No Banner to display
È una fotografia interessante quella che esce dai dati di due ricerche, eseguite da Wine Market Council e da Survey Lab, che hanno studiato il rapporto tra il vino e i millennials, ossia i giovani nati tra il 1983 e il 2001.È una fotografia in cui si delineano usi e costumi di questa fascia della nostra popolazione a proposito del loro rapporto con il vino.E ci sono aspetti molto interessanti da notare.Innanzitutto nella categoria dei millennials le donne spendono per il vino più degli uomini; infatti i millennials costituiscono il 25% dei clienti uomini mentre le millenials rappresentano il 32% delle clienti donne.In secondo luogo, i millennials superano i loro padri sia nella spesa che nel consumo di vino; nel 2015 essi hanno acquistato più vino di tutte le altre categorie di clienti.Emergono poi dei tratti interessanti sul modo in cui i millennials concepiscono il vino; per loro non è solo una bevanda di consumo, ma anche un sinonimo di lifestyle e di cultura. Dietro al desiderio di acquistare una buona bottiglia di vino, non c’è solo il desiderio di bere quel vino, ma anche quello di scoprire tutta la storia e l’apporto culturale che quella bottiglia di vino porta con sé.Essi sono molto interessati alla storia dell’azienda vinicola che produce un determinato vino, anzi, si può arrivare a dire che i giovani distinguono il vino non tanto per il colore, come si faceva una volta, ma per la loro provenienza.Essi prediligono vini prodotti in Italia e, in particolar modo, da aziende vitivinicole che coltivano le uve e producono il vino in modo sostenibile e nel rispetto della natura.Inoltre, nel processo d’acquisto, i millennials sono molto attenti all’estetica del vino: dalla grafica dell’etichetta alla forma della bottiglia, dalla consistenza del vetro al suo colore.Il livello di fedeltà al brand, quando essi decidono di acquistare vino, è più basso rispetto a quello manifestato dai loro padri: la loro voglia di fare esperienze sempre nuove si traduce in una tendenza a scoprire sempre nuovi vini da provare. Questo anche perché la bottiglia di vino non è solo un contenitore di una preziosa bevanda, ma anche un oggetto di design, magari da esibire nella zona living; da qui la ricerca di bottiglie sempre più originali e “uniche”.Essendo cresciuti nel boom di Internet, essi non possono che preferire il web come canale di acquisto privilegiato, un canale scelto sia per la comodità cdi acquistare direttamente da casa sia per la più ampia offerta che si ha a disposizione online. E tra i device usati per scegliere il loro vino, quello privilegiato è il cellulare. E questa ricerca, che avviene su smartphone, la si fa soprattutto navigando tra i vari social network, da cui si prendono i suggerimenti più utili per acquistare vini buoni e particolari, ascoltando i social influencers più importanti.Nonostante i millennials siano una generazione di persone connesse e immerse nelle folle virtuali, l’ambiente che prediligono per degustare i loro vini è quello racchiuso tra le 4 mura della propria casa; è così per il 62% dei millenials, che preferiscono la casa a ristorante ed enoteca per bere del buon vino con amici e parenti.
Dei vini che sicuramente apprezzerebbero i millenials italiani sono quelli di Tenuta Cucco, azienda agricola di Serralunga d’Alba, che coltiva l’uva con metodo biologico, e che rappresenta un’eccellenza produttiva delle Langhe, territorio famoso per il vino. I vini che si possono degustare a Tenuta Cucco sono tre tipi diversi di Barolo DOCG, un Langhe DOC Rosso e un Langhe DOC Nebbiolo, due tipi di Barbera d’Alba DOC, un Dolcetto d’Alba DOC, un Langhe DOC Chardonnay e uno Spumante Brut Metodo Classico.
Tags: millenials, vini, vino
LA VITAMINA B12: un concentrato di effetti benefici! Non tutti…
Non tutti lo sanno ma la Vitamina E è un…
Che cos’è la dieta chetogenica? Come seguirla senza danni alla…
Your email address will not be published.
Δ