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P { margin-bottom: 0.21cm; }COME TROVARE UN BUON PSICOTERAPEUTA?
A volte succede di trovarsi in un momento di difficoltà in cui non si sa più da che parte rigirarsi; qualcosa non sta andando ma non si sa cosa, oppure ne siamo consapevoli ma non si conosce il modo migliore per affrontare una determinata situazione. Oppure, ancora, ci capita qualcosa che ci butta all’aria la nostra vita, lasciandoci in balia di emozioni e angosce.Ecco allora, che qualcuno propone di andare da “un bravo psicologo”, ma come si fa a trovarlo? E poi, uno psicologo o uno psicoterapeuta? Un sostegno con il primo o un lavoro più profondo con il secondo?Prima cosa da fare: individuare quale sia il bisogno, possibilmente senza raccontarsi storie del tipo “è solo un momento”, “sono metereopatico”, “passerà”, ecc. ecc. Il bisogno è qualcosa che si avverte, che dallo sfondo dei tanti che abbiamo, salta in primo piano, avvertendoci che qualcosa sta succedendo. Come quando sentiamo fame, sete, sonno, tutti bisogni primari, a volte accade che ci troviamo ad avere bisogno di aiuto, sostegno, autoaffermazione, considerazione e tanto altro. Capita spesso, però, che troviamo mille modi per evitare di sentire i nostri bisogni, interrompendo quel contatto con noi stessi e con ciò che sentiamo; succede, allora, che si cerchi di evitare, rimandare, trovare scuse, per non guardarci e dirci che abbiamo veramente bisogno. Presa consapevolezza di avere bisogno di parlare con qualcuno per affrontare il nostro disagio, occorre trovare con chi farlo.Seconda cosa da fare: districarsi nella “giungla” dei professionisti. Probabilmente ci saranno amici o conoscenti che possono consigliare un “fantastico” psicologo o psicoterapeuta perché ci sono stati e si sono trovati benissimo, oppure basta aprire Internet e trovarne a centinaia. Come fare? Sicuramente gli amici raccontano la loro esperienza e da questa si possono avere molte informazioni, tenendo sempre conto del fatto, comunque, che ogni persona ha il suo modo di stare al mondo e, quindi ognuno troverà il professionista più adatto a questo suo universo personale. Per questo, oltre ai suggerimenti degli amici, si può guardare su Internet, sia sui siti psicologici, sia digitando ciò che si vuole e in che luogo, ad esempio psicoterapeuta Firenze. A questo punto si apre un mondo, fatto di presentazioni, curriculum, foto, commenti; ecco che ci vuole un po’ di calma e, soprattutto, ascoltare “che effetto ci fa” quella particolare foto, collegata a quel curriculum e presentazione, oppure quel commento o l’ubicazione dello studio. Ogni informazione e immagine, stile del sito e della presentazione, rimanda ad una sensazione, a qualcosa di noi, che ci risuona dentro. È importante fare una cernita, riducendo a tre, quattro professionisti, in ordine di gradimento. In questo modo, se la prima seduta con uno non soddisfa, si può passare al secondo e così via, finche non si trova quello dove ci si sente più a nostro agio.Terza cosa da fare: adesso c’è da conoscere il professionista, parlarci, raccontare, informarsi su quale formazione abbia e su come lavori. Si può chiedere se ha seguito persone con il nostro problema, se abbia una specializzazione particolare, in che modo lavori, quanto duri la terapia ed il suo costo. Il terapeuta è tenuto a dare informazioni, anche perché per iniziare una terapia occorre un consenso informato ed un contratto di lavoro nel quale si delineano gli obiettivi del lavoro terapeutico. In più a tutte le informazioni che è possibile ottenere, è importante, anche in questa fase, ascoltare “che effetto ci fa” il professionista, il suo modo di porsi, di muoversi, di parlare, e le sensazioni che avvertiamo. Di terapeuti ce ne sono tanti e di diverse scuole di formazione; l’importante è che il professionista scelto sia professionale, serio, che dia spazio e interagisca nella costruzione dell’alleanza terapeutica. Il terapeuta non è un amico, non dà consigli, non interferisce nella vita del paziente né la controlla; al contrario, lascia spazio, crea una distanza abitabile dove muoversi nel rispetto reciproco, assumendosi e chiedendo responsabilità per ogni scelta.È necessario fidarsi e affidarsi, in una strada da percorrere insieme, perché è solo così che si può passare dal sostegno all’autosostegno, trovando una comunicazione più armoniosa tra le nostre parti interne, nella direzione di un benessere e di un miglioramento della nostra qualità di vita.
Tags: psicologo, psicoterapeuta
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