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Capelli: non tutti sanno che…curiosità sul loro colore

E’ nella corteccia dei capelli, vale a dire lo strato
intermedio, che si trovano pigmenti di melanina, presente in forma diffusa o
granulare. Il colore e le diverse sfumature dei capelli dipendono proprio dalla
melanina e variano in relazione alle caratteristiche e alla concentrazione di
questa sostanza. Il colore dei capelli dipende anche da altri fattori apparentemente
secondari, ma, come vedremo, in taluni casi possono assumere importanza
primaria.

La melanina è contenuta nelle strutture di superficie della
quasi totalità dei vertebrati, ovvero nelle scaglie, nella pelle, nelle piume
ed appunto nei capelli.

La colorazione dovuta alla melanina è limitata a sfumature
di nero, di rosso, di grigio di giallo e di marrone.

Gli studi più aggiornati attribuiscono la pigmentazione a
due tipi di melanina: l’eumelanina e la feomelanina.

La più comune è la prima che genera sfumature dal bruno al
nero. La seconda, invece, è responsabile del giallo (biondo) del marrone e di
tutte le gradazioni di rosso. I pigmenti sono prodotti secondo un codice
contenuto nel DNA, vale adire per via genetica (ereditarietà). L’eumelanina e
la feomelanina provengono da un processo metabolico comune in cui agisce il
dopachinone, la sostanza che incide maggiormente sul fenomeno di devianza
dall’uno all’altro tipo di melanina. Il colore dei capelli  varia con l’età. Quasi sempre col passare
degli anni,  aumenta la produzione di
capelli più scuri a cui fa seguito la comparsa di capelli bianchi. Questi
andranno poi gradualmente a sostituire i capelli scuri.

Il fenomeno evolutivo del colore è la dimostrazione che il
metabolismo della melanina è variabile.

Tano variabile che, col progredire dell’età, si passa da
un’intensificazione a un rallentamento e, non di rado, perfino ad una totale
cessazione della formazione del pigmento.

 

Pigmentazione.

Nella parte esterna della corteccia dei capelli si verifica
la maggior concentrazione di granuli di melanina. Nei capelli neri o castani, i
granuli hanno struttura interna e superficie esterna piuttosto compatte; nei
capelli più chiari, i granuli sono meno numerosi, più piccoli e mostrano
sovente una superficie bucherellata, ruvida e sconnessa. In assenza di
melanina, il colore dei capelli appare bianco: è un effetto ottico dovuto alla
rifrazione della luce riflessa. Negli esseri umani,  a differenza di quanto avviene negli animali,
il colore dei capelli è un  carattere
secondario di valenza esclusivamente estetica, quindi non svolge alcuna
funzione biologica primaria.

 

Le etnie e la
genetica.

Il colore dei capelli è un carattere ereditario secondario
che, naturalmente, si perpetua per trasmissione di geni. Gli studiosi hanno
sempre rivolto profondo interesse al colore dei capelli, poiché gli esiti delle
ricerche offrono importanti informazioni sulla formazione del gene e sul
processo di pigmentazione. Si può tracciare, a grandi linee, una statistica
relativa alla distribuzione dei capelli nel 
mondo, classificati secondo il loro colore e secondo riferimenti etnici
associati a grandi aree geografiche.

I capelli neri prevalgono decisamente, basti pensare a tutto
il Continente Asiatico, all’Africa ed al Sud America.

I capelli neri sono pure frequenti nell’Est e nel Sud
dell’Europa. Nel Centro e nel Nord Europa sono più diffusi i capelli biondi,
così come nell’America Settentrionale.

Seppure in quantità limitata, i capelli biondi si trovano
anche in Australia, nel Medio Oriente e nel Nord Africa.

 

Rutilismo, ovvero i
capelli rossi.

Il colore rosso, nei capelli, è il più raro. Il primato
spetta all’Irlanda e ad alcune zone della Scozia, dove gli individui coi
capelli di questo colore superano il 10%. Negli USA e negli altri Paesi Europei
la percentuale oscilla fra lo 0,2% ed il 3,6%. Il fenomeno dei capelli rossi,
denominato rutilismo, non deroga comunque alla regola generale che vede
variare, col passare degli anni , l’intensità cromatica dei capelli. Come
quelli di altro colore, anche i capelli rossi divengono dapprima più scuri,
seguendo lo sviluppo fisico dell’individuo nelle fasi puberali e
dell’adolescenza, si fanno castani, poi biondo-rossastri, per stabilizzarsi
nell’adulto in una tonalità castano chiara con riflessi color rame. Mediamente,
su una superficie cranica di normali dimensioni, si trovano capelli rossi in
minor quantità rispetto a quelli bruni e soprattutto ai capelli biondi, cui
spetta il diritto di occupare il primo posto.

 

Eterocromia.

Quando nello stesso individuo crescono capelli di 2 colori
diversi si parla di eterocromia.

La differenza di coloro può presentarsi con dinamica
temporale o con presenza contestuale in aree localizzate. Nel primo caso la
variazione cromatica interessa tutti i capelli ed avviene col passare del
tempo. Non è raro il fenomeno di bambini 
i cui capelli, biondi fino a due anni d’età, divengano scuri intorno al
quindicesimo anno.

Nel secondo caso l’eterocromia si manifesta con una o più
chiazze, chiare o scure, che contrastano in 
modo  evidente col colore di base
dei capelli.

Un chiaro esempio del fenomeno è rappresentato dal
pielbaldismo, dove, fra capelli generalmente scuri, fa spicco una emergente
ciocca di capelli bianchi.

 

I capelli canuti.

Con l’avanzare dell’età si riduce la funzione della melanina
ed i  capelli incanutiscono, in altre
parole perdono la pigmentazione e divengono dapprima grigi poi bianchi.

La percezione visiva del grigio è più evidente nei soggetti
dotati di capelli neri, ma un incanutimento completo in genere si ha più
precocemente negli individui con capelli biondi.

L’età di inizio della comparsa di capelli bianchi, fenomeno
chiamato canizie, dipende principalmente da fattori genetici, ma possono
incidere anche significativi fattori acquisiti.

Il processo è irreversibile, per cui la canizie è
progressiva e permanente.

Quando l’incanutimento ha inizio prima dei vent’anni, si
parla di canizie precoce.

Probabilmente dipende da una base genetica, quindi viene
detta ereditaria.

Nella regione temporale comincia di solito nell’adolescenza,
molto raramente prima dei dieci anni.

 

Albinismo.

L’assenza di pigmentazione, totale o parziale, nella pelle,
nell’iride e negli annessi cutanei in tutti gli animali superiori origina il
fenomeno detto albinismo.

All’origine di questa manifestazione, per quanto riguarda i
capelli, si rileva una’assoluta mancanza di produzione enzimatica, mentre il
sistema non è mai privo di melanina.

I capelli, negli albini di razza bianca, sono tipicamente
giallo-bianchi; assumono colore decisamente bianco o giallo scuro negli albini
di pelle nera.

 

Denutrizione e colore
dei capelli.

Se la nutrizione proteica è insufficiente, i capelli possono
cambiare colore, tanto che quelli neri diventano castani o rossastri e quelli
castani si trasformano in biondi. Lo schiarimento del colore dal nero al
castano, in casi di anemie dovute a carenze di ferro, può essere un effetto
della cheratinizzazione piuttosto che dello squilibrio nel sistema riproduttivo
di melanina.

 

Fattori accidentali e
colore dei capelli.

A causa dell’esposizione a talune sostanze, i capelli a
volte subiscono un cambiamento di colore.

Se esposti ad alta concentrazione di rame, i capelli,
soprattutto nei biondi, possono assumere una colorazione verdastra.

Stesso effetto può derivare quando un’alta concentrazione di
rame si trova accidentalmente nell’acqua domestica usata per il lavaggio o
nell’acqua delle piscine.

Il catrame, contenuto nel fumo di sigaretta, può
ingiallire  i capelli degli accaniti
fumatori dotati di capigliatura bianca o grigia.

Gabriele Goldoni
Uff. Relazioni col Pubblico
Eurodermal
Tel. 059-461999 – [email protected]

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