PERDONO
Perdonare e dimenticare è la migliore medicina per ogni male
Se qualcuno ti fa del male,lo fa anche a se. Se fai del male a qualcuno, lo fai anche a te. Se spargi il seme del bene ti nutrirai anche tu dei suoi frutti. Il male ed il bene hanno due padroni: chi lo fa e chi lo riceve e sia chi lo fa che chi lo riceve ne restano contagiati
Sforzati di non portare rancore verso nulla e nessuno,cerca di capire invece, e di perdonare. Spesso gli altri non ci fanno del male per cattiveria o per godimento, ma per cattiva abitudine, senza coscienza. Sforzati di non portare rancore verso nulla e nessuno,cerca invece di accettare le altrui scorrettezze. Ciò avrà un duplice effetto. Non turberà il tuo animo e nello stesso tempo scoraggerà la villania altrui. Così come la foglia d’azalea lascia scivolare le gocce di pioggia su di sé,senza rimanere bagnata,tu lascia scivolare sulla tua mente le piccole malignità altrui…
L’orgoglio è l’arma con cui lo stolto difende con forza la sua debolezza, ma è una lama a doppio taglio: colpisce l’avversario, ma anche chi la usa…. E sempre accade all’orgoglioso di vedersi, prima o poi, nudo davanti allo specchio della vita…
Un giorno si presentò ad un grande saggio un uomo e lo insultò. Il saggio, che era un realizzato, rimase in silenzio, provando compassione per lui. Quando l’uomo ebbe finito di ingiuriarlo, il saggio gli rivolse la domanda: “ Figlio, se uno si rifiuta di accettare un dono, a chi appartiene esso? “. E l’uomo rispose : “ A colui che l’ha offerto “. “ Figlio mio”, disse il saggio, “tu mi hai ingiuriato, ma io rifiuto di accettare il tuo insulto e ti chiedo che tu lo serbi per te”. Questa saggezza si dovrebbe mettere in pratica quando qualcuno cerca di danneggiarci. L’infelicità raggiunge momentaneamente chi subisce un torto, ma con il tempo diventerà l’amica più vera di chi fa del male agli altri. La persona saggia attiverà i sentimenti di compassione e perdono, senza credersi migliore dell’altro, perché è nella sua natura praticarli. Se ad offesa rispondesse con offesa, sarebbe stato inutile il percorso di consapevolezza che ha fatto. Se siamo stati coinvolti in una situazione nella quale qualcuno ha cercato di ledere la nostra immagine, è onesto che ci chiediamo perché questo è successo, poi vagliare chi è la persona che ha fatto ciò, qual’è l’immagine che ha di se stessa e quella che pensa gli altri abbiano di lei, qual’è la sua storia personale e familiare. La pratica del perdono e della compassione deve essere fatta con la consapevolezza che tutti siamo legati dal medesimo filo di energia di amore universale e ricordarsi che la più grande forza risanatrice è quella del perdono. Se si odia la persona che ci ha ferito, il risentimento ci lega ad essa, ma se sappiamo trasformare il dolore in amore, saremo liberi. E’ per questo che i grandi Maestri ci hanno sempre detto di perdonare. Come diceva A. Pope: “ Errare è umano, perdonare divino”. Ecco un bell’esercizio che si può fare con costanza. “ Immaginiamo di abbracciare con profondo amore chi ci ha ferito, di parlare con questa persona, di ascoltare le sue motivazioni e poi di raccontarle quello che le sue azioni e le sue parole ci hanno fatto provare. Immaginiamo nell’abbraccio amorevole che il nostro perdono la investe e che tutto quello che avremmo potuto provare nei suoi confronti, per quanto ci ha fatto, non esista. Pensiamo solo ai suoi lati migliori”. Ci sono persone che per non vedere i loro errori li proiettano sugli altri è un modo per fuggire da una sofferenza che non vogliono provare. Il saggio è colui che non reclama vendetta, è colui che accetta la lode come il biasimo, incassa l’ingiustizia perché sa che, prima o poi, sarà riequilibrata dal senso di giustizia. Accettare i propri errori, elaborarli, la volontà di chiarire, il chiedere scusa sono segni di maturità, al contrario la fuga dalle situazioni, l’incolpare gli altri, il chiudere le porte alla reciproca chiarezza…….. Perché il saggio non rispose agli insulti dell’uomo? Perché se lo avesse fatto sarebbe sceso al suo stesso livello, non solo, ma avrebbe convalidato le dicerie dell’uomo. Al giorno d’oggi è facile intaccare l’immagine degli altri e spesso lo fanno le persone che ci sono state più vicine, quelle a cui abbiamo dato tanto senza chiedere nulla, perché nulla avevamo da chiedere loro, se non il vederle felici. Ci sono due strade. La strada comune è quella di querelare la persona che ci ha diffamati, la strada superiore è quella di lasciare che capisca il male che ci ha voluto donare e che cresca. Quando qualcuno mi chiede se sia giusto dar pan per focaccia, pongo loro un’altra domanda: “ Secondo te, perché i più grandi Maestri, i più grandi saggi e santi, non hanno risposto alle diffamazioni che venivano fatte su di loro? “ La risposta è “ Se lo avessero fatto, se non avessero perdonato, avrebbero aggravato la posizione di coloro che hanno cercato di denigrarli”. Le relazioni tra le persone non sono facili, tutti sono amici, ma non dobbiamo mai contraddirli, altrimenti la loro reazione sarà quella di distruggerci perché li abbiamo riportati ai loro conflitti interiori. Gli amici sono come le rane, quando il nostro tino è pieno si tuffano a capofitto, quando hanno preso tutto quello che potevano fuggono via e cercano un altro tino in cui tuffarsi. Tuttavia non voglio scoraggiarvi, perché non tutti sono così. Esistono i veri amici, quelli che si dicono sempre quello che pensano, per questo non avranno la necessità di parlare male gli uni degli altri, non si frequentano per trarne vantaggi personali, passano sopra tutto, sugli errori, sulle incomprensioni e accetteranno di buon grado i consigli, anche quando sono duri. Non sono come quelle rane, egoisti, si faranno compagnia nella buona e nella cattiva sorte. Sono coloro che hanno stima e si aiutano, reciprocamente, a superare i momenti difficili. Non hanno segreti fra di loro, non usano sotterfugi per starti vicino e nel contempo nasconderti verità importanti. I veri amici sono quelli che continueranno ad essere custodi delle confidenze che hanno ricevuto dall’altro e con lealtà non lo denigreranno mai anche se sono stati, dall’altro, denigrati, abbandonati, feriti e disprezzati. I veri amici hanno sempre il coraggio di chiarirsi, in tutta onestà. Che fare quando un’amicizia si rivela diversa da quella che pensavi fosse? Semplicemente capisci che non era una vera amicizia ma opportunismo e cerchi di chiarire la tua posizione, sopratutto se ti hanno messo in bocca parole che non hai mai pronunciato. E quando non ti è dato di chiarire? Oggigiorno la maggior parte delle persone vive i loro rapporti con molto egoismo. Agiscono in virtù del loro ego e poi non hanno il coraggio di vedere quanta sofferenza hanno procurato all’altro, il danno che gli hanno fatto. Noi dobbiamo comunque provare a ritessere tutto con l’amore. Il nostro perdono concede all’altro la possibilità di continuare a percorrere la sua strada, senza il peso del dolore che ci ha procurato. Siamo tutti legati con un unico filo, perle della medesima collana. Quindi è impossibile fare qualcosa contro l’altro senza sentirne prima o poi gli effetti. Ultimamente qualcuno mi ha chiesto come si fa a perdonare chi ci ha fatto del male. Pensate a quanta energia sprecheremmo nel portare rancore a chi ha agito contro di noi, quell’energia possiamo utilizzarla diversamente.
Nel percorso di vita in questo mondo dovremmo cercare di alleggerirci dei bagagli e non di accumularne altri pesanti quali risentimenti, incomprensioni, invidia, rancori, gelosie. Quanto pesante sarà il bagaglio che ci vorremo portare dietro, oltre il qui? Quanti conflitti? Quanti rapporti irrisolti? Cosa avremo imparato in questa scuola del mondo, se non siamo stati capaci di amare e rispettare gli altri e di essere così umili da non evitare il confronto e la chiarezza? Per questo è necessario lasciare le nostre porte sempre aperte……a tutti!
Adriana Crisci
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