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Curare la cistite: come combattere la cistite interstiziale

Cistite ricorrente, disturbi minzionali, bruciore: disturbi cronici che affliggono tanti pazienti, che spesso non trovano una risposta soddisfacente. Questo sito nasce per fare chiarezza e informazione e offrire strumenti pratici per comprendere meglio il proprio corpo e affrontare con serenità il dialogo con lo Specialista. Cercheremo di conoscere le diverse sfaccettature delle problematiche a carico dell’urotelio, un’importante mucosa che riveste e protegge le vie urinarie, e proveremo a capire i meccanismi che determinano una sua disfunzione, fino alla sintomatologia tipica delle patologie a carico di questa importante barriera protettiva, in particolare della cistite interstiziale, la più diffusa tra le cistiti non batteriche. Andremo poi ad analizzare il ruolo del Medico Specialista: molti pazienti impiegano anni per giungere a una diagnosi certa e l’impatto sulla qualità della vita delle patologie uroteliali può essere molto pesante. Per questo è importante sapere a chi rivolgersi e acquisire strumenti e conoscenze utili a favorire un miglior dialogo con lo Specialista. I sintomi possono essere ben controllati, soprattutto grazie ai nuovi trattamenti topici che vanno ad agire direttamente all’origine del problema, l’urotelio stesso: cercheremo anche su questo di fare chiarezza. Infine, tutto ciò che potete fare voi lettori: partecipare, segnalare le vostre storie e le iniziative interessanti, per aiutarci a fare informazione e dare un contributo alla diffusione di una corretta conoscenza dell’apparato urinario e dei disturbi ad esso correlati. Tra le malattie trattate:

  • Cistite interstiziale
    La cistite interstiziale (CI), chiamata anche sindrome delle vescica dolorosa, è una patologia cronica, spesso debilitante, di tipo infiammatorio, caratterizzata da disturbi della minzione e dolore intenso durante il riempimento della vescica, sintomi che si attenuano dopo la minzione. Attualmente la cistite interstiziale viene considerata una malattia poco diffusa, ma la sua incidenza sembra essere sottostimata: infatti, i sintomi della CI vengono spesso attribuiti, nell’uomo, a disturbi prostatici, mentre nella donna a problemi ginecologici, quali endometriosi o vaginite. E’ quindi difficile arrivare a dati epidemiologici precisi; in ogni caso, si parla di 18 casi su 100.000 soggetti nella popolazione generale, di cui il 90% è costituito da donne. La patologia colpisce soprattutto il sesso femminile, più di frequente in età riproduttiva (rapporto 9:1) e solitamente insorge tra i 30 e i 70 anni. L’età media dei pazienti è di circa 40 anni e 2/3 dei casi ha un’età compresa tra i 20 e i 50 anni. Nell’uomo, nel bambino e nell’anziano la cistite interstiziale è molto più rara.
  • Cistite batterica

    Con il termine cistite, ritenuto uno dei più comuni disturbi dell’apparato urinario, spesso facciamo riferimento a un’infezione della vescica, che generalmente presenta un’origine di tipo batterico.
    Ma sotto questa denominazione si nasconde un quadro più complesso e variegato di patologie, che presentano tutte una stessa problematica: una disfunzione della mucosa della vescica, denominata urotelio.
    Questa mucosa riveste tutte le vie urinarie – costituite da uretere, vescica e uretra – ed è costituita da diversi strati di cellule, che agiscono come una vera barriera tra i tessuti sottostanti e l’urina.
    L’urotelio si introflette in numerosissime pieghe soprattutto quando è decontratto e presenta caratteristiche di elevata impermeabilità, oltre che distensibilità. Infatti, viene definito anche un “meccano-sensore” perché non è un insieme di cellule inerti ma un sistema in grado di reagire a sollecitazioni meccaniche e alle variazioni di composizione dell’urina, con conseguente produzione di molecole che regolano l’attività urodinamica L’urotelio risulta costituito da tre strati di cellule epiteliali (uroteliociti) che hanno funzione di barriera di protezione:

  1. barriera superficiale: costituita da una fila di cellule molto voluminose a forma di “ombrello” con contorno poligonale;
  2. barriera laterale: costituita da più file di cellule a forma di “pera”, con l’estremità rigonfia rivolta verso la superficie e l’estremità sottile insinuata fra le cellule dello stato basale;
  3. barriera basale: costituita da una fila di piccole cellule irregolarmente sferoidali o poliedriche Se questi 3 strati cellulari sono integri, l’impermeabilità dell’urotelio è garantita e questo evita il passaggio di alcune molecole attraverso la barriera, molecole che possono essere causa di dolore e aumento nella frequenza della minzione, sintomatologia tipica della cistite interstiziale e delle altre patologie a carico dell’urotelio.
  • Cistite ricorrente

    Il problema delle “recidive”, quando si parla di cistite, è enormemente diffuso. Così come purtroppo si rivelano inefficaci i trattamenti antibiotici ripetuti, che spesso non risolvono il problema poiché non vanno ad agire sulla patogenesi del disturbo, ovvero sulle sue cause. In questo senso, recentemente la comunità scientifica ha messo in evidenza il ruolo chiave della mucosa uroteliale – ovvero del rivestimento dell’apparato urinario – quale barriera protettiva impermeabile, necessaria a proteggere le vie urinarie dalle infiammazioni. La conferma arriva dai risultati preliminari di uno studio osservazionale, condotto su pazienti donne con cistite cronica e cistite batterica ricorrente. Laddove trattamenti ripetuti con antibiotici non risolvono il problema delle cistiti ripetute, un notevole miglioramento della sintomatologia e una riduzione nel numero di recidive si ottengono proprio intervenendo sul ripristino dell’urotelio, e in particolare dello strato di glicosaminoglicani (GAGs), il cosiddetto coating. Le pazienti coinvolte nello studio sono state sottoposte a somministrazione intravescicale con una combinazione di sodio ialuronato e condroitin solfato: 1 instillazione a settimana il primo mese e 1 instillazione ogni 2 settimane il secondo mese. Ebbene, 13 pazienti su 15 hanno avuto un significativo miglioramento dei sintomi (entità del fastidio, disuria e dolore); il numero medio di cistiti all’anno, prima pari a 12, è passato a 2. E non solo: tramite questionari di valutazione si è potuto osservare come la ripercussione sulla qualità della vita sociale e sulla sessualità dopo il trattamento sia stata notevolmente positiva. Va sottolineato ancora una volta che tutte le pazienti avevano seguito per anni terapie con antibiotici mirati e integratori, senza risolvere il problema. Di natura differente l’approccio terapeutico oggetto dello studio: intervenire all’origine del disturbo, ovvero la perdita di integrità e di impermeabilità dell’urotelio, a causa dell’impoverimento nello strato di glicosaminoglicani. La somministrazione di condroitin solfato e sodio ialuronato aiuta a ripristinare questa importante funzione “barriera” protettiva. Risultati estremamente promettenti, anche perchè perché parliamo di una terapia lievemente invasiva, soprattutto per pazienti già sofferenti a livello del sistema uretro-vescicale: un disagio ampliamente compensato dai benefici.

Mission
Curarelacistite.it è il magazine on line di approfondimento sulla cistite e sulle patologie a carico dell’urotelio, rivolto ai pazienti e ai loro familiari: i consigli contenuti in questo sito non sostituiscono in alcun modo il consulto Medico, ma vengono forniti con l’obiettivo di informare il pubblico interessato alla tematica e facilitare il colloquio con lo Specialista.

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