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In economia si sente molte volte parlare di investimenti e di risparmi, ma a cosa ci si riferisce con questi vocaboli nello specifico? In macroeconomia, con il termine investimento si intende l’acquisto di un nuovo capitale fisico, come potrebbe essere ad esempio un bene immobiliare o un utensile da lavoro, ed invece con la parola risparmio si fa riferimento al deposito dei propri soldi in banca, oppure alla compera di azioni e obbligazioni. Viceversa, nell’ordinario linguaggio finanziario se si fa menzione ad un investimento si intende il comprare azioni o obbligazioni, ed invece con risparmio si intende il contante che viene conservato per il futuro e non viene sperperato.
Le imprese e gli enti pubblici emettono delle obbligazioni per sovvenzionarsi. Il poter accumulare il capitale grazie ai risparmiatori invece che tramite le banche consente alla società di ottenere delle condizioni estremamente più vantaggiose, visto che ha la possibilità di stabilire in prima persona le percentuali d’interesse, l’importo totale delle quote e la data finale per il saldo di tale importo. Per gli investitori, la possibilità di partecipare all’acquisto di obbligazioni costituisce una forma di investimento per alcuni aspetti meno rischiosa e vantaggiosa in confronto ad altre alternative.
Quando emette delle obbligazioni, la società rilascia un prospetto informativo, un documento solitamente suddiviso in due sezioni che fornisce delucidazioni agli investitori: all’interno della prima parte sono presenti tutte le notizie relative alla gestione della società e le caratteristiche dei fondi, ed inoltre le modalità di partecipazione al fondo e il piano d’investimento. La seconda sezione invece include prospetti grafici e note che spiegano la parte numerica in modo visivamente intuitivo e mettono in luce pregi e difetti dell’investimento. La società si impegna quindi a delineare l’obiettivo dell’investimento, focalizzando l’obiettivo del fondo e se gli investitori avranno dei ricavi costanti oppure nel lungo periodo, l’approccio metodologico deciso, focalizzandosi maggiormente sul genere di titoli e gli altri ambiti in cui l’azienda intende puntare.
Come anticipato, nel prospetto informativo l’impresa deve altresì mettere in luce i rischi in causa, e ad attribuirne un valore a seconda dell’intensità. Inoltre, poiché a ciascun investimento corrispondono dei costi che variano a seconda del tipo di fondo, nel documento vengono specificate le commissioni di acquisto, di vendita e la percentuale di rendimento trattenuta per dare un compenso all’azienda che si occupa di amministrare il fondo e onorare in questo modo i costi di gestione ed i costi operativi.
La legge ora impone di chiarire anche il Total Expense Ratio che definisce quanto in effetti incidano le commissioni sul patrimonio del fondo, ed è espresso come il rapporto in percentuale tra la somma complessiva degli oneri a carico del fondo ed il capitale medio dello stesso. Negli oneri vengono inclusi i compensi di gestione, il compenso riconosciuto alla Banca Depositaria, le spese di contabilità e operazioni burocratiche, tutti i bolli necessari per gli atti ed il compenso corrisposto per la vigilanza alla Consob. Ciò che invece non è incluso nei conteggi sono gli oneri fiscali pendenti sul fondo e quelli gravanti soggetto beneficiario da corrispondere all’atto della sottoscrizione o del rimborso.
Tags: investimenti online
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