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La depressione: cos’è, quali sono i sintomi, come curarla. Terza parte. – Come curare la depressione. La depressione è uno dei disturbi psicologici più diffusi: circa 20% della popolazione presenterà un episodio depressivo nel corso della propria vita. La fascia d’età più a rischio per la depressione va dai 25 ai 50 anni, con un picco dai 35 ai 45 anni. Tuttavia, sono in continuo aumento le depressioni fra i giovanissimi, i bambini e gli adolescenti. Le statistiche indicano che la donna, rispetto all’uomo, ha il doppio delle probabilità di ammalarsi di depressione. Ciò sembra legato a fattori ormonali, biologici e, nondimeno, culturali: le donne, infatti, sarebbero più disponibili ad ammettere il loro disagio psicologico e a chiedere aiuto. Nonostante la notevole diffusione e l’assoluta possibilità di curarla, solo una minoranza delle persone depresse si rivolge ad un professionista per una diagnosi e per un aiuto terapeutico. Ciò è legato alla natura stessa della malattia (ai suoi stessi sintomi: anedonia, disperazione, senso di colpa, ecc…), alla difficoltà di riconoscersi come bisognosi di aiuto ed alla disinformazione. Molto spesso, chi soffre di questa malattia, è mal compreso da familiari ed amici e viene etichettato come persona poco volenterosa e che, intenzionalmente, si lascia abbattere di fronte ai problemi piuttosto che affrontarli e reagire. L’atteggiamento generale di chi circonda la persona depressa, seppur con le migliori intenzioni di “scuotere” e di far reagire, è spesso vissuto come un giudizio, come una valutazione negativa: ciò non fa altro che alimentarne sensi di colpa ed inadeguatezza. Proprio per l’impatto distruttivo che ha la depressione (non solo sul nostro benessere psicologico ma anche sulle relazioni con gli altri), è importante riconoscere questo disturbo e curarlo il prima possibile. E’ importante riconoscere i sintomi che possono indicare un disturbo depressivo in modo che chi ne sia colpito possa rivolgersi a professionisti e ricevere le cure adeguate. La depressione può essere affrontata non solo farmacologicamente ma anche, efficacemente, attraverso interventi psicoterapeutici specifici come quello psicodinamico (che trae le sue basi dalla psicoanalisi). Tale approccio terapeutico consiste nel far fronte a situazioni di stress e disagio psicologico attraverso l’uso della comunicazione verbale come mezzo per elaborare e risolvere le proprie difficoltà. In tale prospettiva si evidenziano diversi aspetti che possono contribuire a sviluppare e mantenere una sintomatologia depressiva. A volte ci sono circostanze della vita che possono contribuire a “scatenare” una reazione depressiva: la morte di una persona cara, la perdita di un lavoro, la fine di un rapporto di coppia, un insuccesso personale vissuto come fallimento, prolungati conflitti familiari, ecc… Ciò che accomuna questi eventi è l’aspetto luttuoso. In ognuno di essi la persona perde qualcosa di significativo: un caro, una relazione, un certo status, un’aspettativa relativa ad un’immagine di sé o di una relazione importante. Il percorso terapeutico mira ad accompagnare la persona nell’elaborazione emotiva di questa perdita e nel ri-calibrare, in base alla situazione presente, le proprie convinzioni ed aspettative. Non sempre si individua nel presente una specifica situazione esterna che funge da fattore scatenante. Nella depressione, si denota una forte vulnerabilità dell’autostima: ciò dipende spesso da problematiche precoci con le figure di attaccamento (ad esempio i genitori). Tali problematiche sono presumibilmente legate ad esperienze di disagio emotivo, di mancanza d’aiuto e supporto, a fantasie o a paure di perdita e di abbandono. La fragilità dell’autostima porta la persona con depressione ad una forte sensibilità emotiva verso i sentimenti di vergogna e rabbia che queste esperienze hanno provocato: ciò può creare un profondo conflitto interiore di cui, spesso, si è inconsapevoli. Nella terapia della depressione il punto centrale è la comprensione emotiva (quindi non solo razionale) del significato dei sintomi, attraverso il ricondurli e collegarli ad una loro possibile origine. Dare un senso alla situazione, al proprio stato d’animo, è particolarmente importante per chi, come il depresso, si sente impotente, confuso e senza speranza di fronte alla propria sofferenza: da qui si potrà partire per un cambiamento. La depressione non può essere affrontata da soli con la “forza di volontà”: questa stessa forza va però messa in campo nella ricerca di un aiuto professionale. Il desiderio di cambiare e di stare meglio è, infatti, alla base di ogni psicoterapia ed è alla base di ogni cambiamento verso il benessere e l’equilibrio. Dott.ssa Danila Macciò www.psicologogenova-masone.it
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