No Banner to display
Quello di luglio sarà l’ultimo numero di Wired diretto da Riccardo Luna. E’ quindi il momento ideale per fare un piccolo bilancio su quanto fatto in questi anni al timone dell’edizione italiana della nota rivista. Abbiamo chiesto a Luna di parlarci di quella che può essere definita una delle più grandi iniziative da lui intraprese come direttore di Wired, “Sveglia Italia”, voluta proprio da lui per portare il WiFi nei comuni italiani. E abbiamo colto l’occasione per chiedergli un parere sulla situazione dell’Ict in Italia. Quali sono gli obiettivi di “Sveglia Italia” e quale riscontro ha ottenuto?Ora che la campagna sta per chiudersi ufficialmente, con il numero di Wired in edicola a luglio, l’ultimo che firmo come direttore, posso dire che alcuni degli obiettivi che ci eravamo dati sono stati largamente superati. In particolare il tema del wifi lo consideriamo ormai un patrimonio comune: quando il 3 gennaio inaugurammo il 2011 accendendo un hotspot a piazza Cadorna, a Milano, dove ha sede Wired, non immaginavamo che qualche mese dopo ci saremmo trovati a gestire quasi 500 richieste dai comuni di tutta Italia e che avremmo dato risposta concreta a 150 di essi, 150 come gli anni dell’unità che celebriamo. Sul tema della banda larga, come avevamo previsto, il tavolo nazionale promosso dal ministro Romani con tutte le telco non ha avuto alcun effetto concreto, mentre si sono moltiplicati gli episodi di federalismo digitale, realtà locali, comunali o meglio regionali, che hanno provato a dare una soluzione finale al digital divide. Purtroppo questo non basterà a far posare la fibra ottica necessaria per la banda ultralarga, per quella è necessario un impegno maggiore: mentre vi rispondo il progetto Lombardia è ancora inspiegabilmente al palo. Mi auguro che venga sbloccato presto: se si parte in Lombardia, altre regioni seguiranno. Infine il tema del diritto ad Internet: con Stefano Rodotà abbiamo presentato un articolo per la sua costituzionalizzazione, il 21 bis. Ma i nostri politici sono troppo distratti per occuparsene. Intanto il diritto ad Internet è stato riconosciuto persino in Peru…
Il dibattito sulla rete libera in piazza è ancora aperto. Perché è importante ma se ne ha ancora paura?Perché è importante la diffusione territoriale della rete libera?Mi sembra pazzesco che ancora uno se lo senta chiedere e lo debba spiegare ma questo dà la misura dello stato del Paese. Ci sono due tipi di risposta: uno, politico, enfatizza il ruolo della Rete nel favorire la comunicazione, la partecipazione dei cittadini e in definitiva nel creare una democrazia più sana (e meno costosa, con i servizi online); il secondo è economico, visto che la diffusione della banda larga è il fattore che più di tutti gli altri avrebbe effetti positivi sul Pil. Inoltre continuare a tenere le nostre imprese in “digital divide” vuol dire condannarle ad una progressiva marginalizzazione fino alla chiusura. Quella intrapresa da Wired è un’iniziativa privata: probabilmente se non foste partiti voi molte amministrazioni starebbero pensando ancora a barcamenarsi tra patto di stabilità e la necessità di nuove asfaltature… Quali sono le sorprese che vi hanno maggiormente colpito, dopo aver lanciato l’iniziativa?Comuni grandi e importanti, ma anche decine di comuni piccolissimi hanno aderito dimostrando che c’è una voglia di Internet diffusa e senza colori politici. Dopo il nostro progetto, quelle amministrazioni avranno scoperto che offrire la rete in wifi ai propri cittadini è facile, economico e utile. Secondo lei gli amministratori pubblici in quale direzione dovrebbero guardare per dare al Bel Paese un nuovo Rinascimento? Quali sono le innovazioni che interesseranno le nostre città nei prossimi anni?Dovranno diventare, grazie alle tecnologie Ict, delle città intelligenti. Delle smart cities. Oggi la tecnologia per rendere più efficienti le nostre città già esiste: è collaudata e costa poco. E’ ora di usarla.
wikipedia e i suoi segreti Lagente si fida di Wikipedia. L’enciclopedia…
Social media Ci sono molti autori che hanno preso un…
Parliamo di Email Marketing, che si conferma il perno centrale…
Your email address will not be published.
Δ