna ora prepotentemente sul tema. I mercati globali non sono più categorizzati come lo erano 15 anni fa, ammesso poi che lo fossero anche allora. Solo che allora il mercato non aveva strumenti per fare sentire la sua voce, oppure ne aveva pochissimi. Oggi con l’avvento delle nuove tecnologie e di internet, il mercato non è più un’anomima massa omogenea, maculata qua e là, ma la sommatoria di decine, centinaia, migliaia o milioni di persone, ciascuna con proprie aspirazioni, emozioni, desideri, necessità. Le nuove categorie “tribali” hanno la caratterisstica di non essere categorie. Quelle che ieri erano due persone magari la prima appartenente alla YGen, mentre la seconda a quella dei Baby Boomer, oggi possono essere visti come un’unica cosa. Sta agli esperti di marketing andare a cercare e trovare ogni singola sfaccettatira a queste nuove tendenze.
Tags: marketing, marketing 3.0, Seth Godin, webmarketing
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