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Il disagio addominale: pancia gonfia, pancia piena… Come uscirne? (Parte II)

La distensione addominale può manifestarsi sia in forma acuta che cronica. Se acuta, è riferibile a alimentazione inappropiata o a penetrazione di fattori patogeni esterni. Se cronica, come assai più frequententemente accade, è da fare risalire a condizioni patologiche di vecchia data, progressivamente deterioratesi; si associano nella genesi e nel mantenimento un deficit di Milza e Stomaco,  complicato da ristagno dell’energia e accumulo di Umidità /mucosità.

Eziologia
I fattori causali in gioco sono: alimentazione inappropriata, stress emozionale, stile di vita inaccurato, fattori patogeni esterni e, infine, ma non di secondaria importanza, il deficit dell’attività funzionale degli organi deputati al processo digestivo, Milza e Stomaco.
 
Alimentazione
La capacità digestiva, la qualità e la quantità del cibo ingerito, le condizioni in cui ci nutriamo sono le quattro condizioni che possono, da sole o in associazione, essere fattori di significato rilevante nel determinismo della distensione, della pienezza addominale e del ristagno di cibo.

    * La capacità digestiva è determinante ed essa dipende, secondo la fisiologia della Medicina cinese, dall’azione coordinata di Stomaco e Milza-Pancreas.

    * Problemi rispetto alla quantità nascono sia quando si mangia poco che troppo.
      Il mangiar poco si riferisce alla condizione di chi mangia poco perché non ha da mangiare (vedi la pancia dei bambini del terzo mondo); di chi è sempre a regime restrittivo per timore di accumulare peso, fino a sfociare nell’anoressia; di chi mangia cibi a basso costo – cibo spazzatura – che riempie ma è privo di ogni potere nutrizionale; di chi esclude – per un motivo o per l’altro – completamente i carboidrati (cereali, frutta e verdura) o completamente le proteine animali (carne, pesce, uova, formaggi) o mangia sempre e soltanto gli stessi alimenti per ‘comodita’, ‘pigrizia’, ‘moda’. In ognuno di questi casi si viene a creare una situazione di carenza di energia. Il deficit di energia provoca gonfiore dopo mangiato, dolore sordo allo stomaco, debolezza muscolare, inappetenza.
      Il mangiare troppo – la quantità appropriata è sempre relativa alla capacità digestiva di ognuno e all’attività fisica svolta- ostruisce lo Stomaco e ne ostacola la sua funzione che è quella di preparare il bolo alimentare e di sospingerlo verso gli intestini. Compare, di conseguenza, sensazione di pienezza e di sazietà, rigurgiti acidi, eruttazioni, alitosi, inappetenza.
      
    * La qualità degli alimenti è definita nella dietetica cinese dall’associazione di sapore (acido, amaro, dolce, piccante e salato) e natura (caldo, tiepido, neutro, fresco e freddo) . Gli alimenti che possono disturbare la funzione digestiva con varie modalità sono raggruppabili in cinque categorie.
      1. Alimenti di natura fredda: sono tali le verdure crude, i gelati la frutta e le bevande fredde. Essi, consumati in eccesso portano all’accumulo di Freddo che ostacolala capacità di trasformazione e trasporto degli organi digestivi.
      2. Alimenti caldi – speziati: sono inclusi in questa categoria salse e cibi speziati, carni e pesci affumicati e conservati sotto sale, le carni di agnello e montone, l’alcool. Un consumo inappropriato produce Calore nello Stomaco che si manifesta con bruciore, gonfiore, sete e comparsa di patina gialla sulla lingua.
      3. Zucchero e dolci portano all’accumulo di Umidità e Calore nello Stomaco.
      4. Alimenti grassi, alimenti fritti, latte e derivati, consumati in eccesso portano alla formazione di Umidità e mucosità, che ostruiscono la circolazione dell’energia e rendono difficoltosa la digestione.
      5. Gli additivi alimentari, gli ormoni e gli antibiotici presenti in tracce negli alimenti, i residui di pesticidi e fertilizzanti, tutti con varie modalità disturbano la digestione e l’assorbimento dell’essenza estratta dagli alimenti.

    *   Le condizioni in cui si mangia

      Il mangiare – secondo la Medicina cinese – è salutare se vengono rispettate le seguenti regole basilari:

   1. assumere il cibo ad orari regolari, in quantità decrescenti nei tre pasti principali (colazione, pranzo e cena)
   2. masticare a lungo e focalizzare i sensi della vista, dell’odorato e del gusto sull’atto del mangiare
   3. non parlare e darsi il tempo di digerire prima di riprendere le altre attività.

      Ecco, invece le abitudini che, in vario modo, danneggiano la digestione e l’assimilazione del cibo:

   1. mangiare in fretta e mentre si fa qualcos’altro
   2. mangiare tardi la sera o di notte
   3. mangiare quando si è emotivamente stressati
   4. mangiare e contemporaneamente parlare di lavoro
   5. tornare a lavorare subito dopo aver mangiato
   6. mangiare alcuni giorni troppo (pranzi di lavoro copiosi), altri poco
   7. saltare colazione e pranzo e consumare solo un abbondante pasto serale
   8. mangiare mentre si guarda la televisione o si discute in famiglia
   9. mangiucchiare continuamente
  10. digiunare qua e là, quando si decide che è giunto il tempo per una ‘purificazione’ drastica.

Stress emozionale
Esso influenza molto, come tutti abbiamo sperimentato di persona, l’appetito e la capacità di digerire. Due sono gli stati d’animo che svolgono un ruolo dominante nell’influenzare la digestione: la collera e il rimuginare. La collera, se è trattenuta ostacola la circolazione dell’energia del Fegato (ristagno dell’energia del Fegato) e se è espressa determina l’innalzamento dell’energia (iperattività dello yang di Fegato); in entrambi i casi è ostacolata la funzione digestiva. Il rimuginare e le preoccupazioni, a loro volta, fanno ristagnare l’energia e provocano il ristagnare degli alimenti nello Stomaco.

Troppo lavoro, fisico e mentale ed eccesso di attività sessuale
Questi eventi provocano lentamente un deficit di energia e indeboliscono lo yin (di Fegato e Rene) e con varie modalità disturbano le funzioni digestive.

Fattori patogeni esterni
Il Freddo e l’Umidità di origine climatica o alimentare sono i fattori più frequentemente in gioco.
Il Freddo può entrare direttamente nello Stomaco e negli Intestini quando si è esposti al freddo esterno oppure se si è propensi a bere bevande fredde e a mangiare molta verdura cruda e frutta. Il Freddo contrae e rallenta la circolazione di energia e sangue. Le donne sono più esposte durante e subito dopo il flusso mestruale e durante il puerperio.
Anche l’Umidità penetra facilmente nello Stomaco e negli Intestini, da sola o associata a Freddo o Calore (specie in estate), provocando una sensazione di pienezza e pesantezza, diarrea acuta e dolori addominali.

Deficit di Milza e Stomaco
La debolezza funzionale di questi due organi è la radice (causa principale) della maggior parte di casi di distensione addominale e contribuisce ad aggravare i quadri clinici dovuti ad altre cause.
Quando la Milza è ipofunzionante l’essenza estratta dagli alimenti non viene distribuita agli altri organi e tessuti del corpo e si accumula nell’addome. Analogamente l’inefficienza funzionale dello Stomaco fa sì che gli alimenti immagazzinati non vengano sospinti verso gli Intestini, ne consegue ristagno degli alimenti, distensione addominale e stipsi.
Ulteriori complicazioni del malfunzionamento di Milza e Stomaco sono l’accumulo di Umidità e mucosità.

Distensione addominale da eccesso

1.Ristagno di energia con stipsi o pigrizia intestinale
2.Distensione addominale che peggiora con la pressione      
3.Ristagno di cibo e blocco dei meccanismi dell’energia: migliora con l’eruttazione e le flatulenze      
4.Ristagno dell’energia Fegato e stress emozionale      
5.Peggiora nel pomeriggio: accumulo di Umidità Calore      
6.Peggiora mangiando: ristagno di cibi nello Stomaco
7.Associata con disturbi respiratori: ristagno dell’energia del Pomone

Distensione addominale da deficit

1.Peggiora quando si è stanchi e a fine giornata: deficit di energia
2.Associato con rapide fluttuazioni di peso, gonfiore di occhi e mani, urine scarse e ritenzione di liquidi: deficit di Milza

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