Quale web hosting scegliere per il proprio sito
Per far pratica con la terminologia inerente al mondo del web, nello specifico per intendersi di domini, è bene conoscere il significato di “web hosting”. Conosciuto ai più come spazio web, si tratta di quell’insieme di servizi contenuti all’interno di un sito, forniti da una “net company”. Quest’ultima mette a disposizione dei propri clienti i suoi server, e gestisce tutto il loro materiale on-line: siti internet vetrina, blog, e-commerce, landing page. Alcuni, semplificando, definiscono come web hosting tutto ciò che concerne l’individuo o l’azienda dietro a un portale, ma si tratta di una definizione incompleta.
Assodato cos’è un web hosting, vediamo di approfondire la questione relativa alle esigenze di chi li compra e che significa hosting Joomla!. Prima considerazione: moltissimo dipende dalla destinazione. Se stiamo parlando di un blog personale, contenente informazioni sulle proprie attività o foto ricordo, rivolto soprattutto a una cerchia – anche vasta – di amici, l’utente se la cava alquanto facilmente con 20-30 euro annui e un servizio di base essenziale. Insomma, in casi simili è sufficiente quasi sempre usufruire di quello che si chiama “hosting entry level”: un dominio semplice, se si vuole automatizzato per quel che concerne le installazioni, munito di casella di posta elettronica, database e linguaggio di programmazione. Il servizio include l’inserimento dei Content Management Systems, abbreviati in CMS, ovvero dei software tipo Joomla! o WordPress da inserire nel server che aiutano il programmatore inesperto a gestire un sito. Si aggiungono facilmente, tra l’altro. Forse così diventa più chiaro il termine hosting Joomla!.
C’è poi chi, sovente, ha uno spazio web a mo’ di vetrina aziendale. Qui si mostra la merce e si compila, in pratica, un catalogo. Ci vuole allora un hosting economico, in grado, per stile e dotazioni, di soddisfare determinati bisogni. Insomma, c’è necessita di un’ampiezza bastevole a conservare numerosi dati e fotografie, nonché le e-mail dei dipendenti coinvolti nell’attività commerciale.
Fin qui non occorrono hardware particolari. La situazione cambia in parte se si aspira alla costruzione di un blog dal profilo più professionale, per il quale si prevede un buon traffico. Sbagliano coloro che credono di potersela sbrigare con un hosting semplice, specialmente se le ambizioni sono alte. Quando le pagine visitate ogni giorno sono migliaia, esiste la possibilità che il website si blocchi o, peggio ancora, venga bloccato a scanso di rischi dall’hosting provider. In tale evenienza, un “virtual private server” (o VPS) che non costi molto può rivelarsi la soluzione ideale.
Infine, quando si parla di vero e proprio e-commerce o vendita on line (parecchi oggi amano la dicitura “negozio virtuale”) è opinione comune, per converso, che sia indispensabile usufruire di un proprio server, poiché uno condiviso non ce la farebbe. In parte è la verità, ma oggi si può fare affidamento pure su dei sistemi open source. Se invece si persevera nell’idea del “contenitore personalizzato”, è bene controllare che le caratteristiche che si desiderano siano disponibili. Tra l’altro, si trovano strutture già bell’e pronte e pensate per varie clientele. Dominiofaidate ha opinioni interessanti in merito.