No Banner to display
Può un istituto bancario che opera in un determinato paese, avere un rating certificato più alto del paese stesso? La risposta di Standard & Poor è chiaramente negativa e lo ha evidenziato abbassando il rating di alcuni istituti bancari italiani quali l’Intesa Sanpaolo e Mediobanca, oltre che di Findomestic, di Poste e di Terna, oltre che di 12 enti locali.Pochi giorni fa infatti sempre S&P ha dichiarato che il taglio del rating dell’Italia ha il 33% di possibilità di avvenire nei prossimi 2 anni. Per questo motivo, verrebbe a cambiare il contesto in cui gli istituti bancari svolgono i loro affari.Senza dimenticare che sono proprio gli istituti bancari a possedere grande parte del debito dei vari paesi, Italia in testa. In particolare, su Intesa Sanpaolo l’agenzia di rating denota che, nonostante il calo degli utili si sia interrotto, la crescita è lenta. Su Mediobanca invece, il rapporto denota una concentrazione quasi esclusiva del business nella sola Italia.Le notizie diffuse il 24 Maggio 2011 hanno causato leggere perdite in borsa il giorno stesso, con un -0,47 % di Mediobanca ed un – 1,06 % di Sanpaolo.Bnl mantiene invece un rating superiore allo Stato, con il suo AA- che riflette l’importanza dell’istituto italiano nel colosso Bnp Paribas. Secondo S&P però Bnl deve limitare a un solo gradino il miglior rating rispetto a quello dell’Italia. Altre correzioni agli outlook riguardano Poste e Terna, in quanto controllate dallo Stato e, in qualche modo, dal Governo. Un legame questo ancor più rimarcato per quanto riguarda invece la Cassa Depositi e Prestiti. Alcuni enti locali che attualmente hanno un rating A+, corrispondente ossia con quello italiano, che devono però, proprio per i concetti espressi prima, averlo inferiore a quello statale, sono le regioni Marche, Sicilia, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria ed Umbria, oltre alle province di Mantova, Roma, Ancona e alle città di Lucca, Genova e Bologna. Sempre nello stesso giorno, viene diffusa la notizia della multa, comminata dalla Consob, a tre alti dirigenti della banca Bpm di ben 377 mila euro. La multa è stata comminata nel corso del collocamento da parte di Bpm del prestito convertendo 2009-2013. La multa è stata suddivisa tra i tre dirigenti per un ammontare di 175 mila euro a testa. Sempre a proposito di banche, il governatore della Banca d’Italia Draghi, ha affermato che è necessario un sistema in cui le banche possano fallire senza che ciò danneggi i contribuenti. L’affermazione è tale per cui il Financial Stability Board sta lavorando ad una serie di proposte che mirano al miglioramento della stabilità del sistema finanziario per cui il concetto del “troppo grandi per fallire“, riferito alle grandi banche mondiali, sia superato. Ad oggi infatti, una grande banca, in caso di fallimento, creerebbe una serie di reazioni a catena dagli effetti potenzialmente devastanti.
Tags: banche, rating
Quando si decide di aprire una società all'estero bisogna prendere…
Quando parliamo di strumenti e soluzioni per gestire l'inventario del…
Andrea Dell’Orto è nato a Milano nel 1969 e si…
Your email address will not be published.
Δ