No Banner to display
Mi chiamo Anna Maria Sensi, sono di gruppo sanguigno A positivo, ho 51 anni e abito in provincia di Monza Brianza. Sono sempre stata in sovrappeso o addirittura grassa, sempre con lo stomaco prominente. Oggi riconosco che fosse colpa delle bibite gasate-zuccherate: le bevevo sin da bambina quando l’acqua la si faceva gasata in casa con le bustine. Mi sono sposata a 22 anni e con lo stress sono arrivata a pesare 59 kg (sono alta 154 cm). Nel giro di poco tempo ho preso altri 10 kg, penso dopo essermi rilassata; chi si sposa e non ingrassa? Ho sempre mangiato come tutti prima di conoscere il dottor Mozzi: thè e biscotti a colazione con una conseguente acidità che mi accompagnava fino a pranzo, ma a metà mattina cercavo lo stesso qualcosa di dolce. A pranzo la pasta era immancabile, molto spesso con burro e grana o alla carbonara ed ero a posto; per secondo formaggio o poca carne, pesce mai. Usanza dei miei genitori era il ragù con carne la domenica: la pasta rigorosamente fatta in casa si condiva col ragù e con il grana, mentre la carne faceva da secondo. I miei genitori sono umbri (di Terni), quindi a casa nostra si mangiavano il castrato, le salsicce, il pecorino di Norcia, il prosciutto crudo con l’osso ancora oggi affettato a mano sul treppiedi; la pizza grassa a colazione era bianca impastata con lo strutto e condita con la pancetta affumicata, il ragù di lepre o cinghiale…insomma cibi di terra: la cacciagione è spesso sulle tavole dei ternani. Dai miei nonni passavo i 3 mesi estivi. I segnali d’allarme c’erano tutti: ho sempre avuto un grande appetito, anche subito dopo aver finito i pasti: più mangiavo e più avrei mangiato. La fame aumentava col passare degli anni e il diabete si avvicinava sempre di più: le mie merende da bambina erano pane bagnato con zucchero annaffiato di vino bianco oppure pane burro e marmellata o pane burro e zucchero, una delizia! Insomma, pane e nutella, gelati, biscotti o tortine non me li sono mai fatti mancare ad ogni ora della giornata. Per cena sempre minestrina col dado, formaggi. Non ricordo di aver mai visto tanta verdura nella tavola dei miei genitori o nonni; ho cominciato a metterla a tavola io: patate, pomodori, nient’altro. Ho avuto 2 gravidanze: con la prima ho preso 18 kg, con la seconda 23 e con entrambe ho avuto la gestosi. Insomma, partorivo ed era come se fossi ancora incinta: partivo da un peso di 69 kg e arrivavo a 87, mantenendoli fino alla gravidanza successiva. Intanto la fame mi attanagliava e buttavo giù di tutto ma solo dolci perché il salato non mi soddisfaceva. Ancora una volta, più mangiavo e più avevo fame e nel frattempo il peso continua a salire, fino ad arrivare a 98 kg: entravo nella vasca e per uscirne avevo bisogno di qualcuno che mi aiutasse. Mi dicevo che così non potevo continuare: iniziavo ad avere dolori articolari alle braccia e all’inguine, le nottate passate sul wc a vomitare l’anima erano molte, ma non appena stavo bene ricominciavo a ingozzarmi di tutto! Nel ’99 mia mamma diventò diabetica. Lei aveva 61 anni e la diabetologa mi diceva sempre di stare attenta, che ero troppo grassa, che se non fossi stata attenta avrei fatto la stessa fine. Nel novembre 2010 avevo 46 anni, avevo sete come se mi trovassi nel deserto, bevevo e non mi dissetavo; avevo il palato sempre asciutto e soffrivo di prurito vaginale, incontinenza urinaria e soprattutto fame, fame, fame. Finalmente cominciavo a dimagrire, ci avevo provato tante volte senza mai riuscirvi, ma quella volta mi sono detta: ci siamo! Lavoro in psichiatria, per curiosità alle ore 18 ho pensato: “provo a misurarmi la glicemia, a quest’ora sarò graziata”. Risultato: 286 dopo 6 ore dal pasto. A quel punto mi sono detta: “approfittane per mangiare, tanto il danno è fatto, ce ne sarà di tempo per recuperare” e allora giù di tutto, dalla nutella al salame e poi ancora caramelle, biscotti, formaggi, altro che minestrone! Sono andata dal ginecologo per il prurito, senza visitarmi mi ha detto: è diabete. Con una crema sono riuscita a chiudere i tagli ma continuavo a farmi la pipì addosso, dovevo lavorare col golfino sempre legato alla vita. Così vado dal mio medico, gli racconto tutto e mi consiglia di mettermi a dieta! E’ una vita che provo tutte le diete del mondo! Sono tornata da lui perché mi sentivo stanca, non riuscivo più ad alzare le braccia, non dormivo la notte e se non dormivo mangiavo. Il medico mi prova la glicemia e ho 302; mi ha fatto l’impegnativa col bollino verde della Regione Lombardia per visita diabetologica, era il 23 dicembre e non potevo più aspettare. Mi hanno visitata subito: glicemia a digiuno 248, peso 88 (avevo perso 10kg), pressione 150/100, glicata di 13,7. A quel punto la parola d’ordine era DIETA. La dieta del diabetologo era generica: mangiavo carne rossa, mi pungevano le gambe, si rompevano le vene; a pranzo mangiavo poca pasta, poca carne e poca verdura, a cena minestrina, formaggio e verdura, nell’arco della giornata 5 frutti; mangiavo 5 banane al giorno, che mi riempivano. Con la dieta del dietologo perdi peso perché devi pesare tutto, ma i valori non erano mai eccellenti e la fame era da urlo. A forza di mangiare formaggi magri, mi sono ritrovata con una grossa cisti al lato del collo e una sul seno; quella sul seno andava su e giù si muoveva, il senologo mi ha detto che non c’era da preoccuparsi ma quella sul collo era dura, da tenere sotto controllo. Avevo paura. A volte pensavo di morire presto perché non vedevo vie d’uscita. Nel 2012 ho visto il dottor Mozzi su telecolor, quanti canali nuovi col digitale, ma quello lì cosa diceva? Mi dava quasi fastidio ma mi piaceva sentirlo, mi appassionava, così continuai a guardarlo. Nei giorni successivi l’ho cercato ancora su telecolor, cominciava a piacermi, diceva cose interessanti e alcune di queste cominciavano a combaciare, anche se speravo di non trovarne perché pensavo “non ti fa mangiare niente, se non mangi la pasta e il pane cosa mangi”? Ma continuavo ad ascoltarlo, lo cercavo, mi piace, mi ci sono appassionata, ne ho parlato al lavoro, e ho scoperto che lo conoscono! “Ma scusate” ho detto “io ho il diabete e non mi dite che un medico in televisione mi può curare naturalmente? ” “ Ma non dirlo a nessuno ti prendono per scema”. Ho iniziato di botto a fare la dieta: dò via tutto, dico a mio marito che nel 2012 si è fatto impiantare pace-maker e defibrillatore che dobbiamo mangiare come dice lui se no campiamo poco. Così abbiamo finito di mangiare la qualunque: avevamo entrambi tachicardia, ci saltava fuori il cuore. Siamo andati al mercatino di Monza per un consulto gratuito e il dottor Mozzi ha detto: “una persona di gruppo 0 deve mangiare carne”. Avevo paura di affaticare cuore e reni, ma a un certo punto il dottore mi guarda e mi chiede che problemi ho io. Gli dico “no, io no, siamo qua per mio marito che sta peggio di me”. Mi chiede come mai sono rossa sullo sterno sopra il seno, gli dico “sono agitata” e lui mi risponde “no, è il fruttosio, via la frutta”. Gli dico “ho il diabete”, mi risponde “appunto, via la frutta, di conseguenza via la stanchezza, via i dolori articolari”. Da allora è stato tutto un prova, affina, elimina, togli, cambia, inserisci legumi, questo mi gonfia quello no; adesso è finalmente tutto affinato. Il mio obiettivo era togliere quella metformina che mi manda in insufficienza renale, a gennaio dopo un anno di dieta i valori del diario andavano benone. Ho tolto la pastiglia e controllato col diario che non si alzasse dopo cena per restare alta di notte.Per evitare pericolosi scompensi glicemici mi consultavo spesso con il mio medico. Ad oggi, dopo mesi di dieta molto rigida, non perdo peso se non salto la cena (Mozzi consiglia il digiuno) non ho dolori articolari, né stanchezza, né sciatica, né cervicale, né mal di testa, niente di niente. Ho perso 28 kg. Nell’ultimo controllo che ho fatto: colesterolo 118, trigliceridi 52, emoglobina glicata 33 (equivale a 5,2), glucosio a digiuno 85, post prantodiale 97, microalbuminuria 3, urato 5. Neanche un asterisco che dice che qualche valore è fuori range. Davanti al foglio il medico aveva il sorriso, mi ha stretto la mano, mi ha consigliato un controllo mensile col diario (non più settimanale), e mi ha detto “ci vediamo fra 2 anni, via la metformina ma ogni 4 mesi controlli la glicata”. Mi ha anche molto raccomandato di stare attenta a non modificare la dieta. Oggi dopo avere sperimentato la sua dieta con esito positivo diffondo, divulgo e mi sento sempre dire: Mozzi non vuole, questo no, quello no, che campi a fare? Me l’hanno detto anche ieri sera al lavoro mentre si mangiavano un kebab. Io vado avanti per la mia strada. Oggi va benone, continuo così, gli esami sono perfetti, la mattina appena mi alzo bevo acqua calda e limone, se sono a casa 2 uova strapazzate e caffè, se lavoro latte di soia senza zucchero. A pranzo legumi a giorni alterni se no ingrasso, altrimenti proteine animali e verdure, a cena minestrone e verdura e se faccio notte aggiungo alla cena anche il pesce, perchè la notte è lunga! Lavoro sui 3 turni e in base a questi ho affinato la dieta. Non mangio più nessun cereale, zuccheri, dolci, latticini. Evito anche la frutta fresca perché mi provoca dolori lancinanti alle anche, ginocchia, braccia, e articolazioni. Molti mi chiedono che campo a fare? Ma io sto bene e divulgo la dieta del dottor Mozzi sino allo sfinimento. Qualcuno mi chiede consigli quando hanno problemi di salute ma poi fanno fatica a cambiare le loro abitudini alimentari. Mi dicono: tanto meglio morire da malati che da sani, e io li lascio dire. Incoraggio ad abbandonare i cibi che possono creare patologie. A chi si ostina a dire che non sa cosa mangiare, dico che le alternative ci sono basta volerle cercare, e che la salute è una sola e viene prima di tutto. Non ne abbiamo un’altra! Grazie al dottor mozzi di esistere.lo adoro come un Dio. Anna – Monza Brianza Fonte: dietagrupposanguigno.it
Tags: diabete, dieta del gruppo sanguigno, dottor mozzi
LA VITAMINA B12: un concentrato di effetti benefici! Non tutti…
Non tutti lo sanno ma la Vitamina E è un…
Che cos’è la dieta chetogenica? Come seguirla senza danni alla…
Your email address will not be published.
Δ