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Le piante del genere Kalanchoe sono conosciute ed apprezzate in varie parti del Mondo per le loro eccezionali proprietà curative. Vengono impiegate in sud America, in molti paesi dell’Asia e in Africa per la cura di tantissime patologie, anche di grave entità. Recentemente questa pianta è stata riscoperta da un agricoltore Spagnolo, Josep Pàmies, che insieme ai collaboratori della sua Cooperativa, “La Dulce Revolutsion”, stanno cercando di diffondere attraverso il passa parola e la rete, le proprietà curative di piante provenienti da tutto il Mondo. La Cooperativa inoltre regala queste piante a chi ne ha bisogno, informando il malato sui possibili utilizzi, sia per uso interno che esterno. La Cooperativa ha sede in Spagna, dove coltiva un numero incredibile di piante, sia per tipologia che per quantità. Tra queste vi sono anche tre varietà di Kalanchoe. Le Kalanchoe vengono soprattutto consigliate da Josep Pàmies, per il trattamento del Cancro, di qualsiasi tipologia esso sia: cancro al polmone, al fegato, al pancreas, alla prostata, al seno, ai testicoli, ecc.. Vediamo più nello specifico che cos’è questa pianta e come si usa. Proprietà delle Kalanchoe Per quanto incredibile possa sembrare, diversi studi clinici hanno già ampiamente dimostrato quanto le Kalanchoe siano efficaci nella cura del Cancro, combinando il trattamento a una dieta sana e prevalentemente vegetale. In particolare le foglie dell Kalanchoe Daigremontiana, Kalanchoe Gastonis e Kalanchoe Pinnata, contengono bufadienolidi, una sostanza che ha dimostrato un potente effetto immunostimolante e una forte azione chemio-preventiva per gli agenti tumorali. Le foglie di questa pianta contengono inoltre molti sali minerali importanti, tra cui calcio, magnesio, ferro, rame e vitamina C. Le foglie delle kalanchoe possono essere utilizzate sia internamente che esternamente. Per uso interno: vanno tagliate prima le foglie più vecchie (dal basso verso l’alto) e si possono utilizzare per fare dei succhi da bere (ad esempio con delle centrifughe), oppure si possono mangiare da sole o in insalate. Si consiglia di non superare i 30-40 g di foglie al giorno. Le foglie possono essere utilizzate anche per preparare degli infusi, come se fosse normalissimo tè. In genere basta un cucchiaino da caffè per 250 ml d’acqua (circa una tazza). Si consigliano tre infusi al giorno, da assumere prima di ogni pasto (colazione, pranzo e cena). L’uso della Kalanchoe può essere tranquillamente affiancato alla chemioterapia e alla radioterapia, tra l’altro la pianta, contribuendo a mantenere alte le difese immunitarie del malato, contrasta gli spiacevoli effetti collaterali delle cure oncologiche. L’uso della Kalanchoe può essere associato anche ad altre cure naturali, come l’Aloe, l’ascorbato di potassio, i funghi curativi (mitake, shitake, ganoderma lucidum, ecc.) e naturalmente a una dieta sana e prevalentemente vegetale (no latte e latticini, no carne, no cibi raffinati, no zucchero, ecc.) Uso esterno: in questo caso le foglie di Kalanchoe vanno ridotte in poltiglia e utilizzate per preparare degli impacchi (cataplasmi). In alternativa si possono spremere le foglie per far uscire il succo, che andrà mescolato con un po’ di olio vegetale o di burro. Le foglie di Kalanchoe, utilizzate in questo modo, agiscono come antinfiammatorio, analgesico, cicatrizzante e bloccano l’emorraggia in caso di ferite. Per saperne di più sulle proprietà curative delle Kalanchoe.
Tags: cancro, cure naturali, kalanchoe, piante officinali, tumori
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